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Nel primo quadrimestre dell’anno, secondo i dati rilasciati da Iwfi, Italian wine & food institute, le importazioni di vino italiano negli USA hanno fatto registrare una riduzione del 4,4% in quantità, ma un aumento del 5,4 %. in valore. Un incremento più alto rispetto all’incremento in valore delle importazioni globali di vino in Usa, pari al 3,3%, mentre in quantità le importazioni globali sono diminuite, dunque non solo quelle italiane. L’incremento in valore a ritmi superiori alla media di mercato, però, rischia di metterci in difficoltà rispetto ai concorrenti di altri paesi. E’ un aumento conseguente al costante aumento dei prezzi che acquista maggior rilevanza, secondo l’Iwfi, se lo si confronta con la diminuzione in quantità che dà maggior consistenza all’aumento dei prezzi rendendo problematica la presenza della produzione nazionale sul grande mercato americano. Nonostante le variazioni registrate l’Italia mantiene il primo posto sia nella classifica in quantità che in quella in valore.

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«Assistiamo a una progressiva contrazione del mercato vinicolo d’importazione con tutti i principali paesi fornitori in fase di flessione, ma per quanto riguarda l’Italia segnaliamo con preoccupazione la mancanza di azioni promozionali a sostegno delle esportazioni vinicole italiane», ha commentato Lucio Caputo, presidente di Iwfi. In controtendenza risultano gli spumanti. L’andamento delle esportazioni di spumanti in Usa vedono l’Italia registrare un aumento del 19% in quantità e del 21,2% in valore. Ma è l’unico dato confortante. Iwfi infatti ha lanciato il warning, contro una serie di errori strategici del nostro paese: da anni – sostiene Iwfi- manca una valida azione unitaria che promuova nel suo complesso la produzione nazionale e che serva ad incrementare la domanda e consolidare il prestigio dei vini italiani.

Inoltre, le varie iniziative organizzate da vari enti ed organizzazioni, scollegate ed episodiche, sono spesso inutili quando non dannose e non hanno alcun valore. Preoccupano poi alcune iniziative con fondi europei che potrebbero creare azioni di disturbo sul mercato creando indebita concorrenza fra aziende italiane a danno di quelle già affermate. Inoltre, sopraggiunge un ulteriore, grave ostacolo per le nostre esportazioni Oltreoceano. La recente fusione fra due noti importatori di vini italiani, Winebow e il colosso della distribuzione The Vintner Group, contribuisce ad aggravare l’export italiano. L’operazione di fusione dà vita a The Winebow Group, una rete di distribuzione che coprirà 14 Stati e Washington D.C. ha riportato in primo piano il problema della progressiva diminuzione nel numero degli importatori che da alcuni anni si verifica sul mercato statunitense.

 FONTE: www.repubblica.it/economia/rapporti/osserva-italia/il-vino/2014/06/30/news/vino_allarme_usa_rallenta_l_export-90368070/

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