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A Rimini Fiera l’annuale evento sul catering biologico nel mondo della scuola. Rapporto Bio Bank: 683 le mense bio in tutta Italia, 924 mila i pasti bio serviti ogni giorno. Tra le Regioni primeggia l’Emilia Romagna seguita da Lombardia e Toscana. Gorizia la provincia con più mense bio in rapporto agli abitanti. Nella provincia di Firenze il migliore rapporto tra pasti serviti e abitanti. Il ruolo fondamentale dell’educazione e della comunicazione verso famiglie e operatori


Il biologico è una realtà sempre più presente in Italia, soprattutto nel mondo della scuola. A questa realtà è stato dedicato –in occasione della 38a Mostra Internazionale dell’Alimentazione- un appuntamento promosso annualmente in collaborazione con il Consorzio Controllo Prodotti Biologici. Tema dell’incontro, moderato dalla giornalista Licia Granello (La Repubblica): Molto approfondita e dettagliata la mappa nazionale presentata dal Rapporto Bio Bank 2008. “La crescita delle mense scolastiche biologiche in Italia continua – ha esordito Maria Rosa Bertino, portavoce di Bio Bank – Dalle 69 del 1996, anno del nostro primo censimento, si è passati alle 683 rilevate al 31 dicembre 2007.

L’Emilia Romagna continua a guidare questa speciale classifica nazionale con 127 mense, un breve distacco per la Lombardia che ne ha 121 e poi la Toscana con 82”. Per la prima volta il Rapporto ha presentato elaborazioni su base provinciale in relazione al numero di abitanti. La palma di provincia con la maggior concentrazione di mense biologiche va quindi a Gorizia con 8 mense bio ogni 100 mila abitanti. Seguita da Udine, Pordenone, Forlì-Cesena, Trento, Siena, Modena, Bologna, La Spezia ed Ascoli Piceno.

Crescono le mense e aumentano, in modo ancora più significativo i pasti bio serviti ad alunni e studenti. I pasti bio giornalieri sono passati da 896 mila del 2006 a 924 mila nel 2007. Per un totale di pasti bio che su base annua sfiora i 185 milioni. La classifica delle regioni per pasti bio vede in testa la Lombardia (203 mila pasti), seguita da Lazio (164 mila) ed Emilia Romagna (112 mila). In tre regioni si concentra, dunque, oltre il 60% dell’offerta nazionale di pasti bio. Dal rapporto tra pasti serviti e popolazione esce vincitrice la provincia di Firenze con 4.900 pasti bio ogni 100.000 abitanti. Seguono Roma, Milano,Torino, Livorno, Bologna, Modena, La spezia, Trieste e Ravenna (3100 pasti).
 
Dal presente al futuro. Quest’anno dedicato all’importanza del biologico come strumenti di educazione ambientale “nella consapevolezza – come ha ribadito il Presidente di CCPB, Lino Nori – che lo sviluppo futuro del settore sarà sempre più legato alle azioni messe in campo anche su questo piano. Allo scopo di non perdere un’importante occasione di formazione dei giovani consumatori, argomento sul quale la stessa Unione Europea ci invita a riflettere”. Il quadro appare complesso e ricco di sfide da vincere. “Il futuro dell’educazione alimentare è senza dubbio Bio – ha spiegato il prof. Giorgio Donegani, Direttore Scientifico di Food & School – L’agricoltura biologica, che dei valori di sostenibilità è espressione concreta, diventa ora la chiave fondamentale per operare il necessario salto di qualità sul piano dell’educazione alimentare. Il primo ostacolo però riguarda la comunicazione: il biologico sconta una debolezza strutturale sotto questo profilo, che impedisce una percezione reale e allargata del suo valore e che falsa l’approccio con il consumatore”.

L’evento di MIA ha proposto un interessante confronto tra alcune delle esperienze di educazione alimentare legate al biologico. L’impegno delle aziende di ristorazione (Camst, Cir Food, Vivenda) per il coordinamento dell’informazione tra enti pubblici e istituzioni scolastiche e la riduzione degli sprechi che mediamente riguardano il 25/30% di un pasto. E quello dei Comuni per coinvolgere bambini e genitori nella progressione del bio all’interno delle mense: Il Fruttometro, le lezioni di cucina per bambini e genitori e un Campionato Nazionale della Ristorazione Scolastica organizzati dal Comune di Genova; la mensa biologica con prodotti a chilometri 0 del Comune di Meldola; i referendum consultivi per superare le criticità promosso dal Comune di Sesto San Giovanni. Dall’Associazione Consumatori Utenti il richiamo al divario tra la qualità reale e percepita e l’invito a lavorare su un modello di ristorazione sostenibile che oltre agli ingredienti biologici presti attenzione anche alla preparazione, ai tempi e ai modi di consumo e al servizio offerto alla popolazione scolastica.

+ INFO: www.miafiera.it

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