Alla fiera Host di Milano è stato presentato “Faema Espresso 1945-2010”, il primo libro storico sulla Faema. Inizialmente produttrice di fornelli, accessori per i vagoni dei treni e caschi per permanente, è poi diventata l’azienda che, più di tutte, ha saputo scrivere il futuro delle macchine da caffè. Tutto il racconto è insieme la storia delle innovazioni tecniche, del fondatore della Faema e dei cambiamenti sociali che nel frattempo attraversavano l’Italia. Oltre 500 immagini,di cui 300 inedite, donate dalla famiglia Valente a Enrico Maltoni che ha potuto da queste ricostruire la storia.
Un libro che racconta anche la storia di un uomo, il fondatore della Faema Carlo Ernesto Valente: un imprenditore illuminato che ha sempre saputo cogliere lo spirito dei tempi e adattare ad essi anche lo spirito di una bevanda che aveva già trasformato ogni sua occasione di consumo in un rito. Carlo Ernesto Valente consolidò la tradizione di celebrare questo rito, estendendolo a più luoghi e persone attraverso l’applicazione di una sola regola valida per tutte le fabbriche del gruppo: l’ammodernamento continuo. Una regola accanto a cui “vigeva” una formula: le innovazioni dovevano sempre conciliarsi, oltre che con la comodità dell’utilizzo e della preparazione, con l’eccellenza del risultato in tazza.
È seguendo questi binari che dagli stabilimenti della Faema sono uscite le prime macchine da caffè prodotte in serie, le prime macchine a fare il caffè senza il vapore, le prime per la distribuzione automatica negli uffici e nei luoghi di lavoro, le prime macchine “a colori”, le prime a “scendere in piazza” e le prime a entrare nelle case. Da Faema è uscito anche il paradosso della macchina da caffè: il caffè liofilizzato, quello che si prepara senza macchine da caffè.Anche dopo il ’74, anno in cui Carlo Ernesto Valente ha deciso di ritirarsi a vita privata, l’azienda ha continuato, e continua ancora oggi, a produrre modelli che esprimono la perfetta sintesi fra l’innovazione tecnica, il design e la qualità del caffè prodotto. Ne sono un chiaro esempio macchine come la “Tronic” dell’anno 81, disegnata dall’architetto Sottsass, la “Star”, la “E91” e la “E92” del 2001, disegnata da Gianfranco Salvemini.
Inoltre per celebrare il 40º anniversario della “E61” è stata creata per tutti gli appassionati di questo storico modello una versione celebrativa: la “E61 Legend” che, oltre ad essere caratterizzata dall’originale design, ha mantenuto la propria identità al di là del tempo, degli stili e delle mode che si sono succedute in quarant’anni. Così come l’ultima nata di casa Faema: la “Emblema” disegnata da Giugiaro Design.Un viaggio nella storia del costume e del design come solo uno studioso appassionato poteva riuscire a scrivere e che per copertina non poteva non avere l’annuncio della prima campagna pubblicitaria della Faema, il manifesto realizzato dal pittore, disegnatore e pubblicitario Gino Boccasile.
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