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FIVI – Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti celebra i suoi primi 15 anni di attività


Sono passati già quindici anni dal 2008, anno in cui un gruppo di Vignaioli, orfani di rappresentanza, ha avuto l’intuizione e il coraggio di dare vita a un’associazione che permettesse a tutte le Vignaiole e i Vignaioli italiani di tutelare i propri interessi e valorizzare il proprio ruolo nel sistema economico e sociale. Questo importante anniversario è stato festeggiato domenica 26 febbraio a Bologna, nel contesto della Slow Wine Fair, con un appuntamento che ha unito una cerimonia pubblica e l’Assemblea degli associati.

Da sinistra, l’Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna Alessio Mammi, Matilde Poggi, Vignaiola in Veneto, già Presidente di FIVI e ora Presidente CEVI, Giordano Emo Capodilista, Vignaiolo in Veneto e Vicepresidente nazionale di Confagricoltura, Lorenzo Cesconi, Vignaiolo in Trentino e Presidente FIVI, Giancarlo Gariglio, curatore della Guida Slow Wine e primo segretario di FIVI, il Presidente di BolognaFiere, Gianpiero Calzolari.
Ph. Mauro Fermariello

Coltiviamo la nostra indipendenza, oggi come quindici anni fa” ha detto in apertura Lorenzo Cesconi, Presidente di FIVI. A FIVI hanno mandato il loro saluto con un videomessaggio il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste on. Francesco Lollobrigida, il fondatore di Slow Food Carlo Petrini e il Presidente dei Vignerons Indépendants de France Jean-Marie Fabre, mentre in sala si sono alternati sul palco l’Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna Alessio Mammi, il Presidente di BolognaFiere Gianpiero Calzolari, Giancarlo Gariglio, curatore della Guida Slow Wine e primo segretario di FIVI e Matilde Poggi, Vignaiola in Veneto, già Presidente di FIVI e ora Presidente CEVI, Confédération Européenne des Vignerons Indépendants.

Per l’occasione il logo di FIVI è stato ridisegnato dal suo autore, il grafico Pier Zuanon, reinterpretandolo sempre in chiave “deperiana”, ma disegnandolo sullo sfondo del numero 15 con tratti a mano che enfatizzano ulteriormente il concetto di artigianalità che identifica i Vignaioli indipendenti.

L’associazione, nata nel 2008 sotto la presidenza di Costantino Charrère (2008-2013) a cui sono seguiti Matilde Poggi (2013-2022) e Lorenzo Cesconi (dal 2022, attualmente Presidente in carica), era nata con poche centinaia di associati, e nei primi mesi di quest’anno ha superato quota 1.500, con una presenza ormai solida in tutti i territori italiani. Ma non è la crescita numerica il dato più interessante di questi primi quindici anni di FIVI, quanto la capacità di accreditarsi nei tavoli di settore a tutti i livelli, nazionale e regionale, grazie alla forza delle proprie idee e a una visione che non ha mai fatto prevalere gli interessi corporativi su quelli generali, nella consapevolezza che un Vignaiolo opera quotidianamente in una fitta rete di relazioni sociali, economiche e culturali che rafforzano il territorio in cui vive. Come ha affermato Lorenzo Cesconi all’assemblea dei soci FIVI nel novembre scorso, citando Charrère con un’immagine forte e chiara: “Siamo entrati nella stanza dei bottoni, e anche se forse non siamo ancora noi a premerli, abbiamo l’orgoglio di esserci entrati con responsabilità, coerenza e integrità”.

 



Sono 31 le Delegazioni FIVI, articolazioni territoriali che facilitano il confronto tra i Vignaioli di uno stesso territorio e rafforzano l’interlocuzione tra l’Associazione e le amministrazioni locali; più di 300 i Punti di affezione FIVI, ovvero wine-bar, ristoranti ed enoteche che più di altri hanno a cuore il lavoro dei Vignaioli e offrono agli appassionati una scelta molto ampia dei loro vini: gestiti da persone che, come i Vignaioli, hanno fatto dei valori di territorialità, artigianalità, qualità e sostenibilità i pilastri della loro attività; ormai decine le collaborazioni e le partnership con Università, aziende, enti di ricerca che collaborano con FIVI nel progetto FIVI4Future, con la realizzazione di attività che contribuiscono a migliorare il lavoro dei soci FIVI in vigna e in cantina, alla loro formazione permanente e alla loro crescita culturale, tecnica ed economica, nonché a raggiungere gli obiettivi centrali della strategia Farm to Fork e del Green Deal europeo, per una transizione della vitivinicoltura verso pratiche sempre più sostenibili. Due gli eventi nazionali FIVI: il Sabato del Vignaiolo, in calendario il 6 maggio in tanti territori in tutta Italia, e il Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti, che si svolgerà a BolognaFiere dal 25 al 27 novembre.

