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Emilia Romagna: con legge microbirrifici benefici per l’intero sistema produttivo regionale


Sono trascorsi quasi due mesi dall’approvazione all’unanimità, in Consiglio regionale dell’Emilia-Romagna, della legge sulla promozione e valorizzazione della birra artigianale. Mentre le imprese della filiera brassicola si adoperano per cogliere appieno le opportunità delle nuove disposizioni normative regionali, si assiste alle esternazioni polemiche da parte di una associazione di categoria territoriale.

Andrea Soncini, vicedirettore Unionbirrai

“La reazione di Confesercenti, riportata dalla stampa, è curiosa e tardiva – dichiara Andrea Soncini, vicedirettore di Unionbirrai, l’associazione di categoria dei piccoli birrifici artigianali indipendenti – Francamente pare il tentativo, maldestro e fuori tempo massimo, di far passare per propria una vittoria altrui. Una vittoria, però, che non è mica di Unionbirrai in quanto promotori della norma ma che è soprattutto delle diverse componenti della filiera brassicola del territorio emiliano-romagnolo: dagli agricoltori in campo, ai microbirrifici sino alle attività che vendono e promuovono le produzioni locali. Il riconoscimento – prosegue Soncini – della possibilità dei birrifici di far consumare direttamente sul posto i propri prodotti è un aspetto su cui Confesercenti per prima dovrebbe congratularsi, eppure si assiste a polemiche che lasciano basiti”.

La norma oggetto del contendere relativa alla cosiddetta “somministrazione non assistita” è, in realtà, solo uno dei tanti aspetti della legge che punta a sostenere e valorizzare la filiera brassicola anche stanziando risorse economiche per l’ammodernamento degli impianti produttivi.

 

 

“Parliamo, però, di un aspetto cruciale per lo sviluppo del turismo brassicolo a beneficio di tutte le realtà commerciali locali, ivi incluse quelle rappresentate da Confesercenti – spiega Soncini (Unionbirrai) – Nulla di più di ciò che accade già con il vino nelle cantine e che è stato recentemente concesso a livello nazionale anche ai frantoi oleari. Situazioni in cui non si è di certo assistito a diatribe di questo tipo. Ma alle polemiche, da cultori della convivialità rispondiamo con l’invito ad unirsi a noi per valorizzare i territori e le produzioni locali, uscendo da logiche miopi e che appaiono contrarie allo sviluppo e alla crescita economica della nostra Regione. Prodotti di qualità – conclude il vicedirettore di Unionbirrai – che portano lavoro e ricchezza localmente e che andrebbero sostenuti dinanzi alla concorrenza dei grandi gruppi, affinché si possano ritagliare la propria fetta di mercato con acquirenti consapevoli e coscienziosi”.

+Info: www.unionbirrai.it

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