Per la Federazione Italgrob e per la categoria dei distributori Horeca le imposizioni dell’ultimo DPCM sono inaccettabili, oltre che ingiuste perché colpiscono un comparto che non è certo causa di contagio.
Nello specifico i soggetti più colpiti e penalizzati con la chiusura dei locali alle 18.00 sono gli operatori del fuoricasa. Un settore fondamentale per l’economia italiana, oltre 350 mila aziende, un milione e duecentomila addetti e oltre a 4000 aziende di distribuzione. Un comparto che ha seguito e applicato diligentemente i protocolli anticovid imposti dal Governo con l’avvio della Fase due, in seguito al primo lockdown.
“Protocolli di sicurezza, sanificazioni effettuate, distanziamento, riduzione dei posti nella ristorazione non sono misure sufficienti? – dichiara Vincenzo Caso Presidente di Italgrob – Allora c’è da chiedersi a cosa siano serviti tutti gli investimenti fatti per adeguarsi agli stringenti protocolli di sicurezza. Gli aumenti dei contagi non sono dovuti ai locali Horeca, piuttosto c’è da interrogarsi sulle gestioni dei mezzi pubblici di trasporto eccessivamente pieni soprattutto nelle grandi città. Il settore Horeca non può pagare per le inefficienze di altri settori” L’Horeca, come tutto il settore turistico e dell’accoglienza, non potrà sopportare a lungo una situazione del genere, nonostante gli aiuti promessi.
“Attendiamo con ansia quanto dichiarato dal Presidente del consiglio Conte – Dichiara Dino Di Marino Direttore della Federazione – per valutare e intervenire in merito. Molte aziende, lo ricordiamo, sono ancora in attesa di una parte della cassa integrazione dei mesi del precedente Lockdown. Le nuove sovvenzioni promesse, il cosiddetto ristoro, se e quando arriveranno non tengono in alcun conto delle criticità che con questo stop alle 18.00 graveranno i distributori Horeca”.
“Vogliamo, pretendiamo che anche questi operatori abbiamo diritto alle sovvenzioni che il Governo metterà a disposizione.” Allo stesso tempo – conclude Di Marino – chiediamo di sospendere l’inutile chiusura alle 18.00 dei locali, non è anticipando le chiusure che si combatte il contagio, i locali del fuoricasa, come è stato anche dimostrato attraverso autorevoli studi, NON SONO LUOGHI DI CONTAGIO, e i gestori italiani, sono operatori attenti e responsabili. Penalizzare gestori e distributori con la chiusura anticipata non rende merito al lavoro che svolgono e al contributo che danno all’economia del Paese.”
ITALGROB
La Federazione Italiana dei Distributori Horeca è l’unica associazione nazionale di riferimento per il settore della distribuzione nel canale Horeca – ricordiamo acronimo di Hotel, Restaurant e Café – che comprende tutto il circuito dei consumi “fuori casa”. La Federazione, membro di Confindustria dal 2014, identificata come imprenditoria dei servizi e distribuzione del Food&Beverage, è riconosciuta a livello internazionale quale membro dell’associazione europea CEGROBB “Communauté Européenne des Associations du Commerce de Gros en Bières et autres Boissons”. Nata nel 1992 per volontà dei consorzi dei grossisti distributori bevande italiani, persegue l’obiettivo di rappresentare la categoria e le sue istanze sia verso le istituzioni che verso altri membri della filiera produttiva, contribuendo allo stesso tempo alla crescita, alla formazione e allo sviluppo del settore
+info: www.italgrob.it –
1 Commento
1. Gli aumenti dei contagi sono dovuti a qualunque tipo di aggregazione sociale, quindi x definizione anche ai locali Horeca ed al loro indotto ( assembramenti all’esterno dei locali, ecc.), come anche l’ ” uomo qualunque” può quotidianamente constatare. 2. I mezzi pubblici di trasporto sono ovviamente un altro grave veicolo di potenziale contagio : il problema è che aumentare le corse / sanificarli più spesso, ecc. comporta 1 aumento dei costi e dei tempi che nessuno ( nè a roma, nè a livello locale ) ha voglia e/o budget x intraprendere, xchè vorrebbe dire aumentare le tasse, parola in Italia vietatissima a prescindere. 3. Il settore Horeca non vive su Marte, ed è quindi chiamato a farsi carico ed a pagare anche di tasca sua, così come stanno facendo praticamente x tutti gli altri settori, non capisco onestamente xchè dovrebbe sentirsi esente. 4. Anche 1 ragazzino riesce a capire che se in italia è contagiata anche “solo” il 10 % della popolazione e che di questi ne muore anche “solo” il 5% , ciò significa avere 300.000 morti in più sul groppone, cioè poco meno di quanti ne ha fatti la seconda guerra mondiale in 5 anni…Ma, seriamente parlando : è 1 concetto così difficile da comprendere ?