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Farina Wines, quando la cultura incontra l’alta enogastronomia. Un evento suggestivo andato in scena a Milano mercoledì 12 marzo con una prima tappa al Museo del ‘900, dove gli ospiti hanno avuto la possibilità di ammirare alcune delle opere più significative di Umberto Boccioni, tra cui una delle fusioni in bronzo della celebre scultura “Forme uniche della continuità nello spazio”. Boccioni, figura di spicco del Futurismo, ha un legame particolare con Verona e con la Valpolicella, terra d’origine della famiglia Farina e dei suoi vini.
Dopo la visita culturale, ci si è spostati al ristorante Da Giacomo Arengario, situato all’interno di Palazzo dell’Arengario, nello stesso edificio che ospita il Museo del ‘900, per la degustazione dei vini Farina Wines, in abbinamento a un menù appositamente studiato e con una vista mozzafiato su Piazza Duomo all’ombra della Madonnina.

Presenti i cugini Farina, CEO e co-titolari dell’azienda, Elena Farina, Direttore Amministrativo e grande appassionata d’arte e Claudio Farina, Direttore Commerciale e figura carismatica, che rappresentano la quarta generazione della famiglia e guidano l’azienda dagli anni 2000. Ad accompagnare la degustazione anche Andrea Zerman, enologo di Farina Wines, il professor Maurizio Ugliano dell’Università di Verona, che collabora con l’azienda, e Maria Mosconi, Export Manager.
Un Percorso Sensoriale tra Vini e Sapori
Come introduzione alla degustazione, è stato servito il Nodo d’Amore Bianco Tre Venezie IGT, un bianco complesso e avvolgente che unisce Garganega (55%), Chardonnay (30%) e Sauvignon Blanc (15%). La fermentazione avviene per il 30% in barrique nuove di rovere francese con bâtonnage, mentre il restante matura in acciaio per mantenere freschezza ed eleganza. Il risultato è un vino dal colore giallo paglierino con riflessi oro-verdi, che offre un bouquet intenso di ananas, mango e agrumi canditi, con un finale minerale e persistente. Il suo nome e la sua etichetta riportano un nodo, simbolo dello stemma della famiglia Farina, un richiamo ai tre nodi raffigurati nella chiave di volta dell’ingresso della storica tenuta quattrocentesca.
Il pranzo è iniziato con una Tartare di manzo, burrata e tartufo nero abbinato con il Valpolicella DOC Classico Superiore Alessandro 2021, un vino di alta gamma dedicato ad Alessandro Farina, padre di Claudio. Prodotto da vigne centenarie dell’alta collina di Negrar, è composto per il 70% da Corvina, 25% Rondinella e 5% Molinara. Il vino affina per almeno un anno in botti di rovere di Slavonia, seguito da sei mesi in tulip di cemento grezzo e un successivo affinamento in bottiglia. Il profilo sensoriale è caratterizzato da intensi aromi di marasca, lampone maturo, prugna e more, con un palato vellutato e strutturato.
Il primo piatto, Mezzi paccheri al ragù di anatra, crumble di olive taggiasche e pinoli, è stato esaltato dal Famiglia Farina Amarone della Valpolicella DOCG Classico 2021, un Amarone di grande carattere ottenuto da Corvina (70%), Corvinone (10%), Rondinella (10%) e Molinara (10%). Dopo un appassimento naturale di circa 100 giorni in fruttaio, la fermentazione avviene in tini di acciaio inox con frequenti rimontaggi e delestage. Segue un affinamento di 24 mesi in botti di rovere di Slavonia da 20-30 hl, prima di un riposo in bottiglia di almeno sei mesi. Il risultato è un vino dal colore rubino scuro intenso, con sentori di ciliegia nera, cacao, note balsamiche e una struttura potente ed elegante.
