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«Il vino italiano, prima voce dell’agroalimentare nel nostro Paese, rappresenta una delle leve strategiche che hanno consentito agli operatori del settore di resistere davanti ad un quadro economico complesso e – allo stesso tempo – di trainare l’export».vini-con-noci-e-uvaQueste le prime parole del Presidente di Federvini, Sandro Boscaini (vedi foto sopra) , in occasione della 50esima edizione del Vinitaly, vetrina mondiale del settore vitivinicolo. «Ma non possiamo fermarci. Dobbiamo andare avanti e fare di più per consentire al vino italiano di consolidare il primato di eccellenza nel mondo, aumentando il valore delle quote di mercato e lavorare per conquistare mercati più difficili dove ancora oggi siamo deboli» – continua il Presidente Boscaini. L’export del vino italiano ha registrato una crescita in valore del +4,8% rispetto allo scorso anno, raggiungendo un fatturato complessivo di 5,5 miliardi di euro. I volumi hanno invece subito una leggera flessione pari al 2,3% rispetto al 2014 per un totale di 21 milioni di ettolitri di vini e mosti esportati nel 2015.«I risultati più soddisfacenti arrivano da Paesi come gli Stati Uniti e la Cina che registrano un incremento in valore rispettivamente del 13,8% e del 18%. Gli spumanti continuando a confermare il trend di crescita degli ultimi anni con un +17% in valore e +15% in volumi rispetto al 2014» – ha chiarito ancora Boscaini.

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Temi centrali per Federvini per l’anno 2016 legati alla crescita dell’export a cui si continua ad auspicare sono poi i sistemi fieristici e gli accordi commerciali: «Grazie ad Expo 2015, il vino italiano ha avuto grandissima attenzione anche per merito del suo esclusivo padiglione che ha attirato l’attenzione non solo sul prodotto, ma anche sulla cultura e le specificità italiane che insieme danno forza e vigore al nostro intero Sistema Paese. Oltre ad Expo, Federvini riconosce il grande valore dei sistemi fieristici, in primis del Vinitaly giunto al suo primo mezzo secolo, che si accredita oggi a livello internazionale come strumento e supporto della produzione e dell’alta qualità del nostro vino, in Italia e nel Mondo» – ha commentato Boscaini. In uno scenario così delineato dove gli eventi fieristici rappresentano un importante volano per il percorso di internazionalizzazione globale del vino italiano, gli accordi commerciali diventano prioritari. In prima linea certamente l’accordo tra Unione Europea e Stati Uniti, primo mercato extra UE di esportazione dei vini italiani, la complessità degli accordi con il Canada ed infine la situazione nel mercato dell’Est Asiatico:

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«Chiuse le contrattazioni tra UE e area del Pacifico, rimane aperto il tavolo del TTIP al quale le due parti lavorano dal 2013. Diventa più che mai urgente, chiudere l’accordo  per il libero scambio per non rendere vani anni di lavoro e negoziati tra le due parti. Inoltre pur avendo concluso l’accordo UE/Canada, permangono tante complessità soprattutto sul modo di agire del locale monopolio che rende complesso l’accredito di nuovi operatori e l’allargamento delle scelte commerciali. A seguire occorrerà certamente concentrare le energie sull’Est Asiatico, Cina in primis. Federvini ha accolto con grande plauso l’accordo tra i produttori europei e cinesi sotto l’egida dei rispettivi governi. Ci si auspica che tutto venga mantenuto e rispettato su principi di reciprocità e trasparenza, nell’ottica di un completo equilibrio» – ha specificato il Presidente di Federvini.

Altro punto su cui la Federazione continua a porre grande attenzione è contrastare l’eccesso di burocratizzazione e facilitare una semplificazione che sembra più vicina grazie alla nuova legge quadro sulla vite e sul vino.  «Siamo grati alla Commissione Agricoltura della Camera per l’attenzione e il rispetto mostrato verso il settore vitivinicolo. Il Testo Unico è un provvedimento utile e indispensabile di cui tutta la filiera ha urgente bisogno ed è per questo che ci auspichiamo che arrivi al traguardo quanto prima. Consentendo di trovare la migliore soluzione su ciascun punto. Queste regole agiranno sulla vita e sullo sviluppo del settore per i prossimi anni»- ha commentato Boscaini . Infine Federvini ha ribadito il suo impegno nel pieno sostegno ai modelli di consumo responsabile e per questo ha presentato il progetto educativo #BEREMEGLIO realizzato in collaborazione con Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi). Le due associazioni hanno firmato un patto per la qualità nel consumo fuoricasa di bevande alcoliche con l’obiettivo di dare vita ad un progetto con l’avallo del Ministero della Salute. «L’impegno congiunto nasce da una nuova filosofia che fa dell’esercente di bar e ristoranti i promotori di una cultura di qualità, di responsabilità e moderazione nei confronti dei propri clienti grazie ad una approfondita preparazione professionale con dei corsi di formazioni sul territorio» – ha concluso infine il Presidente Boscaini . Il progetto #BEREMEGLIO è attualmente nella sua fase pilota nel territorio di Padova e provincia. I corsi sono iniziati a gennaio 2016, sono rivolti a 600 operatori e dureranno sei mesi.

Federvini auspica entro fine anno di estenderlo a livello nazionale.

 

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