L’Italia ne ha esportate di eccellenze nel mondo, dagli acquedotti alla prospettiva, per approdare al food. Due di queste hanno invaso locali, strade, aeroporti e ristoranti di ogni angolo della terra: il caffè espresso e il gelato. I quali hanno saputo cogliere in modo diverso l’opportunità di presentarsi come prodotto italiano lungo tutta la filiera. Il caffè, importato da Venezia e trasformato tra ‘800 e ‘900 in espresso, modalità nata per essere veloce e compatibile con i tempi del consumo al bar, è stato per anni una specialità tutta italiana, mentre da alcuni tempi è diventato una sorta di patrimonio internazionale, un po’ come la pizza. Però non sono sempre gli italiani che hanno colto i vantaggi di questa diffusione mondiale dell’espresso.
“Negli ultimi 25 anni il caffè espresso si è tradotto da prodotto etnico in prodotto globale”, dice Maurizio Giuli, Marketing & Communication Director di Nuova Simonelli e Presidente di UCIMAC, la componente di ASSOFOODTEC che rappresenta i costruttori italiani di macchine per caffè espresso ed attrezzature per bar. “Le imprese italiane, grazie alla loro lunga tradizione e cultura, erano le predestinate ad avvantaggiarsi di questa evoluzione. E invece sono rimaste fuori dai grandi giochi. Mentre il consumo di caffè espresso calava in Italia, grazie al caffè espresso sono esplose realtà multinazionali come Starbucks, Costa Coffee o Nespresso”.
Certo qualcuno ce l’ha fatta. La Nuova Simonelli, ad esempio, dal 2000 ad oggi è cresciuta di tre volte e dal 2009 ad oggi, nonostante la crisi economica, ha raddoppiato il fatturato.
La scelta giusta è stata quella di puntare sulla qualità.
“Posso confermare che nell’espresso – afferma Giorgio Rancilio, Presidente di Rancilio – l’Italia rimane il riferimento mondiale per le tendenze. Sul piano industriale invece è un asset che possiamo valorizzare meglio, anche se bisogna distinguere: sul lato del consumo le grandi catene internazionali, con maggiori possibilità di investimento nel marketing, sono riuscite a erodere spazi alle imprese italiane; mentre su quello dei beni strumentali l’Italia rimane leader incontrastato nelle macchine tradizionali. In quelle superautomatiche, però, i mercati internazionali riconoscono un maggiore pedigree alle aziende nordeuropee”.
Una tendenza alla quale si può rispondere con aggregazioni e acquisizioni, come ha fatto proprio Rancilio che ha acquisito il marchio svizzero Egro. “Non si è trattato di una semplice operazione finanziaria o commerciale, ma di una sinergia anche tecnologica: ad esempio, abbiamo trasferito sulle macchine Egro la nostra tecnologia automatica brevettata iSteam per la creazione del vapore. Queste sinergie rientrano in una nostra più generale politica di grande attenzione ai mercati internazionali. Siamo già presenti in più di 100 Paesi e quindi il nostro focus, attualmente, più che sull’espansione geografica è sullo sviluppo dei mercati più promettenti, come quelli del Far East e del Sudamerica”.
“Oggi, fortunatamente, la tendenza è quella di porre sempre più attenzione alla qualità dell’espresso – dichiara Chiara De Nipoti, Presidente del CDA di ORO Caffè –. Tra i nostri punti di forza rientra anche la forte internazionalizzazione (a giugno abbiamo aperto una nuova filiale in Canada) che ci permette di essere sempre attenti alle tendenze del mercato. Siamo tra le prime aziende in Europa ad aver aderito al progetto Beyond Fair Trade® e primi in Italia a importare il pregiato caffè equosolidale tailandese Doi Chaang che, grazie anche al nostro contributo, sta per ottenere la certificazione 100% bio europea”.
Le particolarità tecnologiche e di gusto più difficili da “copiare” hanno invece permesso ai produttori italiani dell’altro grande prodotto-flagship del gusto italiano, il gelato, di mantenere il primato tanto nei macchinari quanto nelle materie prime.
“Elemento chiave di Host è l’internazionalità, contesto in cui si incontrano le eccellenze italiane. Carpigiani è un’azienda impegnata in tutto il mondo nell’aiutare i gelatieri a cogliere le esigenze del consumatore – spiega Valentina Righi, PR & Communication Manager Carpigiani Group –. Avviamo anche dei corsi su diversi temi: gli zuccheri, i grassi, l’uso del ginger o l’uso degli spinaci per il gelato salato. Focus dell’azienda è anche la Gelato University e il Job Carrier Center, che predispone un servizio per aiutare i nostri studenti a trovare lavoro”.
Fonte: www.host.fieramilano.it/espresso-e-gelato-due-eccellenze-globali