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Acqua Fonte Margherita sceglie Milano per la presentazione dell’operazione rilancio. Una storia gloriosa e importante, ma che rischiava di perdersi se non fosse stato per Denis Moro, giovane imprenditore che ha rilevato a un passo dal fallimento nel febbraio 2017 questo che è stato definito un gioiello di fonte. “Quando siamo entrati circa un anno e mezzo fa la situazione era drammatica, la società era in liquidazione e stava portando i libri in tribunale. Ci ha spinto il desiderio di fare qualche cosa di concreto per un’azienda del territorio, oltre alla bellezza della fonte che ci ha subito conquistato”. Non è stata scelta a caso la location di Milano nel cuore del distretto del quadrilatero della moda e del design, perché la nuova avventura di Fonte Margherita ha dei punti ben precisi. Design, horeca, ma anche un occhio importante alla sostenibilità.

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Ci vogliamo rivolgere a un mercato di fascia alta nel settore horeca dove secondo noi c’è ancora spazio di margine per crescere, occorre però differenziarsi. È il momento di puntare in alto e far scoprire le acque delle Piccole Dolomiti, tra le migliori d’Italia per leggerezza, con un residuo fisso di 47 mg/l e un Ph di 6.9, con una proposta dal design accattivante, tradizione ma al tempo stesso modernità, dando uno sguardo alla sostenibilità. Lavoreremo solamente con il vuoto a rendere, in ottica sostenibilità sfrutteremo tutto il complesso delle energie rinnovabili e a breve saremo pronti anche con un bilancio di sostenibilità”. Denis Moro sa bene per chi guarda ai numeri e ai bilanci che questi temi sono importanti anche in prospettiva. “Oggi siamo 16 dipendenti, con quote rose di circa il 43%, e produciamo circa 13 milioni di bottiglie, con ricavi intorno ai 2 milioni di euro. Vogliamo portare il fatturato tra 2-3 anni a una quota intorno ai 3 milioni di euro, lavorando su una crescita per gradi e sostenibili”.

Denis Moro

Il valore di Fonte Margherita è rappresentato dal fatto di avere anche delle belle bottiglie, che sono state studiate appositamente per avere una loro riconoscibilità di formati. I formati da 44 e 80 cl sono sicuramente un motivo in più per differenziarsi, la bottiglia si ispira a quella del latte, abbiamo pescato come etichetta una storica tra le oltre centodieci custodite nei nostri archivi, frutto di uno studio di 8 mesi”. Identità, tradizione storia e design si fondono nel rilancio di Fonte Margherita, due stabilimenti e una storia alle spalle iniziata nel 1845, la più antica della regione Veneto. Un processo di risanamento che non sarà immediato, come spiegato da Nicola Sartore, altro socio salito a bordo l’anno successivo, che sta lavorando sul mondo delle operations e processi, trovando persone motivate che hanno dimostrato grande attaccamento all’azienda anche nelle fasi di difficoltà. Un’acqua anche con delle caratteristiche importanti dal punto di vista della nutrizione. L’assenza di nitriti infatti la rende ideale anche per i bambini, con una leggerezza quasi innata.

Riguardo al metodo moderno di produzione della bottiglia di vetro, Matteo Scarci di Vetrobalsamo ha spiegato che questa bottiglia è sicuramente destinata a lasciare il segno. “Siamo abituati ad avere a che fare con le forme a borgognotta, in questo caso abbiamo studiato un design per farci ricordare e ritornare a un pezzo di storia, ripensata e ridisegnata. L’intenzione è quella di richiamare la forma della bottiglia di latte attraverso otto facce o coste poligonali. La particolarità è la scritta che appoggia sul fondo – Acqua da bere – una dicitura insolita che vuole sottolineare la qualità dell’acqua minerale, elevandola ad un livello superiore. Il vetro della nuova bottiglia ottagonale è bianco, una trasparenza scelta appositamente per far vedere il prodotto all’interno. Per produrla è stata utilizzata una tecnologia a impatto zero, tramite ossiocombustione, che non crea fumi e prodotti di scarto”.

Fonte Margherita in una cartolina storica

Fonte Margherita

Fonte Margherita nasce ai piedi delle Piccole Dolomiti, il suo è il più antico impianto di imbottigliamento del Veneto, le proprietà delle sue acque sono infatti conosciute dal 1845. L’azienda è formata da due storici stabilimenti: Fonte Margherita (1845) e Sorgente Alba (1971). Nel febbraio del 2017 viene acquisita da Denis Moro, giovane imprenditore dell’alto vicentino, raggiunto l’anno successivo da Nicola Sartore, Ceo dell’azienda metalmeccanica padovana Sariv. Oggi le sorgenti a cui ogni stabilimento attinge sono tre: Camonda e Alba che imbottigliano le diverse acque Fonte Margherita, Alba e Azzurra, insieme alla sorgente Bolfe Giotti, non ancora commercializzata, per un totale di 13 milioni di bottiglie.

INFO: www.fontemargherita.com

 

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