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Il “tempo” sembra un concetto vago e indefinito, ma non c’è niente di più importante nel mondo dei cocktail.
Serve tempo per invecchiare un prodotto e renderlo eccezionale, ma sembra non essercene mai quando dietro il bancone fioccano le comande.

 

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Il tempo rende un’azienda affidabile, o un nuovo cocktail un icona, ma ci vuole tempo perché un’idea cambi nella testa dei consumatori.

Ieri presso il MAD si è svolta la Masterclass di Nardini, un’azienda che con più di due secoli di storia fa sembrare il tempo relativo, riuscendo a vivere contemporaneamente nel passato, nel presente e nel futuro.

Ed è forse per questo che l’incontro con la distilleria più vecchia d’Italia non poteva che avvenire in uno dei locali più giovani di Firenze, uno di quei cocktail bar dove l’avanguardia sa rispettare la tradizione.

I prodotti della distilleria di Bassano sono infatti per loro natura storica adatti alla miscelazione, come viene raccontato da Antonio Nardini, che porta avanti con entusiasmo il lavoro che la sua famiglia ha cominciato nel 1779.

È proprio da quell’anno che comincia il racconto che ci porta ad avere oggi una gamma completa di prodotti di altissima qualità.

 

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Bisogna infatti prescindere dal binomio più scontato Nardini-Grappa per scoprire un universo di prodotti che negli Stati Uniti sono già diventati imprescindibili nei migliori cocktail bar, e che anche da noi si stanno affermando sempre di più.

Ad esempio il Mezzo e Mezzo, l’aperitivo di casa Nardini o l’Acqua di Cedro che dietro alla sua trasparenza nasconde note dolci e aggrumate, sono prodotti che sanno distinguersi dalla massa, ma che allo stesso tempo possono adattarsi benissimo alla rielaborazione delle ricette più classiche.

Ma ovviamente è il distillato di bandiera italiano a fare la parte del leone, grazie a Mauro Uva che porta per una notte il progetto Graspology a Firenze.

“La grappa in miscelazione non ha funzionato in passato perché si è cercato di coprirla, ma non è questa la sua anima! Mi piace dire che è una signora che va accompagnata, non contraddetta” spiega il Bartender Friulano, ospite d’eccezione dietro il bancone.

E i risultati parlano per lui, con tantissimi appassionati venuti apposta per assaggiare le sue creazioni, e non solo…

Infatti il MAD è anche il locale che nella passata edizione si è aggiudicato il contest finale della Florence Cocktail Week con Julian Biondi sul palco, e c’è grande interesse tra gli appassionati per scoprire il cocktail con cui parteciperanno quest’anno, rappresentato sul palco da Neri Fantechi.

L’esito finale è tutt’altro che scontato come in ogni competition che si rispetti, e anche se cresce l’attesa…solo il tempo darà tutte le risposte!

 

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