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L’Istituto per lo sviluppo dell’agroalimentare (Isa), la finanziaria del ministero delle Politiche agricole, è entrato al 20% nel capitale di Olio Dante con una iniezione di 15 milioni a condizioni di mercato. L’operazione è stata firmata oggi al Mipaaf alla presenza del ministro Maurizio Martina. E’ quanto ha spiegato l’amministratore unico di Isa, Enrico Curali, durante una conferenza stampa.

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Si tratta di “una forma ibrida di investimento” che non si configura come aiuto, trattandosi di capitale pubblico ma di un intervento mirato a un progetto di sviluppo di questa azienda del Sud, in cui Isa interviene appunto con un “aumento di capitale di 15 milioni a cui si aggiungono altri 15 milioni del gruppo Mataluni” cui fa riferimento Olio Dante.

L’accordo ha una durata di 8 anni e si prevede un rendimento annuo tra un minimo del 4,25% e un massimo dell’8,50%. Lo scopo dell’iniziativa è lo sviluppo delle vendite di olio italiano al 100% sia in Italia che all’estero. Gli investimenti stimati sono dunque pari a 30 mln.

 Gli obiettivi principali sono l’incremento del fatturato per complessivi 100 milioni all’anno derivante per il 90% dall’export, principalmente verso gli Usa. L’incremento dell’utilizzo di olio italiano dagli attuali 45 milioni di kg circa a oltre 65 milioni di kg.La capacità produttiva annuale del gruppo Mataluni che comprende i marchi Dante, Topazio, Olita e Vero, è di 100 milioni di litri di olio, di cui il 70% di semi e il 30% di oliva. Il gruppo ha 200 dipendenti. Isa ha già portato a compimento altre operazioni simili, a condizioni di mercato, con altri importanti marchi del made in Italy agroalimentare quali Conserve Italia, Ferrarini, Casalasco, Gruppo italiano vini e Amalattea.

 Fonte: www.adnkronos.com/ del 25.09.14

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LA STORIA DI OLIO DANTE

 La storia di Olio Dante inizia a Genova nel 1849, quando Andrea – capostipite della famiglia Costa – inizia a commercializzare e trasportare olio di oliva e tessuti dalla Sardegna alla Liguria. Nel 1854 Giacomo Costa fonda la ditta “Giacomo Costa fu Andrea”, specializzandosi nell’acquisto dell’olio di oliva grezzo nei paesi del Mediterraneo per esportarlo oltreoceano con l’etichetta Costa.Nel 1898 partono le prime spedizioni dirette in Nord America, Argentina e Australia, Paesi nei quali il consistente flusso di emigrati italiani genera la domanda di prodotti alimentari nazionali. La necessità di trasportare rapidamente i propri prodotti, induce Giacomo Costa prima a procurarsi navi da carico usate e poi a farle costruire direttamente, dando vita a quella che diventerà la flotta della Costa Crociere.

 Tra i diversi prodotti italiani, quello più richiesto è proprio l’olio, alimento indispensabile per la cucina italiana ma che nelle Americhe non è ancora diffuso, sostituito da grassi animali e vegetali come il burro e la margarina. Quando Eugenio, uno dei figli di Giacomo Costa, intraprende il primo viaggio nel Nord America con lo scopo di consolidare una rete di vendita, scopre una sorprendente notizia: gli americani identificano il nome Costa più con i portoghesi che con gli italiani, ed è quindi opportuno cambiare marchio perché “il richiamo all’Italia dev’essere facile e immediato”. L’idea di dare all’olio esportato il nome Dante, nasce per offrire agli italiani un prodotto che, nell’immaginario collettivo, richiamasse la patria e che – nelle intenzioni di Giacomo Costa – venisse associato direttamente all’Italia, proprio come il Sommo Poeta. Già nel 1904, Olio Dante è talmente conosciuto in America da ricevere all’Esposizione di San Louis la sua prima Grande Medaglia d’Oro come miglior prodotto, che sarà seguita dalla seconda medaglia nel 1915 a San Francisco e dalla terza nel 1935 a Bruxelles.

