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Excellent Beers a Sol&Agrifood: la birra italiana valorizza i terroir e diventa risorsa turistica


Con Xcellent Beers nell’ambito di Sol&Agrifood, la rassegna dedicata all’olio extravergine di oliva e all’agroalimentare di qualità prodotte con materie prime ed eccellenze territoriali, vanno in scena le birre artigianali che saranno tra i protagonisti della 27ª edizione della manifestazione in programma a Veronafiere dal 2 al 5 aprile (www.solagrifood.com), in contemporanea con il 55° Vinitaly.

 

 

‘Fil rouge’ delle varie proposte, il legame della birra con i territori di provenienza che sono al centro del progetto di valorizzazione delle colture italiane dei produttori di birra aderenti al Consorzio Birra Italiana.

Saranno una quarantina i birrifici presenti a ‘Xcellent Beers’, tra questi folto il gruppo dei birrifici impegnati nella valorizzazione delle diversità legate alle caratteristiche territoriali.

È un progetto molto importante – sottolinea Mauro Pellegrini, Presidente Unione Degustatori Italiani –, perché la nostra birra e in grado di esprimere le sue differenze, i valori legati alle coltivazioni di cereali o luppolo nei diversi territori; grazie alla forte presenza in fiera, renderemo i produttori protagonisti di abbinamenti unici, destinati ad assaggiatori attenti”.

Il mondo della birra in Italia è in costante fermento. Il nostro Paese, infatti, da storico importatore oggi sfiora il 40% di autoproduzione di orzo maltato, circa 83mila tonnellate e l’importazione copre il restante 60% (185mila tonnellate). Risultato questo legato all’incremento delle superfici coltivate a orzo distico, quello buono per fare birra, che hanno raggiunto i 30mila ettari, ma gli obiettivi prefissati, puntano almeno ai 70mila. A questa fase di sviluppo, si unisce l’aumento dei prezzi, conseguenza della siccità e dei mutamenti climatici con i quali la nostra agricoltura nel suo complesso sta facendo i conti. Il prezzo dell’orzo, a causa della siccità, è raddoppiato rispetto al 2019 e le rese e il seminativo ridotti.

 



 

Da qui l’idea di dare valore ai diversi “terroir” del luppolo italiano, creando una vera e propria filiera dell’orzo e del luppolo italiani. “Sfida enorme – continua Mauro Pellegrini –. Siamo indietro rispetto ai grandissimi produttori di orzo in Europa, molto più indietro nel luppolo. Pochi gli aiuti e non coprono le esigenze di meccanizzazione strutturata per i produttori, nonostante questo comparto sia stato inserito tra le filiere minori”.

Nel segno di questo progetto di valorizzazione delle caratteristiche territoriali di prodotto e produttori, nel Belpaese sta crescendo una forma di turismo legata al mondo brassicolo, che segue quello già segnato da vino e olio. A fare la differenza i produttori più attenti, capaci di ‘leggere’ a 360° i valori della loro attività. “Molti birrifici – conclude Pellegrini – stanno crescendo con la cultura dell’accoglienza in azienda; unendo alla birra una accurata conoscenza di tutte le eccellenze, stanno diventando punti di informazione utili a tutto il loro territorio, dando valore a un contesto ampio. Sono già evidenti i ritorni economici, visto che chi lo fa ha successo e i birrifici sono sempre pieni”.

+Info: www.solagrifood.com

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