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Il gruppo Finiper di Marco Brunelli ha acquistato il 20% della finanziaria Sisa spa proprietaria dei marchi e delle insegne del gruppo distributivo italiano Sisa, con sede a Funo di Argelato (Bo). Questa operazione consente ora al gruppo SISA di poter far parte con il nuovo anno della centrale d’acquisto Gdplus, cui già appartengono Carrefour Italia (e le relative aziende controllate), Finiper/Unes e Agorà Network.


La Sisa spa fa capo ad 8oo soci imprenditori della Gdo raggruppati a loro volta in sei Centri distributivi (Cedi) interregionali. A seguito di questa operazione Sisa entrerà nell’orbita di GdPlus che passerà dalla quarta posizione alla seconda, con una quota stimata intorno al 18% del mercato. GdPlus scavalcherà così la Sicon (che ha come capofila Conad, insieme a Rewe e Interdis) e Intermedia 90 (capitanata dall’altro colosso francese Auchan insieme con Lombardini, Pam, Bennet, Sun e Crai) e, comunque dietro a Centrale Italia (cui fanno parte Coop, Conitcoop, Il Gigante, Sigma e Despar).

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Questa operazione, oltre ad aumentare l’auspicata concentrazione della distribuzione alimentare italiana superando la storica divisione fra Gd e Do, è anche una piattaforma che in futuro permetterà alle insegne Sisa e Unes di mettere in piedi eventuali collaborazioni più strette e sinergiche, un vero e proprio progetto comune. Il progetto industriale comune verrà lanciato nel febbraio del prossimo anno e dovrebbe far riferimento ai seguenti punti: scambi di know how, ulteriore presidio del canale di prossimità, razionalizzazione degli assortimenti, sviluppo di nuovi format, rafforzamento della marca privata, maggior puntualità di presenza sul territorio, elaborazione di nuove strategia per affrontare la nuova situazione del mercato ecc.

Nello stesso periodo però esce dal gruppo Sisa uno dei suoi sei pilastri strutturali: Cedi Sisa Nordovest, con sede a Siziano (Pv). Quest’ultimo riprende ora il nome che aveva nel suo ingresso in Sisa nel 1999 di Consorzio Europa. “La porta è aperta per tutti e tutti se ne possono andare senza sbatterla; e senza conseguenze sui rapporti con i fornitori”, afferma il presidente Sergio Cassingena. Di fatto l’abbandono di un gruppo, che ha fatturato nel 2008 più di 160 mio di euro e che possiede una rete di 193 punti di vendita, non è un fatto da poco. Ma soprattutto perché Sisa, presente abbastanza omogeneamente in tutta Italia, si trova ora a dover riprendere l’opera di sviluppo territoriale in Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria. In questo il sodalizio con Unes potrebbe essere di grande aiuto, anzi decisivo.

+ info: www.infocommercio.it/pagine/r_news.php?id=1104?News1109-2www.affaritaliani.it/economia/unes_sisa241109.html

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