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Chi è senza El Pecà nella sua lista di frequentazioni dei ristoranti milanesi, scagli la prima pietra e ci vada in fretta. Potrebbe sembrare un po’ forzato e spinto questo lapidario invito, ma di motivi per andare (e ritornare) a El Pecà ce ne sono parecchi. Punto uno: la zona. Una delle vie di Milano più in voga. Sarà per la memoria proustiana della via Orti che negli anni ’30 era la via del peccato, ma il fascino di questa old red street che fu è rimasto immutato ai giorni nostri. L’habitat ideale per El Pecà, un luogo dove perdersi e ritrovarsi, che ripassa la storia della città meneghina e che racconta storie. Una perla di accoglienza, una ristorazione che attrae e una proposta beverage di livello. El Pecà originale, senza bisogno di imitazioni, dalla sua apertura nella primavera di quest’anno dopo la pausa estiva è pronto a ripartire alla grande.
SENTIRSI A CASA Casa: non solo in termini residenziali, pochi metri più avanti addentrandosi nella via, a breve sarà pronta una residenza di lusso che ha già fatto sold out. Ma a casa ci si sente a El Pecà, messi a proprio agio dai padroni di casa. Due gemelli diversi, il patron Filippo Cadeo, un figlio d’arte dell’indimenticato celebre uomo di spettacolo Cesare Cadeo, nel suo dna un qualcosa di famigliare, di focolare domestico, con alle spalle esperienze importanti che ne fanno un uomo di ristorazione a tutto tondo. Al suo attivo aperture importanti, come il format That’s Vapore, ma è a El Pecà che Filippo ha trovato la sua dimensione ideale, coinvolgendo in questa esperienza anche il giovane Carlo Carnevale. Una delle penne emergenti nel panorama del beverage, firma di punta della nostra testata Beverfood.com, per lui comunicare è una missione e interpreta il concetto di ristorazione a modo suo.
ACCELERATA IN POLTRONA Sarebbe riduttivo oltre che semplicistico definire la cucina d’El Pecà solamente specializzata nel pesce. Quello che possiamo dire senza esitazioni, è che dopo averlo testato a inizio estate, nel nostro peregrinare vacanziero in giro per l’Italia non siamo riusciti a trovare chi abbia sorpassato la proposta dello chef Romeo Poltronieri. E’ una cucina accelerata la sua, ma al tempo stesso da assaporare stando comodi in poltrona o in una delle sedute del ristorante. Saranno state le esperienze nelle cucine stellato di Cracco e da Marconi a dargli quel cambio di marcia. Se ripenso al Risotto Tabù con pistilli di zafferano, gambero di Mazara e liquirizia, alla milanese di tonno con maionese alla bottarga, mi viene un sorriso. Grandi rivisitazioni dei classici milanesi, nei piatti signature di chef Poltronieri da assaggiare anche lo gnocchetto di patata viola con pesto morbido e gambero del Mediterraneo. Il pesce è l’attore principe di una cucina creativa e mediterranea, perfetta rappresentazione il tris di tartare, dove la materia prima è selezionata direttamente dal patron Cadeo, che reperisce quotidianamente al mercato del pesce di Milano.
WINE E COCKTAIL LIST La carta dei vini è ragionate ed equilibrata, rappresenta una mappa del vino italiano, il duo Cadeo-Carnevale sta già lavorando per inserire ulteriori referenze, magari per sbicchierare bollicine al calice ad accompagnare le pietanze dello chef. Una cantina con una filosofia improntata su piccoli produttori, bianchi di qualità con zone Pigato, Vermentino, Fiano, un blend di Greco e Fiano direttamente dalla Puglia. Ma è al bancone del cocktail bar che El Pecà accelera ancora, con il giovane barman Gabriel Garcia che trasmette il calore dominicano delle sue terre e interpreta alla perfezione una drink list firmata da alcuni dei migliori bartender in circolazione. Un viaggio nella miscelazione, totale o frazionato in voli autonomi, attraverso le città che più di tutte riscoprono il peccato come lo intendono Filippo e Carlo. Contrasto, contenuto, passione, sofferenza romantica, peccato, confessione. Si parte con un giro a Napoli per “L’Americano Napoletano” di Patrizia Bevilacqua, Brand Event Manager Cortese Bevande Futuriste, passando da Los Angeles per il “Sunset Boulevard” di Marco Riccetti dell’Inside di Torino. E ancora Asia con Lorenzo Fallovo dal Doping Club Milano, Messico con Marianna Di Leo e Francesco Bonazzi del MaG Cafè di Milano, in una proposta in continua evoluzione.
BISTROT MILANESE Lo stile elegante del bistrot di design, un’impronta da locale storico milanese, con una colonna in pietra imponente e mille particolari per la cura del dettaglio. Affisse nel bancone in legno, pendenti con l’edera dalle grate di ferro battuto, le vicende e i ricordi di chi crede in quest’avventura si fondono con le pareti grezze bianche e celesti che tengono fede alla vocazione del mare, filo conduttore dell’intera esperienza. 60 mq per 30 coperti, El Pecà raccoglie, coccola e racconta e ci si confessa, in un’ambientazione intima e raccolta. Occhio al bancone: il prossimo obiettivo è quello di vedere scritto il proprio nome come cliente abituale. Si propone di diventare un approdo sicuro per la sera, ma si candida a diventare anche uno spazio per una proposta lunch di livello, in una zona centrale di Milano dove il cibo è un business ma gli affari quelli veri si fanno ancora a tavola magari, senza peccato.
Orari:
pranzo, lun-sab 12-14.30
aperitivo, cena e dopocena, lun-gio 18-00.30, ven-sab 18-01.30
Contatti:
Via Orti 7
20122, Milano (MI)
Tel.+39 02 24164750
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