La innovativa bottiglia di plastica biodegradabile e compostabile, già introdotta dalla BIOTA in Colorado (www.biotaspringwater.com ) e dall’acqua minerale BELU in Gran Bretagna (www.belu.org ), è stata sperimentata con successo in produzione dalla società piemontese Fonti di Vinadio, che entro fine anno ha in programma il lancio della nuova confezione biodegradabile sul mercato italiano, presumibilmente nel formato di maggior diffusione, quello da 1,5 litri.
La rivoluzionaria bottiglia impiega una risorsa rinnovabile al 100% – il mais – e può essere ricompostata per uso commerciale in 12 settimane. La bottiglia compostabile è ottenuta utilizzando il PLA™, una materia plastica di origine naturale che si ottiene scomponendo gli amidi vegetali del mais in zuccheri vegetali, successivamente trasformati in acido polilattico (PLA), attraverso un processo di fermentazione e separazione.
Secondo www.polimerica.it (il portale sulle materie plastiche) il dibattito sull’impiego delle bottiglie in PLA resta tuttavia aperto, soprattutto all’estero: “se infatti la compatibilità ambientale della bioplastica ottenuta dal mais è giustificata dalla riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera, il problema può sorgere quando ci si trova a smaltire le bottiglie, che possono essere biodegradate in impianti di compostaggio, ma che se avviate nei circuiti di riciclaggio delle plastiche, anche in quantità molto piccole, corrono il rischio di inquinare il materiale rigenerato”.
Non sono ancora del tutto chiari i dettagli del progetto della società Fonti di Vinadio; in realtà non è stata ancora impostata la strategia di marketing. E’ possibile che la nuova confezione possa essere destinata ad un marchio diverso da Sant’Anna, anche perchè inizialmente le quantità disponibili del nuovo polimero saranno limitate. Quel che appare certo è la volontà della società, leader nelle bottiglie da 1,5 litri e tuttora in forte crescita, a proseguire nell’impegno sul piano ambientale.
La società, fin dall’inizio, si è mostrata sensibile alle problematiche della tutela ambientale e idrogeologica, oltre che a quelle relative al risparmio e recupero energetico e all’utilizzo di materiali bio-compatibili. Va ricordato al riguardo un accordo con il Politecnico di Torino che prevede una collaborazione pluriennale per la realizzazione in comune di attività di ricerca. Secondo quanto dichiarato da Alberto Bertone, patron della società, alla Repubblica “i consumatori sono sempre più attenti ai temi ambientali e l´attenzione alla natura sarà il business del futuro. Del resto il nostro impegno ambientale non è nuovo. Da anni ci affidiamo alle ferrovie per il trasporto dell´acqua in tutta Italia».
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Fonti: Repubblica 15 marzo 2007 – www.polimerica.it 16 marzo 2007 e altre da stampa specializzata
Infoflash beverfood.com su FONTI DI VINADIO
120 milioni di Euro di fatturato e 500 milioni di bottiglie vendute nel 2006: queste le cifre magiche della società Fonti di Vinadio che in pochi anni dalla sua nascita (1996) è riuscita a portarsi, sotto la guida dell’imprenditore Alberto Bertone, tra i maggiori protagonisti del settore delle acque minerali in Italia. Secondo le dichiarazioni societarie, il marchio Sant’Anna (l’acqua minerale diventata famosa per la sua pubblicità comparativa) è riuscito a conquistare la leadership nel segmento delle bottiglie di acqua minerale da 1,5 litri. La società sta ora proseguendo la sua espansione nel centro e sud Italia. In relazione ai programmi di espansione la società piemontese ha avviato, con la collaborazione del gruppo Krones, l’ottava linea di imbottigliamento che porta la capacità produttiva dell’azienda a 5,5 milioni di bottiglie giorno.
+INFO: Ufficio stampa società: studio Suitner – via Ferranti Aporti 25 Torino – tel. 011/8196450 – – www.santanna.it
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