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Curiosità, interesse e tanta voglia di scoprire il nuovo catalogo di Elemento Indigeno, presentato lo scorso 22 maggio a Milano presso lo spazio Lynk and Co in centro a Milano. In scena una bella degustazione di una selezione del progetto enoico targato Compagnia dei Caraibi. Riflettori puntati su “Wine is“, il nuovo catalogo creato da “Tigre” Dario Baracco ed Alessandro Salvano e tutto il team, con storie di produttori da tutto il mondo accumunati da valori come la sostenibilità, autenticità e innovazione per uscire dagli schemi.

Il tema di quest’anno è il pregiudizio, per liberarsi da idee convenzionali, un filone conduttore a cominciare della location scelta dall’evento milanese con due turni di assaggio. Prima operatori del settore, entusiasti dell’assaggio di questa selezione con un range di prezzo molto interessante per consentire sia un servizio alla mescita al calice che una proposta in bottiglia di vini divertenti e bevibili con varie sfaccettature. Secondo turno dedicato alla stampa di settore, assetata di storie prima che di prodotti, con sogni e speranze che si celano dietro sogni di coloro che il vino nei calici.

Presenti alcuni dei produttori, nella sezione Wine is a Rockstar abbiamo iniziato il nostro viaggio dalla Francia del sud con i vini di Séléné, con i migliori cru del Beaujolais, a Blacé, un paesino di 1421 anime bagnato dalla Saona. Un giovane vigneron, nel 2012 Sylvère Trichard ha rilevato 4 ettari di vigne precedentemente appartenuti allo zio, insieme ai alla compagna Mathilde Sotier, per applicare i principi fondanti della biodinamica ai loro ettari, già applicata su quei suoli dal loro predecessore. Vigne con radici in terreni di argilla sabbiosa su granito, che regalano vini eterei, puliti e profondi, grazie a un processo di macerazioni semi-carboniche vengono lasciati maturare principalmente in vasche di cemento o grandi botti di legno, per la prima volta in distribuzione in Italia grazie a Elemento Indigeno. “Sono molto soddisfatto di questo progetto con Elemento Indigeno, mi fa piacere essere qui in Italia per presentare i miei vini che credo possano avere anche un buon accostamento enogastronomico. Simpatica anche l’idea di essere inserito nella sezione Wine is a Rockstar, forse può aver pesato l’influenza della musica che ascoltiamo in cantina, ad esempio lo stile punk”.

Interessante nella stessa sezione i vini de La Petite Odysee, qui ci troviamo in Languedoc-Roussillon, da segnalare l’assaggio di un Vin de France Rouge con uvaggio di Merlot e Syrah che affinano per 8 mesi in vasche d’acciaio e successivamente 2 mesi in botti di quinto passaggio, il Cabernet Sauvignon invece, viene vinificato separatamente e svolge una macerazione carbonica di 21 giorni, il tutto viene assemblato dopo 10 mesi dalla vendemmia, con risultato un vino con una buona piacevolezza di beva. Focus anche sull’etichetta di Vindiou, 100% Syrah nella parte più settentrionale dell’AOC Crozes-Hermitage, la più grande appellazione del Rodano settentrionale, frutto di viti di 30 anni esposte a ovest. Dopo la raccolta manuale, l’uva viene pigiata con i piedi per estrarre meglio i succhi iniziali, prima della fermentazione, spontanea e a grappolo intero con 13 giorni di macerazioni sulle bucce, adattate a seconda delle annate. L’invecchiamento avviene in botti di 2 anni d’età con un passaggio finale in vasche di acciaio. Un vino di precisione e rigore per ottenere la piena espressione del vino, con il Syrah come grande protagonista nella sua modernità, con accentuati sapori di frutta rossa, ma al tempo stesso sapido, elegante e bilanciato.

Non solo estero, ma anche due produttori italiani presenti a Milano, come Tenuta Il Nespolo, con la storia di Luca che insieme al padre Domenico, scrive i nuovi capitoli della storia dell’azienda. Siamo a Moasca, in Piemonte nell’astigiano, dove dai primi anni ‘60 nonno Giovanni si dedicava alla trasformazione dell’uva, destinato al commercio in damigiana, mentre i due figli, Domenico ed Enzo, decidono di dare all’azienda un taglio totalmente vitivinicolo, espandendone i canali di vendita ma rimanendo presenti quasi solo localmente. Luca rappresenta la terza generazione alla guida dell’azienda, dopo la scuola enologica di Alba e la facoltà di Viticoltura ed Enologia dell’Università di Torino, accetta la sfida e lascia il lavoro sicuro per un ritorno a casa. A Tenuta Il Nespolo applica quella che lui definisce “viticoltura di cognizione”, nei 12 ettari vitati, dove a farla da padrona è la Barbera, affiancata da Dolcetto, Favorita, Chardonnay e Moscato. “Il nostro obiettivo è di mantenere sempre in salute i terreni rispettando i cicli della natura, la produzione in continua evoluzione, siamo fortunati ad essere in una zona unica del Monferrato, lontana da capannoni o da costruzioni che aveva portato il boom degli anni ’60, vogliamo riportare in voga i vini del nostro territorio con un’ideologia vitivinicola ben precisa, facendoli diventare identitari e caratterizzanti di una zona che ha delle grandi potenzialità”.

Ci spostiamo infine in Toscana a Fattoria Albatrella. Il percorso di Marco nel mondo del vino è un cammino importante, fatto da studi in Enologia a Pisa e diverse esperienze lavorative in realtà italiane ed estere, con una ventina di vendemmie alle spalle. Il primo passo del nuovo progetto avviene nel 2015, quando acquista alcuni terreni dal nonno e conosce Margaux, compagna di vita e di progetto, anche lei enologa ed agronoma. Una visione del progetto con un’azienda è composta da 14 ettari tra proprietà ed affitti. Alcuni terreni sono coltivati a regime biologico da sempre, mentre gli altri sono in conversione, puntando ad avere la certificazione sull’intera linea in pochi anni. Le vendemmie del 2022 e del 2023 sono state vinificate dagli amici di Bakkanali, ma dalla 2024 sarà tutto svolto in autonomia, con l’ultimazione dei lavori di ristrutturazione dell’abitazione per ricavare la cantina di proprietà. Vini che puntano alla valorizzazione dei vitigni autoctoni, come Trebbiano, Malvasia Toscana, Grechetto nei vini bianchi, mentre nei rossi oltre a vitigni autoctoni si punta su Sangiovese e Montepulciano.

INFO elementoindigeno.com/

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