Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella cookie/privacy policy. Se non sei d'accordo sei libero di lasciare Beverfood.com. Premi "ho compreso" per nascondere il messaggio.

Federico Cremasco e il futuro dei Cocktail, dal campo al bicchiere, inseguendo la perfezione


Non ho nessun dubbio nell’affermare che i Bartender e gli Chef sono due figure professionali paritetiche che si muovono semplicemente su stati della materia differenti. Ma mi è capitato in vita mia di parlare con amanti dell’alta cucina che sostengono che non è così, e l’argomentazione che spesso mi viene proposta è che gli chef sono creatori, nel senso che trasformano quello che gli passa tra le mani, mentre i bartender sono degli assemblatori, che si limitano a sommare le parti senza aver influito sulla materia prima. Ogni volta che mi viene proposta questa tematica, la mia risposta ha nome e cognome: Fred Jerbis.

Poco importa che il cognome sia in realtà Cremasco, creatore e creatura si mischiano ormai nelle menti dei più. Federico infatti non è solo un bartender, è un filosofo, un contadino e uno chef, che dal campo al bicchiere segue tutta la propria filiera per servire cocktail con dentro l’anima della sua terra, il Friuli.

 

Federico Cremasco e Fred Jerbis, due nomi e due anime, bartender e distillatore. Ti va di raccontarci un po’ la tua storia?

Mi chiamo Federico Cremasco, sono un barman e docente, attualmente titolare del cocktail bar Hamingway, a Polcenigo (PN) e dal 2010 insegnante alla scuola alberghiera di Aviano (PN). La mia esperienza nel mondo dei cocktail inizia nel 2000; in un primo momento a Milano, in un’azienda di consulenze nell’ambito del food&beverage, nel 2004/2005 ho gestito un locale sul Lago di Maggiore, dal 2006 sono stato, per due stagioni, bartender in Costa Smeralda, ho poi lavorato come barman in Spagna, prima a Tenerife poi a Barcellona, mentre nel 2008 sono rientrato in Friuli per aprire una mia scuola di formazione per barman. Tutto nasce dalla mia passione per piante e natura. Dapprima, durante le camminate nei boschi della Carnia, a studiare e a raccogliere botaniche ed erbe officinali. Poi iniziando a coltivare spezie nei prati vicino casa; ed infine sperimentando diverse tecniche d’estrazione per creare oli essenziali, dalle fragranze senza tempo. Solo nel 2014 ho realizzato un primo laboratorio, dove le piante raccolte diventano infusi e distillati. Inizia così una fase di ricerca e sperimentazione nel mondo degli spirits, che mi ha portato prima a concepire il trittico: Gin – Bitter – Vermut, e adesso altri prodotti a base di piante locali. Fred Jerbis sta per “le erbe di Federico”. Abbiamo scelto un nome d’ispirazione friulana proprio per dare risalto ed importanza al territorio, fondamentale per la creazione dei nostri prodotti. FJ è un alchimista, in continuo dialogo con la natura; un ricercatore, che sperimenta nuovi abbinamenti, rinnovando i gusti; un erborista, che coltiva e cura piante giorno per giorno. FJ crea spiriti: distillati e liquori naturali, con ingredienti di alta qualità.

Una filiera corta per creare prodotti unici. Quanto ti ha aiutato la tua esperienza dietro il banco nella creazione dei prodotti Fred Jerbis?

Sicuramente all’inizio è stato molto importante avere un locale, perché da un lato mi ha permesso di capire i gusti della clientela e quindi di capire quali prodotti mancavano ancora, dall’altro prima di lanciare un nuovo prodotto organizzo sempre dei test in locale, sia con esperti che con appassionati, il giudizio del pubblico è sempre molto importante per me. In realtà la mia “vera” passione è per le piante e per le tecniche d’estrazione, considero la distillazione un momento successivo, nella creazione dei miei prodotti. Infatti, da alcuni anni, ho affiancato al mio lavoro di barman quello di coltivare personalmente botaniche e spezie, con le quali ho iniziato un percorso formativo per arrivare a conoscerne caratteristiche e peculiarità.

