Le massime istituzioni italiane, i rappresentanti della filiera vitivinicola nazionale e alcuni fra i più significativi importatori dei mercati internazionali sono stati i protagonisti del primo “Forum Montepaschi sul vino italiano”. In questa occasione sono stati presentati i dati settoriali elaborati dall’Area Research di BMps e delineati gli scenari e le prospettive di questo fondamentale comparto produttivo del Made in Italy. Con una produzione di 46 milioni di ettolitri, un giro d’affari di 15 miliardi di lire e una occupazione (tra diretta e indotta) di oltre un milione di persone, il settore vitivinicolo italiano è una componente strategica dell’economia agricola e alimentare del nostro paese.
L’Italia, con circa 46 milioni di ettolitri prodotti copre il 17% della produzione mondiale e oltre il 28% di quella dell’Unione Europea. Un risultato frutto anche di una crescita qualitativa con circa il 60% dei raccolti destinati alla produzione di vini Doc, Docg e Igt. Il giro di affari riconducibile al mercato del vino è stimabile superiore ai 15 miliardi di euro (13,5 miliardi a cui si aggiungono circa 2 miliardi di indotto). Il mercato del vino coinvolge oltre un milione di addetti con una crescita del 50% negli ultimi dieci anni: di questi 200mila sono stagionali e 20mila immigrati.Nel solo distretto di Montalcino lavorano nel vino persone di 44 nazionalita’ diverse. Nonostante il Belpaese sia la patria di Bacco, i consumi in Italia sono in calo, 45 litri i consumi annui pro-capite nel 2007, 43 litri nel 2009 e la prospettiva di scendere sotto quota 40 litri. Negli anni ’70 si sfioravano i 120 litri a persona. In calo anche i consumi mondiali, -2,8% nel 2009. Questi i principali dati presentati nel corso del 1° Forum Montepaschi sul vino.
Ma il vino resta una voce importante dell’export tricolore, vale 3,5 miliardi. Il 2010 si e’ aperto con dati confortanti, nel periodo gennaio-luglio le esportazioni sono cresciute del 4% in volume e del 6,9% in valore. Il valore unitario dell’export e’ sceso a 1,78 euro al litro, fondamentale per la variabile prezzo e’ ovviamente il tasso di cambio, a cominciare dal dollaro, essendo gli Usa il maggiore mercato di sbocco del vino tricolore. L’export beneficia della forte domanda dei paesi extra-Ue, con la Cina che raddoppiato le importazioni di vino italiano. E l’Asia sembra proporsi come nuovo grande mercato, tra il 2009 e il 2013 il i consumi di vino potrebbero crescere del 25%. Il valore unitario dell’export e’ sceso a 1,78 euro al litro, fondamentale per la variabile prezzo e’ ovviamente il tasso di cambio, a cominciare dal dollaro, essendo gli Usa il maggiore mercato di sbocco del vino tricolore.
Giuseppe Mussari, presidente di Banca Mps ha specificato al riguardo “….. La frontiera della crescita del settore del vino, in un contesto globalizzato, sta nella domanda dei Paesi in via di sviluppo. Da ciò la necessità, per i produttori italiani, di puntare ancor più sulla propria capacità di internazionalizzazione, adottando anche misure di rafforzamento dimensionale e patrimoniale. Occorre, però, anche innovazione di marketing e di prodotto: il vino italiano deve confrontarsi non solo con i nuovi produttori ma anche con l’evoluzione dei gusti e dei comportamenti di consumo che già da tempo sta interessando anche i mercati tradizionali”. A distanza di pochi mesi dal precedente lavoro sulle produzioni enologiche italiane, l’Area Research del Montepaschi ha inoltre elaborato uno specifico indice di competitività – Mps Wine Index -, riservato alle denominazioni italiane. L’indice è calcolato come prezzo medio ponderato di quasi 100 Vini di Qualità Prodotti in Regioni Determinate (VQPRD) e vini da tavola. Dopo la forte contrazione registrata nel 2009 (-18,8%) nei primi 8 mesi del 2010 l’indice conferma una sostanziale stabilità sui livelli di dicembre 2009.
Per quanto riguarda le prospettive del settore, circa i due terzi del campione della ricerca prospettano un aumento del fatturato per il 2011: per la maggior parte su livelli inferiori al 5% ma per una fetta significativa sopra al +10%. La crescita del fatturato ipotizzata è dovuta principalmente ad un aumento dei volumi, in quanto l’andamento dei prezzi è prospettato stabile da più della metà del campione. Un terzo degli intervistati però si attende un lieve aumento. Importante la previsione sull’export. Quasi il 95% della view si aspetta un aumento delle vendite all’estero nel 2011: la maggioranza (53,4%) prevede un incremento di circa il 5%, ma ben il 22,5% si spinge ad ipotizzare una crescita sopra al 10%. Gli incrementi di vendite sono attesi soprattutto per la Cina, per i mercati del Nord Europa e Svizzera.
Durante il forum è stato presentato da Carlo Cambi, giornalista enogastronomico e docente universitario, il progetto di BMps “Rosso 1472”. Si tratta dell’operazione che ha legato con un nuovo brand l’anno di fondazione della Banca Monte dei Paschi di Siena, 1472, e alcune produzioni di eccellenza delle aziende gestite da Mps Tenimenti: Villa Chigi e Poggio Bonelli nel cuore del Chianti. Un progetto di marketing che si traduce anche con la scelta di commercializzare “Rosso 1472” soprattutto attraverso alcuni inconsueti canali specializzati, come il sito internet dedicato www.mille472.it.