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Bollino di qualità per i ristoranti in accordo con la proposta del minisdtro della salute Feruccio Fazio (nella foto); mantenimento di alti standard qualitativi nella ristorazione di necessità; impraticabilità dell’etichettatura dei piatti nella ristorazione offerta dalle grandi catene; educazione alla buona alimentazione impartita come insegnamento per il tramite delle mense scolastiche…… Sono stati questi i principali temi presentati da Fipe, la federazione leader nel settore dei pubblici esercizi, durante la quattro giorni di Cibus, la rassegna internazionale dell’alimentazione che si chiude oggi a Parma.

Fipe ha accolto immediatamente la proposta del ministro della Salute, Ferruccio Fazio, nell’organizzazione di un marchio di qualità che ponga in evidenza gli aspetti nutritivi e salutisti in un pasto da consumare al ristorante. L’idea del Ministro che si avvicina molto al progetto Fipe del Bollino Blu può trovare un punto di incontro ed è proprio in questa direzione che verrà rilanciata l’iniziativa. L’attenzione alla qualità dell’offerta è un imperativo dominante anche nella ristorazione di necessità, quella legata al bisogno alimentare di chi per studio, lavoro o altri motivi mangia abitualmente fuori casa. È infatti nel bar che nascono e mutano le mode e gli stili alimentari.

Nel 2009 sono stati serviti circa un miliardo e ottocentomila pasti che hanno generato un fatturato complessivo pari a 12 miliardi e mezzo di euro. Per stimolare una domanda che dopo una crescita considerevole nel decennio fino al 2000 ha subito una battuta d’arresto, gli esercenti hanno convenuto sulla necessità di studiare formule più accattivanti per il consumatore, offerta di pasti veloci, sicuri, nutrienti e leggeri, e maggiore attenzione ai prezzi che devono essere sostenibili per chi pranza abitualmente fuori casa.

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Lo sforzo del settore rischia però di essere appesantito da iniziative legislative solo in apparenza a tutela del consumatore, ma che in realtà non sarebbero poi praticabili. È il caso dell’iniziativa europea di etichettatura delle pietanze da parte della catene di ristorazione. Il regolamento europeo rischia di ostacolare uno dei pochi settori in grado di reagire meglio alla crisi economica. Per questo Fipe ha dichiarato a Cibus che farà sentire assieme ad Hotrec (la federazione europea di riferimento) la sua voce proprio a Bruxelles, dove il lungo iter legislativo sta per giungere a compimento.

D’altra parte, mangiare in maniera consapevole e conoscendo gli aspetti nutritivi di ciò che si ingerisce è un insegnamento che, senza ricorrere alle etichettature, può essere impartito sin dall’infanzia, magari proprio mangiando nelle mense della scuola. Le mense possono essere considerate uno strumento educativo affinché un bambino abituato a mangiare correttamente possa diventare un consumatore in grado di scegliere e valutare da adulto. Basti pensare che nelle mense scolastiche consumano il pranzo, cioè il pasto principale della giornata, oltre due milioni di giovani cittadini.

+INFO: www.fipe.it

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