 

Il Friuli è una delle regioni botanicamente più affascinanti d’Italia, e da secoli questo patrimonio è stato sfruttato nella tradizione locale. Ti senti prosecutore di questa storia? Quanto la tua terra influisce sui tuoi prodotti?

Amare e coltivare le piante fa parte del nostro lavoro. Le erbe sono la base di tutti i prodotti FJ. Con la stessa cura con cui proteggiamo e curiamo le nostre erbe, selezioniamo anche le zone di coltivazione. Abbiamo individuato nella zona collinare delle prealpi friulane un luogo perfetto, dove le piante crescono senza inquinamento o contaminazioni. Il territorio è un aspetto fondamentale per il nostro progetto. I nostri, infatti, sono tutti prodotti km zero. La nostra forza è quella di aver creato una rete di collaboratori, con micro produzioni, che ci garantiscono sempre ingredienti di prima qualità. Quindi se escludiamo gli agrumi e il ginepro, comunque sempre italiani, possiamo affermare che i nostri prodotti sono 100% friulani. Un altro aspetto cruciale per la creazione dei nostri prodotti è il legame con il passato, infatti per realizzare i nostri spirits ci siamo ispirati a dei testi di liquoristica classica italiana, proprio perché ci sentiamo molto legati alla tradizione e alla cultura del passato. Al tempo stesso, però siamo convinti che ricerca e sperimentazione siamo la chiave per avere qualcosa di originale.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

FJ è un progetto di ricerca e sperimentazione nel mondo dei distillati e dei liquori. Crediamo che per creare prodotti originali, serva innanzitutto un punto di vista diverso ed in divenire, senza mai dare nulla per scontato, ma cercando sempre di guardare da una nuova prospettiva. Il progetto FJ ha due obiettivi distinti: il primo è di creare spiriti artigianali, in quantità limitate, utilizzando solo ingredienti di prima qualità; il secondo obiettivo che mi sono prefissato è quello di realizzare il miglior Negroni cocktail al mondo, così ho cercato di pensare oltre al singolo prodotto, ma piuttosto alla loro miscelazione. La caratteristica comune di tutti i nostri prodotti, infatti, è che sono equilibrati e facili da bere ma, allo stesso tempo, ricchi di profumi e sfumature. Questo perché utilizziamo diversi ingredienti e vari processi per ciascun prodotto, il che implica un certo grado di complessità nella loro produzione; tuttavia, allo stesso tempo, le nostre bevande risultano estremamente semplici, anche se bevute lisce.

Raccontaci uno dei tuoi cocktail, e la storia di come è nato…

Eccezion fatta, per l’appunto, al cocktail Negroni, quale mia fonte di ispirazione per il progetto FJ, un cocktail dal quale ho ricevuto dagli ospiti del mio locale molti feedback positivi è il FRED in the MOUNTAIN. Molto semplice da preparare, si componi di 50ml GIN43 FJ, 30ml succo di mela, 20ml sciroppo di fiori di sambuco ed infine 2Teaspoon di marmellata di lamponi. Tutti i prodotti sono del territorio; il succo è di mela antica della Valcellina, lo sciroppo homemade da raccolta spontanea dei fiori di sambuco ed infine la marmellata fatta da mia madre con i lamponi coltivati nella nostra zona. L’ispirazione per la creazione di cocktail come questo è il territorio, così ricco che viene spontaneo miscelare i prodotti insieme.

+info: fredjerbis.com/

 

Tu cosa ne pensi? Scrivi un commento (1)

Condividi:

Altri articoli della rubrica i maestri della mixology

Gabriele Manfredi, migrare a Londra per volare più in alto di tutti, con un sogno chiamato oriente…

19/09/2018 - Londra è ormai da anni la capitale indiscussa della mixology mondiale, e parte del suo successo è senza dubbio dovuto al continuo afflusso di talenti che la capitale Inglese chiama a se. Ci sono due motivi principali per i quali un bartender può deci...

Leggi l'articolo

Salvatore Longo, quando la Mixology Siciliana vuol dire qualità, tra Farmacognosia e Zagare

27/06/2018 - Catania è una città straordinaria, una vera e propria gemma non solo del Sud, ma a livello Italiano. Negli ultimi anni, girando per il nostro paese poche città mi hanno positivamente colpito come il capoluogo siciliano; la vita della città pare muove...

