Un appello chiaro quello della FIVI e senza mezzi termini, posticipare il Vinitaly al 2021 senza organizzare l’edizione rimandata a giugno 2020. Le motivazioni sono legate ai lavori in vigna in quel periodo ma soprattutto alla situazione di emergenza sanitaria causata da COVID-19.
La richiesta è stata presentata il 10 marzo durante il confronto tra Verona Fiere e i Presidenti di filiera, dettata per l’effettiva difficoltà delle cantine a conduzione familiare di essere fisicamente presenti nelle nuove date di giugno, periodo in cui il lavoro in vigna è tanto, ma anche per la situazione di emergenza che coinvolge in questo momento non solo in Italia ma anche in Europa e resto del mondo.
“Ci siamo confrontati internamente sulla questione di un Vinitaly a giugno – dichiara Matilde Poggi Presidente FIVI – la maggioranza dei 220 vignaioli che avevano già dato adesione alla fiera si è detta favorevole ad uno slittamento al 2021. FIVI è stata l’unica associazione tra le presenti al confronto con Verona Fiere che ha presentato questa posizione. Se, nonostante la nostra richiesta, Vinitaly 2020 verrà confermato, ci riserviamo di avviare un confronto con Verona Fiere per valutare a fine emergenza i termini di una nostra eventuale partecipazione”.
Ora non resta che aspettare se ci saranno altre prese di posizioni in merito, resta importante la posizione della Federazione Italiana dei Vignaioli Indipendenti che rappresenta 1.300 produttori per un totale di 13.000 ettari di vigneto.
INFO www.fivi.it