 La scelta del nome è così felice che qualcuno tenta subito di mettersi sulla scia del successo. Gli spagnoli lanciano l’olio “Beatrice”, con un marchio identico in cui il profilo aquilino dell’autore della Divina Commedia è sostituito da quello gentile della sua musa. In campo pubblicitario i Costa sono all’avanguardia, le inserzioni sulla stampa sono raffinate sia nell’impostazione grafica, sia nella realizzazione a colori, utilizzando talvolta capolavori dell’arte italiana e fiamminga. Sono fra i primi, nel 1928, a firmare contratti con l’Eiar per gli annunci radiofonici, pagati 2 lire a parola e trasmessi dalla Radio Italiana. Quindi, incaricano un disegnatore di creare il personaggio Dantina, una bimbetta con il vestitino corto, un fiocco nei capelli e le scarpine alla bebé. Risalgono al 1933 le prime reclame sulle pagine de “Le Vie d’Italia”, storica rivista del Touring Club Italiano. Nel 1959 Olio Dante debutta sulla Rai nel Carosello di Peppino De Filippo, nei panni del famoso “cuoco sopraffino” e, successivamente, della coppia Paolo Panelli e Bice Valori sulla riviera ligure. Nel 1967 riceve l’Oscar dell’imballaggio per la nuova capsula salvagocce contenuta nel tappo “drop stop”.

 Nel 1985 la multinazionale anglo-olandese Unilever rileva Olio Dante con l’impianto storico di Inveruno, gestito dalla Van Den Bergh. Nel 2008 il gruppo spagnolo SOS-Cuetara, che fa capo alla famiglia Salazar Bello, a sua volta acquisisce il brand italiano per poi rivenderlo, nell’aprile 2009, agli Oleifici Mataluni. Dopo 24 anni, dunque, l’etichetta del “Sommo Poeta” rientra in Italia grazie alla brillante operazione finanziaria condotta dalla famiglia Mataluni. A partire dal mese di maggio, anche la produzione viene trasferita a Montesarchio (Benevento) nel moderno stabilimento degli Oleifici Mataluni, dotato di un laboratorio altamente specializzato nel Controllo Qualità e di un Centro di ricerca per lo sviluppo di materie olearie e packaging innovativo (Criol), uno dei più importanti complessi agroindustriali oleari al mondo.

 GLI OLEIFICI MATALUNI

 Gli Oleifici Mataluni, nati nel 1935 a Montesarchio (Benevento) da un piccolo frantoio a dimensione artigianale, rappresentano uno tra i più importanti complessi agroindustriali oleari al mondo. Al loro interno sviluppano l’intero processo produttivo: frantoio; raffinazione; imbottigliamento in confezioni di vetro, PET e latta; produzione di bottiglie in PET, tappi, imballaggi ed etichette. Dal 1980 l’industria è guidata dal Presidente Biagio Mataluni che – insieme alla moglie Elvira, ai fratelli Fabio, Vincenzo e Domenico, al figlio Biagio Flavio e al cognato Gaetano Avino – ha rilanciato l’attività intrapresa dal nonno, specializzandosi nel private label e nei prodotti a marchio della Grande Distribuzione italiana ed estera. Nel corso del 2006, gli Oleifici Mataluni avviano un notevole piano strategico che porterà all’acquisizione dei marchi Topazio ed OiO, oltre ad etichette minori originariamente di proprietà delle aziende Chiari & Forti S.p.A., determinando un accorciamento della filiera a beneficio del consumatore e del mondo agricolo. Quindi, acquistano dalla Carapelli S.p.A. altri 11 marchi di oli di oliva, tra cui Lupi e Minerva, appartenuti alla famosa azienda ligure Minerva Agricola Alimentare. Nel 2009 rilevano il brand Olio Dante dal gruppo spagnolo Sos-Cuetara, riportando dopo 24 anni in Italia la storica etichetta del Sommo Poeta, creata da Giacomo Costa a Genova nel 1854, e dando un nuovo importante impulso al Made in Italy. Infine, nel 2011 definiscono il passaggio del marchio Olita dalla Star, con la quale avviano anche una importante collaborazione sul canale food service.

 +INFO: www.oleificimataluni.com/

 

 

 

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