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Foster’s Group Limited (“” Foster’s), Il gigante australiano del beverage, ha confermato che si aspetta per l’esercizio che si concluderà al 30 giugno 2010 un EBITS in linea con le stime dei piani aziendali. Il vertice della società ha contestualmente annunciato la volontà di separare l’attività vinicola da quella birraia nei prossimi 12 mesi, anche al fine di dare maggiore flessibilità e trasparenza ai due business e poter meglio valutare i destini e le strategie specifiche di ciascun settore.


Il settore birra della Foster è leader di mercato in Australia e la nuova leadership è orientata a reinvestire nei suoi marchi chiave per continuare il suo record positivo di crescita degli utili. Permangono invece preoccupazioni per il settore vinicolo che continua ad essere colpito da un eccesso di offerta in Australia, da scarsa domanda dei consumatori nei principali mercati internazionali e da un dollaro australiano forte che penalizza il conto economico del business. In questo contesto Foster’s ha annunciato che intende perseguire una separazione strutturale (“scisisone”) per creare due distinte società settoriali, che saranno oggetto di una valutazione approfondita delle problematiche, dei costi e benefici per gli azionisti di Foster. Per l’occasione Foster’s si aspetta di riconoscere una riduzione al valore di carico del settore vini intorno a 1,100-1,300 milioni di dollari (al lordo delle imposte) per l’anno finanziario 2010.

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I potenziali benefici di una scissione comprendono una maggiore trasparenza che consente agli investitori di valutare più adeguatamente ciascuna impresa nel corso del tempo, una migliore scelta di investimento ed una maggiore flessibilità per la strutturazione e la gestione dei due distinti settori, sviluppando le strategie aziendali specifiche per ciascun business e implementare le strutture di capitale, politiche e finanziarie più adeguate per ciascuna impresa. Ciò significa che la strategia multi-bevande, che la Foster’s ha praticato negli ultimi anni, cesserebbe definitivamente. “Stiamo sempre più vedendo i benefici di separare operativamente la birra e le imprese del vino. La birra e il vino sono aziende leader di mercato, ma operano in segmenti di mercato con differenti caratteristiche operative e strategiche “, ha detto l’amministratore delegato Ian Johnston I modi e tempi della divisione ora sono da studiare, ma è probabile che se ne parlerà alla fine del primo semestre 2011.

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I ricavi dell’esercizio chiuso al 30 giungo scorso del gruppo Foster’s sono stati pari a 2,2 miliardi di euro, in crescita del 2,7%. A partire dall’esercizio 2007 i ricavi della divisione birra di Foster’s (che comprende anche gli spirits e bevande non alcoliche) hanno superato il giro d’affari relativo al vino, a fronte soprattutto delle difficoltà delle esportazioni verso gli USA per effetto del deterioramento dell’economia statunitense, di un rapporto di cambio sfavorevole e delle abbondanti vendemmie registrate negli ultimi anni in Australia che hanno portato ad un accumulo di scorte di magazzino e pressioni sui prezzi finali. Il settore vinicolo rappresenta oggi il 47,8% del fatturato complessivo di Foster’s (corrispondenti a 38 m.ni di casse) realizzato per il 66,7% in Australia (comprese Asia e Pacifico), per il 4,5% in America e per l’8,8% in Europa. Con 38 milioni di casse prodotte, Foster’s è considerato il secondo più grande produttore al mondo di vini, dietrosolo al gruppo statunitense Constellation Brands.

Secondo Bloomberg, il settore birra Foster’s genera l’85% degli utili del Gruppo, con un margine del 38,5%, cioè su livelli addirittura migliori rispetto ad Heineken e ad AB-InBev. I risultati del settore vini, invece, sono molto meno attraenti. La scissione dei due settori renderebbe più semplice attuare in futuro possibili cessioni o compartecipazioni con altri gruppi operanti sullo scacchiere internazionale. La società con sede a Melbourne non ha finora ricevuto nessuna offerta, ma alcuni analisti concordano sul fatto che il settore birra, una volta separato, potrebbe rivelarsi interessante per Coors o Coca-Cola Amatil e SAB Miller, mentre alcuni contendenti – come Pernod e Diageo – potrebbero a loro volta mostrare interesse al business vinicolo.

+ info:www.fosters.com.au/

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