Il piatto principale, Filetto di manzo con millefoglie di patate e cime di rapa, è stato esaltato dal Mezzadro alla Fontana Amarone della Valpolicella DOCG Classico Riserva 2015, il cui nome rende omaggio alle radici della famiglia Farina, che un tempo erano mezzadri, un vino nato da vigneti storici situati tra San Pietro in Cariano, Marano di Valpolicella e Mazzano di Negrar, con uve Corvina (70%), Rondinella (20%), Molinara (5%) e Croatina (5%). Dopo un appassimento di circa 100 giorni, il vino matura per 24 mesi in barrique di rovere francese e americano, seguito da almeno 36 mesi in botti grandi di rovere di Slavonia e un ulteriore affinamento in bottiglia. Il risultato è un vino dal colore granato carico con riflessi aranciati, con sentori di mirto, lamponi, fragole, cuoio e agrumi canditi, e un tannino setoso e avvolgente.
Per chiudere in dolcezza, il dessert La Bomba di Giacomo, a base di pasta sfoglia, crema e fragole di bosco, è stato servito con il Recioto della Valpolicella DOCG Classico 2023, un vino dolce ottenuto da un’accurata selezione delle “recie”, le ali dei grappoli più zuccherine. Dopo un appassimento di circa quattro mesi in fruttaio, la fermentazione è interrotta per mantenere il residuo zuccherino naturale. Il vino presenta un profilo aromatico intenso di viola, rosa selvatica, lamponi, ribes e confettura di amarena, con una dolcezza equilibrata e mai stucchevole.
Farina Wines: una storia di passione e accoglienza
Fondata nei primi anni del ‘900, Farina Wines è oggi una delle realtà vitivinicole più affermate della Valpolicella Classica. La famiglia ha trasformato la propria tenuta, un tempo dedicata a diverse colture come cereali, olivi e ciliegi, in una cantina d’eccellenza, convertendo gli antichi spazi agricoli in luoghi dedicati alla produzione di grandi vini rossi. Oggi sotto la guida di Elena e Claudio Farina, l’azienda continua a evolversi, mantenendo salda la propria identità e adattandosi alle sfide del settore, in linea con il motto “Farina, la tradizione si evolve”.
In vigna, Farina Wines applica un’agricoltura sostenibile, evitando diserbanti chimici e adottando pratiche come la confusione sessuale per limitare l’uso di pesticidi. Il sistema di potatura Simonit & Sirch preserva la salute delle viti, mentre la viticoltura intelligente limita l’accumulo di metalli pesanti nel suolo.
In cantina, la vinificazione prevede una riduzione della solforosa, un controllo rigoroso dell’ossigeno durante la maturazione e l’utilizzo di vasi di affinamento innovativi, come tulip di cemento e contenitori in gres ceramico. La sperimentazione con l’Università di Verona ha permesso di affinare tecniche per migliorare la longevità e la pulizia dei vini.
L’accoglienza in Farina Wines: un’esperienza immersiva
L’ospitalità è un valore fondamentale per Farina Wines, che ha dedicato grande attenzione alla creazione di spazi suggestivi per i visitatori. Le aree di accoglienza, recentemente rinnovate, combinano il fascino storico della tenuta con un design moderno ed elegante. Accanto al “cubo” di vetro che domina la storica corte, si trova la Wine Boutique, un ambiente raffinato dove è possibile degustare i vini della cantina accompagnati da una selezione di eccellenze gastronomiche. Un altro spazio esclusivo è l’Antica Colombaia, un edificio restaurato che oggi ospita degustazioni, meeting ed eventi aziendali, offrendo un’atmosfera unica e ricercata.
Possibile provare diverse esperienze enoturistiche, dai wine tour guidati con degustazioni, fino al Gourmet Light Lunch e al Private Wine Tour, pensati per offrire un viaggio completo attraverso i vigneti, la cantina e la cultura enologica della Valpolicella. Per gli amanti della natura e dell’avventura, l’azienda ha ideato l’E-Bike & Wine Tour, che consente di esplorare il paesaggio della Valpolicella in bicicletta prima di approdare alla cantina per una visita e una degustazione.
A questa offerta si aggiunge il progetto Art Ferment, un’iniziativa che unisce vino e arte contemporanea. In collaborazione con la galleria d’arte Artericambi di Verona, la cantina ospita mostre fotografiche e vernissage di artisti emergenti, creando un dialogo tra arte e cultura enologica. Un mix che mescola tradizione, bellezza e innovazione, rendendo ogni visita in Farina Wines un’esperienza autentica e coinvolgente.
+info: farinawines.com
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