Pinterest LinkedIn

L’associazione Federvini, in occasione dell’ultima assemblea degli associati, ha reso pubblico il nuovo report 2022 nei settori di propria competenza: vini, spiriti e aceti. Riportiamo di seguito le informazioni prelimnari di sintesi sui settori in oggetto.

Databank Database Case Vinicole Cantine Dati Excel xls csv tabella campi indirizzo email sito web


Il 2022 è stato un anno impegnativo ed imprevedibile: climaticamente è stato caratterizzato da temperature record con forte scarsità delle piogge che hanno preoccupato fortemente i settori. Economicamente, l’inflazione ed il caro energia hanno pesato sulle spalle degli italiani e delle aziende. Geopoliticamente è stato l’anno della guerra in Ucraina. Socialmente, quello del dossier alcol e salute. Quale, dunque, il bilancio per i nostri settori?

Lo scenario accennato in precedenza ha portato a conseguenze dirette e indirette per i settori della Federazione. Nella prima parte dell’anno, la guerra russo-ucraina ha condizionato notevolmente le filiere, con conseguente rincaro dei prezzi delle materie prime ed una crisi energetica senza precedenti i cui effetti solamente negli ultimi tempi sembrano attenuarsi. Inoltre, il riscaldamento globale permane evidente e catastrofico, soprattutto per il mondo agricolo: quest’anno la siccità ha messo a dura prova le aziende, anche se va detto che le piogge arrivate nella seconda metà del mese di agosto hanno salvato la vendemmia confermando l’Italia primo produttore mondiale di vino.

Ricevi le ultime notizie! Iscriviti alla Newsletter


Se la prima parte dell’anno è stata densa di tensioni, legate allo scenario economico e geopolitico, il secondo semestre e la prima parte del 2023 sono stati segnati da diverse novità ed aggiornamenti sui principali dossier europei, primo tra tutti la proposta di legge irlandese sull’introduzione degli health warnings in etichetta e un nuovo attacco all’Aceto Balsamico di Modena, questa volta da parte delle autorità cipriote. Nonostante le molteplici difficoltà, i settori della Federazione hanno dimostrato una forte capacità di resilienza: le tre filiere nel 2022 rappresentano il 17.4% dell’export del comparto agroalimentare, confermando la propria grande vocazione internazionale.

Micaela Pallini, presidente di Federvini afferma: Il bilancio dell’anno passato e di questo primo semestre del 2023 è in chiaroscuro, sono troppe le ombre all’orizzonte: non possiamo soccombere a politiche discriminatorie che minano l’immagine dei nostri prodotti, né possiamo permettere che la burocrazia appesantisca ulteriormente lo sviluppo dei nostri settori, la cui rilevanza economica non è ancora pienamente riconosciuta né adeguatamente protetta e tutelata”.

Circana - Liquid Data Engage - Seamless. Accessible. Transformative

VINI, SPIRITI E ACETI: TRE SETTORI CHE CREANO VALORE

Con circa 18 miliardi di euro di totale giro d’affari i tre comparti esprimono valori di mercato importanti:

  • Il fatturato del settore dei vini si aggira sui 12 miliardi di Euro;
  • Il fatturato degli spiriti sui circa 5 miliardi di Euro;
  •  Gli aceti registrano un valore di circa 1 miliardo di Euro.

I tre settori costituiscono un asset strategico per il nostro Paese con un peso complessivo di oltre il 17% sul totale del fatturato dell’industria alimentare.

 

LE CIFRE DELL’EXPORT

I settori della Federazione sono ambasciatori dello stile di vita italiano. Negli ultimi anni, il successo raggiunto dall’export di questi prodotti è innegabile. Con 8 miliardi di export per i vini, 1,7 miliardi per gli spirits e una crescita delle esportazioni del 15% per gli aceti, i tre settori rappresentano uno dei pilastri principali della bilancia commerciale italiana e il loro valore economico costituisce un’importante risorsa per l’Italia.

I fattori che hanno contribuito alla crescita delle esportazioni sono tre:

  • L’andamento del cambio Euro-dollaro che ha permesso di compensare gli aumenti dei costi di produzione e recuperare competitività sui mercati legati al dollaro come Usa e Canada;
  • La ripresa del turismo a livello globale, che ha dato impulso ai consumi nel canale Horeca fortemente penalizzato durante la pandemia;
  • La diversificazione dei mercati, come strategia adottata da molte aziende che guardano ai Paesi emergenti come Tailandia e Vietnam, dove nei primi 8 mesi del 2022 il valore dell’export del vino è cresciuto rispettivamente del 158% e 82%.

I dati sulla performance del nostro export evidenziano l’importanza di guardare a nuovi mercati e di programmare, inoltre, con maggiore lungimiranza, le strategie di internazionalizzazione. Alla leva promozionale va aggiunta una maggiore proattività dell’Unione Europea nel concludere accordi di libero scambio con Paesi extra UE. Dieci anni fa, i mercati dell’UE pesavano per circa il 57% sul valore dell’export, dopo la Brexit nel 2021, si è arrivati al 39%.

Questa variazione ha determinato un diverso approccio ai mercati di destinazione e ha sollecitato un allargamento degli spazi commerciali da presidiare verso nuove realtà emergenti. Inoltre, il canale commerciale della grande distribuzione organizzata è un prezioso alleato e uno strumento imprescindibile per promuovere e far conoscere le eccellenze dei nostri settori all’estero. Le Aziende hanno bisogno di rafforzare il dialogo ed il rapporto con il consumatore per sviluppare un’empatia verso i territori attraverso una riscoperta della ricchezza della nostra offerta.

+ INFO: www.federvini.it/

Tu cosa ne pensi? Scrivi un commento (0)

Gruppo Meregalli - Specialisti di vini e distillati dal 1856

Resta sempre aggiornato! Iscriviti alla Newsletter


Scrivi un commento

tre × cinque =

Per continuare disattiva l'AD Block

La pubblicità è fondamentale per il nostro sostentamento e ci permette di mantenere gratuiti i contenuti del nostro sito.
Se hai disattivato l'AD Block e vedi ancora questo messaggio ricarica la pagina