Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Italian Wine & Food Institute , guidato da Lucio Caputo, l’export del vino italiano negli USA registra, nei primi 5 mesi 2013, un aumento del 2% in quantità e del 5,4% in valore, per un totale di 1,02 milioni di ettolitri per un valore di 517,8 milioni di dollari. Il vino italiano in Usa continua quindi a crescere e a far segnare nuovi record nel 2013, anche se sembra affievolirsi un po’ la spinta che aveva fatto segnare, nei primi 3 mesi dell’anno, un +9,6% in quantità e un +5,5% in valore sul 2012.
Buone notizie, comunque, per l’Italia del vino, che mantiene la leadership tra i vini esportati (25,2% la quota di mercato in quantità, 31,6% quella in valore) nel mercato n. 1 al mondo. Dove cresce, seppur di poco, anche il prezzo medio al litro per i vini italiani imbottigliati, che crescono dai 5,1 ai 5,3 dollari al litro, che rimane, tuttavia, lontanissimo dai 9,5 dollari al litro dei francesi. Nel complesso, i primi cinque Paesi esportatori verso gli Stati Uniti, nell’ordine Italia, Australia, Cile, Argentina e Francia, detengono una quota di mercato pari all‘83,4% in quantità e al 80,3% in valore.
Un mercato che sembra tornato in salute, in generale, quello americano, visto che le importazioni complessive, nei primi 5 mesi del 2013, sono cresciute in valore del 7,6%, per 1,6 miliardi di dollari, nonostante il calo delle quantità, -4,5%, a 4 milioni di ettolitri complessivi. Capitolo a parte per gli spumanti, che grazie all’onda lunga della moda del Moscato e al boom del prosecco, continuano a crescere sia in valore (+4,1%, a 232,4 milioni di dollari), che in volume (+9,1%, per 246.810 ettolitri). E anche qui l’Italia gioca un ruolo da top player, con il primato in quantità (121.910 ettolitri) e un valore di 67,6 milioni di dollari, superato solo dalla Francia.