The Brewers of Europe, l’associazione dei birrai europei, ha di recente pubblicato il report con le statistiche di produzione, consumo e commercio internazionale delle birre nei Paesi Europei, riferiti all’esercizio 2021 e precedenti.
La pandemia del Covid nel 2020 ha colpito duramente il settore birrario europeo. Le chiusure e le restrizioni nel settore dell’ospitalità hanno avuto un impatto enorme sulle vendite di birra. Nel 2021 le restrizioni sono state meno intense e ciò ha innescato dei segnali di ripresa, purtroppo ancora lenta. Per il 2022, con una quasi ripresa totale delle aperture dei locali fuori casa, dovrebbe registrarsi una ripresa più decisa anche se probabilmente bisognerà aspettare il 2023 per avere un pieno recupero dei volumi pre-pandemici.
PRODUZIONE
La produzione 2021 di birra, a livello di UE allargata, è stata di 398,2 Mio hl, in aumento rispetto al 389,2 Mni hl nel 2020, ma ancora in forte calo rispetto ai 418,3 Mio hl del 2019.
Il maggior produttore in Europa è la Germania (85,4 Mio hl) , seguito dalla Gran Bretagna (38,4), la Polonia (38,3) e la Spagna (38,1). L’Italia, sebbene abbia fatto notevoli progressi negli ultimi anni, si colloca solo all’ottavo posto (17,8 Mio hl).
CONSUMI
Nel 2021 anche i consumi totali UE sono leggermente cresciuti rispetto al 2020 portandosi a quasi 300 Mio hl, cioè ca. 42 Mni in meno della produzione, in quanto una parte significativa della stessa è destinata all’esportazione. Tenuto conto della popolazione è possibile ricavare i consumi pro-capite 2021 che, a livello EU, sono stati pari ad una media di 67 litri/anno, il più alto tra tutti i continenti. Nella classifica per i singoli Paesi svetta la Repubblica Ceca con il record di 129 litri/anno, seguita da Austria (101) e Polonia (92). La Germania si colloca solo al quarto posto con 89 litri/anno, mentre l’Italia, con i suoi 35 litri/anno, si colloca, assieme a Francia e Grecia, negli ultimi posti della classifica. Va ricordato che Italia e Francia hanno una forte tradizione vinicola con consumi pro-capite di vino più elevati rispetto alla birra.
COMMERCIO ESTERO
A livello di import ed export birrario l’andamento negli ultimi 3 anni è stato più omogeneo. Attualmente l’UE esporta annualmente oltre 83,3 Mni di hl e ne importa 43,5 con un saldo positivo di ca. 40 Mio hl. Il Belgio, pur nella sua piccolezza dimensionale, è il paese europeo che esporta di più, grazie anche al fatto che dispone della più ampia serie di tipologie e specialità birrarie ed è inoltre sede del più grande gruppo birrario internazionale (AB InBev) fortemente orientato all’export . Il Belgio esporta oltre i ¾ della propria produzione birraria. Segue la Germania e molto più a distanza l’Olanda. A livello di importazioni i Paesi che registrano il più alto volume di importazioni sono La Gran Bretagna e l’Italia, seguiti dalla Germania e Spagna. La Germania, pur essendo la più grande produttrice di birra in Europa, registra un livello elevato di importazioni (ca. 7 milioni di hl.) presumibilmente perché la sua produzione è concentrata solo su lager, pils e birre di frumento, mentre è deficitaria per tutte le altre tipologie birrarie.
NUMERO BIRRIFICI
Per quanto riguarda infine il numero dei birrifici attivi, Brewers of Europe rileva che ci stiamo ormai avvicinando al livello di 10.000 birrifici nell’UE, ampiamente superato se consideriamo anche i nostri membri extra-UE (Norvegia, Svizzera, Turchia e Regno Unito). I numeri dei birrifici nella UE, pur avendo vissuto la crisi della pandemia, hanno continuato a salire, a 9.436 in nel 2021, contro i 9.206 nel 2020 e gli 8.851 nel 2019. Questi numeri comprendono ovviamente anche la marea dei microbirrifici che si sono ampiamenti sviluppati in tutti i Paesi europei negli ultimi due decenni.
PROSPETTIVE
I produttori di birra stanno innovando per soddisfare la domanda dei consumatori orientata alla diversità e qualità, garantendo che ci sia una birra per tutti e in ogni occasione. La Birra analcolica, che ha sofferto una cattiva immagine per tanti anni e prima era piuttosto aneddotica nella maggior parte dei paesi, ora rappresenta oltre il 5% del mercato europeo della birra.
Si spera che la pandemia sia ora per lo più alle nostre spalle e stiamo guardando alla nostra ripresa. Ma ciò non è l’unica crisi che abbiamo dovuto affrontare.
Purtroppo, la guerra in Ucraina è ancora in corso. Si è anche aggiunta un’altra perturbazione nel settore della birra. L’approvvigionamento delle materie prime e degli ingredienti da cui dipendono i produttori di birra sono stati gravemente colpiti dalla crisi della sicurezza alimentare come la coltivazione e commercio di cereali e malto, ma anche la disponibilità di imballaggi – bottiglie di vetro e lattine di alluminio – e l’anidride carbonica è stata interrotta. Per non parlare della spirale costi energetici per i birrifici e i relativi fornitori.
E non possiamo dimenticare la crisi climatica. Abbiamo visto nelle ultime due estati un
numero senza precedenti di inondazioni e incendi, che possono essere direttamente collegati al cambiamento clima. Questi eventi dimostrano quanto sia importante per la nostra catena del valore investire ulteriormente su sistemi sostenibili, sia a monte (produzione di materie prime), in birrificio (produzione processo, recupero di energia e calore) o a valle (distribuzione della birra). Tuttavia, i birrai sono persone naturalmente positive. Sono creativi, adattabili e intraprendenti. Sono stati i pionieri di molte innovazioni in materia di sostenibilità e vogliono essere parte della soluzione.
THE BREWERS OF EUROPE
Con sede a Bruxelles, The Brewers of Europe riunisce le associazioni nazionali di birrai di 29 paesi europei e fornisce una voce per rappresentare gli interessi uniti degli oltre 10.000 birrifici europei. The Brewers of Europe promuove il ruolo positivo svolto dalla birra e dal settore della birra in Europa e sostiene la creazione delle giuste condizioni per consentire ai produttori di birra di continuare a produrre e commercializzare birra liberamente, in modo economico e responsabile in tutta Europa.
+info: www.brewersofeurope.org
Report completo: www.brewersofeurope.org/site/index.php