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Il 2022 è ormai alle spalle, e dopo un andamento da montagne russe chiude con un ottimo recupero del mercato beverage fuori casa. Formind rileva un andamento 22 vs 21 di circa il +28% a volumi e di circa il +43% a valore. Il confronto col 2019 vede l’anno 2022 chiudere a circa -2,5% a volumi e + 9,5% a valore. Il mercato italiano recupera quindi principalmente per effetto degli aumenti del valore ante Covid.

Nel confronto con il 2021 in termini di volumi performano meno della  media del mercato l’acqua minerale, le bibite (nonostante un’ importante recupero del dispensing), la birra confezionata ed il the, oltre la media le altre categorie. Nel confronto con il 2019 in termini di volumi le cose sono diverse, si confermano performare meno del mercato le categorie pet e vetro per l’acqua minerale, gli aperitivi monodose, le bibite sia b&c che dispensing, questi ultimi ancora lontani dalle performance 2019 e la birra in fusti.

In territorio positivo viceversa verso il 2019 aperitivi litro, energy e spirits. Complessa quindi l’analisi, ad esempio se guardiamo il b&c per la birra vediamo una performance  “22 vs il “21 inferiore alla media ma superiore verso il “19, questo perché causa le difficoltà della birra in fusti nel “21 diversi volumi nella categoria si erano spostati sul confezionato, nel 2022 ripartendo i fusti l’andamento si inverte.

Il mercato 2022 riflette quindi l’andamento dei sui pilastri cardini, ovvero una confronto favorevole nel primo quadrimestre ancora influenzato da uno storico “21 di chiusure, un consumatore fortemente reattivo che nonostante aumenti medi del 17% al consumo è sempre stato fortemente reattivo nella Pasqua, nel Natale nei ponti delle festività ed in generale maggiormente presente in Italia nella fase estiva rispetto ai comportamenti 2021, recuperando nel “22 un 10% degli atti di consumo persi nell’anno precedente, pur rimanendo negativo di 6 punti rispetto agli atti di consumo 2019.

Recuperano litri vs il “19 le pizzerie, ancora in negativo in volumi gli altri canali. Viceversa tutti i canali recuperano valore rispetto al “19. Determinante nella performance del pranzo uno smart working consolidato che coinvolge mediamente su base annua il 33% del tempo lavoro, con un coinvolgimento del 43% delle risorse lavorative (netto classe operaia), modificando quindi strutturalmente il momento di consumo del pranzo.

+info: www.formind.it

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