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In occasione di SIMEI 2009 sono stati resi noti alcuni dati sul consumo mondiale delle bevande. Per quanto riguarda i succhi e nettari, la produzione ed il consumo mondiale di succhi e nettari sono valutabili, secondo le indicazioni di Global Drinks, in circa 41 miliardi di litri per il 2008, con un pro-capite di poco più di 6 litri/anno. Il settore ha sofferto la concorrenza delle nuove bibite naturali a minore contenuto di frutta che hanno sicuramente rubato consumo ai tradizionali succhi; tuttavia il comparto è riuscito a mantenere un tasso di crescita positivo (+ 3% medio negli ultimi anni), grazie alla continua innovazione di prodotto e di packaging.

La ripartizione geografica dei consumi evidenzia un netto distacco di consumi tra le aree più ricche e quelle più povere, con un’evidente correlazione tra reddito disponibile e consumi. Le aree geografiche opulente (Nord America ed Europa Occidentale), pur rappresentando solo l’11% del totale popolazione, assorbono oltre la metà dei consumi mondiali di succhi e nettari, con valori pro capite notevolmente più alti rispetto alle aree del terzo mondo, che, tuttavia, sono quelle con potenziali di crescita maggiori.

I succhi sono bevande al 100% di frutta senza zuccheri aggiunti, mentre i nettari sono bevande che contengono almeno il 25% di frutta con aggiunta di zuccheri. I succhi interi rappresentano la parte preponderante dei consumi di bevande fruttuose nel mondo (in primis arancia e mela), mentre in molti paesi dell’Est Europa, ma anche in Italia, sono più popolari i nettari. Il comparto nettari sembra comunque mostrare un trend di crescita migliore rispetto a quello dei succhi interi. Più recentemente sono state sviluppate altre bevande fruttuose naturali con un contenuto inferiore al 25% di frutta (i cd. juice drink – bibite naturali a succo) che però gli istituti di ricerca internazionale tendono a considerare separatamente, all’interno della più ampia categoria delle bibite naturali. Queste bibite fruttuose esprimono un consumo mondiale intorno ai 15 miliardi di litri e indubbiamente, hanno rubato spazio ai tradizionali succhi.

 

I succhi e nettari si sono difesi sviluppando una continua innovazione dell’offerta. Nell’ambito dei nettari sono state sviluppate numerose specialità funzionali (cioè arricchite con vitamine, sali, fibre ecc), che stanno registrando una buona affermazione di consumo in tutti i principali mercati nazionali. Un altro dei segmenti emergenti è quello degli “smoothies” (“frullati”), bevande a base di frutta centrifugata con una caratteristica consistenza e morbidezza, grazie alla presenza di purea e pasta di frutta, talvolta in combinazione con latte o yogurt. Queste bevande rappresentano ormai quote significative del settore bevande alla frutta nei mercati nord-americani e hanno avuto un buon successo anche su diversi mercati nazionali europei. All’interno del comparto succhi si sono, invece. sviluppati negli anni recenti i c.d. succhi freschi, ottenuti dalla spremitura immediata dei frutti ovvero da succhi congelati, senza far uso di concentrati. A parte vanno poi considerati i succhi e nettari biologici, a base di frutta e zuccheri provenienti da coltivazioni biologiche, che al momento rappresentano, però, solo una nicchia di mercato, per quanto in crescita.

Il settore dei succhi e bevande base frutta presenta ancora oggi una situazione di grande dispersione produttiva. Tra le compagnie che hanno approcciato il mercato dei succhi in chiave globale, troviamo sempre le due multinazionali americane Coca-Cola e Pepsico, però con quote globali molto più basse rispetto a quelle detenute nel settore delle bibite carbonate. Le due compagnie americane assorbono grosso modo il 20% del totale mercato mondiale. In Europa, oltre ai gruppi Pepsico e Coca-Cola, emergono altri gruppi che hanno saputo sviluppare bene il proprio business riuscendo a estendersi su più mercati nazionali: tra questi il gruppo tedesco Eckes-Granini, il gruppo cooperativo italiano Conserve Italia, le austriache Rauch e Pfanner, la spagnola Leche Pascual e la Maspex Wadowice in Polonia. Vanno poi considerati alcuni grandi produttori che esprimono il grosso dei volumi sul piano delle private label, come il gruppo anglo tedesco Gervais Emig.

 www.simei.it

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