E’ una Firriato con le vele gonfie di vento, quella che sbarca al 50° Vinitaly di Verona, forte di un 2015 in netto incremento e con segnali , sul 2016, davvero significativi per il marchio siciliano che, lo scorso anno, ha inaugurato anche i tre wine resort che si aggiungono al progetto “Terroir Autentico” voluto dalla famiglia Di Gaetano. L’obiettivo è quello di esaltare il valore viticolo ed enologico dei diversi contesti in cui l’azienda ha deciso di investire, offrendo al wine-lover un’esperienza totalizzante, ricca di storia, di vino e natura.
Tre modi di leggere la Sicilia del vino, dal mare delle Egadi sino all’alta montagna dell’Etna, passando dalle colline dell’Agro di Trapani, che il giovane regista Francesco Murana ha voluto raccontare con un DOC FILM dal titolo “Una Storia di vino”, prodotto dalla Melqart su commissione della stessa proprietà. Un lungometraggio, ad episodi, che racconta Firriato nei tre Terroir d’elezione dell’isola, in presa diretta, per coglierne l’essenza e le peculiarità che contraddistingue ciascuna Tenuta agricola, compresa quella di Borgo Guarini, con il magico giardino degli appassimenti.
“Volevamo autenticità nel racconto su cosa è oggi Firriato, in Sicilia, nei territori in cui la nostra azienda è presente, da Favignana all’Etna, ai vigneti sulle colline del trapanese – dice Federico Lombardo di Monte Iato, responsabile Marketing dell’azienda siciliana – il lavoro di Murana coglie questo obiettivo con una cura nelle inquadrature e nella fotografia che rende in pieno la solare bellezza dei luoghi. Con “Una Storia di Vino”, Firriato saluta questo Vinitaly dei cinquant’anni e fa un regalo ai suoi fan che, venendoci a trovare allo Stand, potranno vedere in anteprima l’intero documentario”. Ma sono tanti i motivi per visitare Firriato a questo Vinitaly 2016. A partire dal Concorso a premi che l’azienda ha voluto per accrescere, sempre di più, il filo diretto con i winelover e gli amanti del bere bene che potranno partecipare al “Vivi la Wine Experience con Firriato a Favignana”. Tra tutte le schede che saranno consegnate, nel mese di maggio 2016, ne sarà estratta una che vincerà un soggiorno di una settimana, nell’ultima decade di giugno 2016, in uno degli appartamenti della tenuta Calamoni nell’isola di Favignana, comprensivo di visita guidata del vigneto, della Cantina Firriato a Paceco e la degustazione di una selezione dei vini dell’azienda.
Una particolare attenzione è dedicata, quest’anno, alle produzioni di nicchia dell’isola di Favignana, con un focus centrato su Favinia Le Sciabiche del 2012, un rosso davvero particolare, ottenuto da uve di Perricone e Nero d’Avola, coltivate nel vigneto di Calamoni. In degustazione anche tutti gli altri vini dell’azienda, dalle produzioni dell’Etna sino alle etichette più pregiate dell’agro trapanese. Un viaggio sensoriale che vivrà anche sui social network, attraverso la pagina Facebook di Firriato. Il Vinitaly 2016 è occasione per l’azienda siciliana di presentarsi alla grande kermesse del vino italiano di Verona, con risultati di vendite che fanno ben presagire su un 2016 di ulteriore crescita, sia sul mercato domestico che su quelli esteri. L’incremento positivo e soprattutto lineare nel tempo è di circa il 10% e, i primi mesi del 2016 confermano questo trend di crescita. Anche per il 2015 si confermano le percentuali di fatturato conseguito in Italia e nei quasi 50 mercati esteri presidiati dall’azienda siciliana.“Registriamo un trend di crescita – continua Federico Lombardo di Monte Iato – che non si è mai arrestato, anche negli anni di crisi. Ciò è dovuto al fatto che Firriato rappresenta una garanzia per il consumatore e che i nostri vini hanno una platea di wine-lover ben strutturata e fedele nel tempo”. Anche all’estero, dove Firriato rappresenta una presenza storica tra le grandi etichette del vino siciliano. Il Santagostino Rosso e il Ribeca in Svizzera sono diventati dei veri e propri casi cult, come in Germania che premia il Santagostino anche con il bianco; L’Harmonium e il Cavanera Rovo delle Coturnie occupano posizioni di rilievo del mercato USA, dalla California alla città di New York, comprendendo anche tutti gli stati più influenti sul mercato d’oltreoceano. L’Harmonium si conferma anche uno dei vini siciliani preferiti dai winelover giapponesi, con ordini che, anno dopo anno, confermano per questa etichetta un ruolo da primo della classe nel paese del Sol Levante.
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