A Firenze, in concomitanza con il G7 cultura, si è svolto l’oceanico forum di Icomos, il comitato scientifico per l’Unesco la cui sezione italiana è presieduta dall’architetto Pietro Laureano.
Protagonista della manifestazione è stato il Consorzio di Tutela dell’Espresso Italiano Tradizionale che non solo ha allietato i presenti con espresso di alto livello (preparati con una fiammante La Spaziale sono state degustate miscele Danesi, Dersut, Esssecaffè e Goppion), ma gli è stato dedicato un intero gruppo di lavoro che ha operato prendendolo come esempio per le candidature del settore alimentare quale strategia per rafforzare le filiere del sistema paese.
La delegazione dell’Espresso Italiano Tradizionale, guidata dal presidente del consorzio Giorgio Caballini di Sassoferrato, ha visto la partecipazione di Luigi Morello, Ilaria Danesi, Paola Goppion, Sergio Goppion, Barbara Chiassai, Maurizio Barbi, Fausto Devoto, Roberto Zironi e Luigi Odello. La candidatura dell’Espresso Italiano Tradizionale quale bene immateriale dell’umanità è stata presentata da alcuni mesi e sta procedendo nel suo iter. La via è sicuramente irta di difficoltà, ma la meta è ambiziosa e comunque già sta producendo effetti positivi, non solo in termini di immagine e visibilità dell’italica tazzina, ma anche per il rafforzamento delle relazioni tra tutti gli operatori del settore del caffè
Fonte: IIAS