Lo studio pubblicato recentemente sull’autorevole The Journal of Nutrition, e intitolato “An oral lipid challenge and acute intake of caffeinated coffee additively decrease glucose tolerance in healthy men”, della Università Canadese di Guelph ha messo in allarme i consumatori abituali di caffè dopo pasto. La ricerca infatti mette in luce che un pasto copioso e ricco di grassi fa aumentare la risposta dell’organismo di glucosio, e che questo aumento è ancora più evidente se insieme al pasto ricco di grassi, si consuma una dose elevata di caffeina. Si attribuiscono così al caffè gli effetti di una dose di caffè caffeinato di più del doppio di quella che si trova in un normale caffè all’americana e pari a quasi 8 tazzine di espresso. Perciò gli effetti descritti si riferiscono a una dose “farmacologica” di circa 400 mg in un’unica dose (dose acuta), che nulla c’entra con l’effetto che si può avere con una tazzina di 1 caffè espresso (circa 40-50 mg di caffeina).
Quindi i dati sono sulla caffeina a dosi elevate, ma è il consumo di caffè dopo pasto , che potrebbe essere messo sotto accusa. Per questo abbiamo raccolto i pareri da alcuni esponenti della comunità scientifica italiana. “Che la caffeina influenzi negativamente il metabolismo del glucosio è abbastanza noto” dice la Dott.ssa Fausta Natella Ricercatrice INRAN. E prosegue: “in numerosi studi sperimentali condotti dopo somministrazione acuta (una singola dose dopo astinenza), la caffeina sembra esercitare un effetto negativo sul metabolismo del glucosio riducendo la sensibilità all’insulina e aumentando i livelli plasmatici di glucosio. Un simile effetto è stato osservato anche su soggetti obesi e diabetici”. “Analizzando lo studio dei colleghi canadesi – aggiunge F. Natella – emerge che la quantità di caffeina presente nel caffè oggetto di studio è tale che dovremmo parlare più di un effetto farmacologico che non “alimentare”. Nel caffè sono normalmente presenti anche altri composti che possono antagonizzare l’effetto negativo della caffeina sull’omeostasi del glucosio, ma con dosi così alte di caffeina, questo effetto antagonista potrebbe essere completamente mascherato”.
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