Leggi l'articolo

Roberto Rossi, da Carpi alla Francia, per portare un pò di Italia nei Cockatil Parigini

28/05/2018 - Quante vite si possono vivere in una vita sola? Questa è la domanda che mi rimane in mente dopo aver terminato l'intervista con Roberto Rossi. La tentazione di adagiarsi quando le cose vanno vanno bene, quando un percorso  professionale sembra arriva...

Leggi l'articolo

Flavio Angiolillo e la Rivoluzione: Tutto quello che avreste voluto sapere su Farmily

14/05/2018 - Ci sono un francese un americano e un italiano. Sembra l’inizio di una barzelletta invece si tratta degli ingredienti di una ricetta molto seria (nonostante sia per sua stessa definizione “spiritosa”) che rischia di dare il via a una rivoluzione. ...

Leggi l'articolo

Marco e Tommaso, l’arte di lasciare tutto per inseguire un sogno di nome Franklin’33

07/11/2017 - Chissà quante volte nella storia, due amici a fine serata, magari dopo qualche birra hanno avuto la stessa illuminazione:  “dovremmo aprire un bar tutto nostro!” dice il primo “è un idea grandiosa, facciamolo!” risponde il secondo. Un sogno che dura ...

Leggi l'articolo

Paolo Ponzo, l’alchimista della semplicità e la creazione del Cocktail SuperTuscan

09/10/2017 - “A regola d’arte”. Conoscere Paolo Ponzo significa riscoprire il significato che sta dietro a questa definizione. Scordatevi i vezzi e le eccentricità, nessun look hipster e nessun tentativo di inseguire la moda del momento; Paolo è un bar tender, di...

Leggi l'articolo

Emilio Rocchino riscrive la mixology Sarda. Spirits autoctoni e ricorsi storici si mixano a Olbia

02/10/2017 - Non è prerogativa delle grandi città avere grandi Bartender. a Olbia, poco lontano dalle spiagge affollate di turisti della Costa Smeralda, si trova un locale che non vive grazie alla stagionalità, ma grazie alla passione di un uomo che non si stanca...

Leggi l'articolo

Alessandro Palazzi, dalla provincia al Dukes di Londra, miscelando letteratura, storie e luoghi

21/07/2017 - Ci sono pochi momenti in cui tutte le certezze di un giornalista vengono messe in discussione, ma l’incontro con Alessandro Palazzi è senza dubbio uno di quelli: il momento in cui ci si deve ricredere su tutto quello che si è sempre dato per scontato...

Leggi l'articolo

Alessandro Ismaele Avilla, l’arte di raccontare storie nei cocktail, per crescere e far appassionare

03/05/2017 - L’ispirazione può arrivare da qualsiasi cosa. Può essere figlia di un viaggio, di una città, di film o di un piatto. È questo che contraddistingue gli artisti, la capacità di trasformare la loro ispirazione del momento in qualcosa di condivisibile co...

Leggi l'articolo

Mauro Uva mette il Veneto in un cocktail.Con grappa e erbe perdute reinventa la miscelazione italiana

27/04/2017 - Nella ricerca spasmodica della novità, si rischia di perdere i tesori che abbiamo sotto gli occhi. È questa la filosofia che contraddistingue Mauro Uva e il suo progetto Graspology, un percorso di riscoperta dei sapori nostrani nel mondo del bartendi...

Leggi l'articolo

Salvatore Castiglione, da Parigi fino al ristorante di Barbieri, per sposare alta cucina e cocktail

20/04/2017 -   Partito dall’Italia nel 2008, Salvatore Castiglione ha conquistato cuore e palato dei francesi per anni prima di decidere di tornare in Patria. Nel 2015 il ritorno, e la chiamata di Bruno Barbieri per prendere le redini del bar del Fourghet...

Leggi l'articolo

Iscriviti alla Newsletter



VIDEO DA BEVERFOOD.COM CHANNEL

©1999-2024 Beverfood.com Edizioni Srl

Homepage
Informazioni Societarie/Contatti
Pubblicità sui mezzi Beverfood.com
Lavora Con Noi
Privacy