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Zio Bricco, che Aquila! Alla fine ha trionfato lui, Francesco Aquila, ribattezzato solo “Aquila” dallo chef Barbieri sin dalle prime puntate. Il 34enne maitre di sala della riviera romagnola ha vinto la decima edizione di MasterChef Italia imponendosi sugli altri due finalisti, la “Cenerentola” Irene e il dottorando chimico alimentare Antonio, con il quale per tutta l’edizione ha inscenato una simpatica rivalità. “Sono qui perché c’ho fame” aveva detto nella sua presentazione agli chef e per tutto il percorso a MasterChef ha dimostrato di averne davvero. Nonostante più volte si sia auto definito “l’eterno secondo” Aquila non ha mai perso l’aplomb e il buonumore che ha caratterizzato la sua partecipazione al talent.
Le origini pugliesi hanno permeato i suoi piatti sino alla finalissima nella quale ha presentato il suo menù degustazione “My way” servito alla giuria degli chef Barbieri, Cannavacciuolo e Locatelli. Menù che ha ripercorso il suo viaggio dall’infanzia alla vetrina di MasterChef, col quale ha voluto raccontare i ricordi, la sua famiglia e la consapevolezza del saper fare raggiunta anche attraverso il percorso delle ventiquattro puntate del programma, introducendo degli ingredienti definiti “certezze” quando da Bellaria arrivava al Sud a casa dei nonni.
Si intitola Tavola pronta la prima portata, antipasto composto da funghi cardoncelli, stracciatella, borragine, pane, peperone crusco, origano e sfere di gazpacho pugliese. Il primo piatto che Aquila presenta è La Nina, la Pinta e la Santa Maria, gyoza (omaggio all’amica concorrente cino-barese Jia Bi) con ventresca di tonno, n’duja e finocchietto con crema di patata viola, aglio nero e cime di rapa. La terza portata è la Finestra sul sogno-N’capriata di Wagyu, un filetto di Wagyu in consistenze diverse, piatto che anche al di là dello schermo invitava fortemente a un assaggio.
Aquila chiude il menù con il piatto più simbolico del suo “My way”, che sin dall’avvio del cronometro delle 2h e 30’ gli ha dato più di qualche pensiero, la Scarcedda n’uovo, una scarcedda al cocco con finto uovo di Malibù e frutti esotici. Tocco di personalità, evocativo del significato che l’aspirante chef ha voluto dare al suo menù, il biscotto rotto, perché la scarcedda realizzata dalla zia pasticceria non arrivava mai intatta a destinazione dopo il lungo viaggio lungo l’Adriatico. Aquila si porta a casa il premio da 100.000 € in gettoni d’oro, la capacità di fare squadra con tante amicizie nate tra i fornelli con Monir ed Eduard su tutti, oltre alla pubblicazione del libro di ricette di MasterChef, che ancora una volta si conferma essere la trasmissione per eccellenza dei contest di cucina.
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