Uno studio sperimentale austriaco mette in luce le proprietà dello Xantumolo nel proteggere dall’effetto cancerogeno dei composti tossici che si generano durante la cottura del cibo. Lo xantumolo è un polifenolo presente nel luppolo, e quindi anche nella birra a cui conferisce il caratteristico aroma. Erano già note le promettenti attività di chemio-prevenzione di questa sostanza derivanti dalla capacità di prevenire la attivazione dei cancerogeni responsabili di danni al DNA. Si sapeva anche che lo xantumolo blocca in vitro la proliferazione delle cellule neoplastiche e la sintesi di DNA, oltre a indurre il desiderabile “suicidio” in queste cellule.
Per espandere ad una condizione “in vivo “ le promettenti attivita’ “in vitro” dello xantumolo, gli Autori di questa ricerca hanno studiato la attivazione di un noto carcinogeno, prodotto durante la cottura di carne o pesce, e la conseguente formazione di aggregati cellulari pre-neoplastici nel fegato e nel colon di ratti alimentati con questi cibi. E’ stato anche analizzato il danno al DNA degli animali oggetto dell’esperimento. L’ aggiunta di xantumolo all’acqua bevuta dagli animali in una dose che produceva una assunzione di questa sostanza decisamente modesta (71mgc/kg di peso) ha portato ad una marcata riduzione delle lesioni causate dal carcinogeno. Anche il danno al DNA è risultato molto più basso.
I risultati indicano che lo xantumolo protegge dal danno provocato dai mutageni che si generano nei cibi durante la cottura. La rilevanza per l’uomo di questi dati è sostenuta dalla bassa dose che produce l’effetto protettivo compatibile con una assunzione non eccessiva di birra, meglio se ben luppolata.
Fonte: www.birrainforma.it su fonte originaria PMID: 20547166 [PubMed – as supplied by publisher]
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