Il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste on. Francesco Lollobrigida, nel suo messaggio di saluto, ha toccato moltissimi temi cari a FIVI: “Desidero fare i migliori auguri a tutti gli associati della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti. Ci tengo a sottolineare l’importanza del lavoro che portate avanti: la spina dorsale dell’Italia da nord a sud è fatta di piccole e medie imprese spesso a conduzione familiare”. E aggiunge: “Tra le nostre priorità c’è anche la semplificazione degli adempimenti amministrativi, nel quadro di una complessiva ristrutturazione del sistema informativo agricolo nazionale”. Infine dichiara in merito ai dealcolati: “Occorre tutelare un prodotto che ha più di tremila anni di storia dal rischio che si faccia confusione in etichetta. Se vuoi fare un vino dealcolato, lo fai e lo chiami in un altro modo”.

 

Di grande interesse il messaggio inviato da Jean-Marie Fabre, Presidente dei Vignerons Indépendants de France, organizzazione alla quale i fondatori di FIVI si sono ispirati: “Voglio approfittare di questo momento per ringraziare tutti coloro che hanno creduto e lavorato con tenacia ed energia affinché il nostro movimento, prima in Francia, poi in Europa, potesse prendere forma e svilupparsi. Oggi è più che mai nostra responsabilità, insieme, far sentire la voce e le posizioni di questo modello di aziende familiari, di piccole imprese artigiane il cui ruolo nel settore è indiscutibile. Le nostre aziende sono formidabili polmoni dell’economia dell’UE, dei nostri rispettivi Paesi, dei nostri territori dove il nostro valore aggiunto è centrale in termini di posti di lavoro, sviluppo, attrattiva turistica e naturalmente economia diretta e indiretta. Questo modello, che ricorre a un savoir faire tradizionale, i cui prodotti incarnano una cultura latina e mediterranea, è un modello di produzione che non può essere delocalizzato. Un savoir faire antico che è così contemporaneo da essere in linea con le aspettative della nostra società”.

Concetti ribaditi da Matilde Poggi, Presidente di CEVI – Confederazione Europea dei Vignaioli Indipendenti: “In CEVI ritrovo questa forte identità del Vignaiolo indipendente, condivisa dai 12.000 vignaioli che ne fanno parte. Un’identità condivisa al di là delle nostre storie personali, filosofie produttive, tradizioni locali. Identità che mette radici e ci dà la forza nel dialogare con le istituzioni europee come portatori di interessi, non solo dei nostri membri, ma di tutti i vignaioli indipendenti europei. Il vino in Europa ora ha molte sfide da affrontare ma l’unità è la nostra forza e la nostra voce si fa sentire forte e chiara anche grazie al sostegno di FIVI, vera colonna portante di CEVI”.

 

La presenza di Giancarlo Gariglio, curatore della Guida Slow Wine e primo segretario di FIVI, ha permesso di ritornare con la memoria a quel 2008 quando tutto cominciò anche grazie all’ispirazione di Vignerons d’Europe, la manifestazione organizzata nel 2027 da Slow Food a Montpellier. E non poteva mancare quindi il saluto di Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, che ha voluto sottolineare la lungimirante intuizione avuta quindici anni fa dall’associazione nel concentrare l’attenzione sul lavoro del Vignaiolo, quindi del rapporto dell’uomo con la terra e con la vite: “In questo momento storico questo è ancora più importante, basti pensare alle sfide che il cambiamento climatico impone all’umanità. Il consiglio che vi do è quello di implementare all’interno della stessa FIVI una filosofia di comunità, i cui concetti fondamentali sono collaborazione e condivisione, perché il tempo della competizione è ormai finito. Questo chiede la Terra Madre”. Un augurio e un consiglio che sono allo stesso tempo il traguardo di successo raggiunto in questi primi quindici anni e il punto di partenza per un futuro vincente.

 

+ info: www.fivi.it

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