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Francesca Lorenzoni vince la VI Borsa di studio “I Balzini” dedicata ai neo-Sommelier AIS Firenze


Da sinistra, Francesca Burchi, Mattia Carrai, Diana D'Isanto, Francesca Lorenzoni e Vincenzo D'Isanto.

Francesca Lorenzoni vince la VI Borsa di studio “I Balzini”. È questo il verdetto dell’edizione 2019 dell’ormai celebre concorso destinato a undici abilissimi neo-Sommelier della delegazione AIS Firenze da un fiore all’occhiello del settore vinicolo toscano, quale l’azienda con sede a Barberino Val d’Elsa.

In una calda giornata di inizio autunno, i competenti e agguerriti candidati si sono affrontati così a colpi di calice, tra prove scritte, prove orali e anche tanta, tanta pratica. Al mattino, infatti, i partecipanti hanno sostenuto un test sulla viticoltura toscana e un blind tasting (l’obiettivo era riconoscere il vino de “I Balzini” fra tre vini disposti dinanzi a loro); nel pomeriggio, è stato invece il turno dell’ancor più complicato esame orale e di una degustazione tecnica/sensoriale de “I Balzini White Label 2009”. Una sfida, quest’ultima, rivolta esclusivamente ai tre finalisti: Francesca Lorenzoni, Mattia Carrai e Francesca Burchi, in questo rigoroso ordine di premiazione, ai quali sono rispettivamente andati in premio una targa commemorativa col rimborso della quota di iscrizione al terzo livello del corso AIS per Sommelier, una doppia magnum e una magnum de “I Balzini White Label”.

Nel bel mezzo del dovere, però, c’è stato ampio spazio anche per il piacere. Con un pranzo che ha accolto quasi un centinaio di persone tra clienti, amici, rappresentanti delle istituzioni, giornalisti e blogger, i quali nella rurale ma elegante location aziendale hanno potuto beneficiare di uno squisito buffet e, ovviamente, di alcuni fra i più pregiati e ricercati vini del noto marchio toscano (dal “Pink Label”, fino al “Black Label” e il già citato “White Label”). Ma non è finita qui, perché la premiazione ufficiale dell’acclamatissima vincitrice si terrà solo domenica 1° dicembre nell’ambito della rassegna “Food&Wine in progress” alla Stazione Leopolda di Firenze.

Ennesima iniziativa di successo, dunque, per l’azienda nata nel 1980 per mano di Vincenzo D’Isanto, commercialista fiorentino animato dal desiderio di produrre un vino che raccontasse diversamente la sua regione. Una mission, quella di celebrare il talento, la qualità e il made in Tuscany più autentico, che lui, sua moglie Antonella e da qualche anno anche sua figlia Diana sono riusciti a trasmettere (e valorizzare) affermandosi a livello regionale, nazionale, mondiale… Grazie ai loro vini passionalmente familiari, genuini assaggi di storia e territorio locale, ma anche a manifestazioni benefiche come quella andata in scena sabato scorso.

Massimo Castellani annuncia i tre finalisti durante il pranzo.

“Siamo sempre più soddisfatti di questa manifestazione”, ha dichiarato durante l’evento ai microfoni di Beverfood.com Diana D’Isanto. “È un piacere e un onore supportare i giovani che si affacciano a questo settore. Negli anni siamo diventati, a modo nostro, un piccolo trampolino di lancio per loro. Penso a Simone Loguercio, vincitore della I edizione e oggi Primo Sommelier d’Italia, ma anche ad altri ragazzi con cui tutt’oggi collaboriamo e ognuno dei quali sta facendo la propria strada nel mondo del vino”. Con un pairing gastronomico, novità importante di questa VI edizione, che ha visto come protagonisti anche tanti clienti dell’azienda: “Esattamente. Altra grande soddisfazione di quest’anno è l’aver coinvolto alcuni nostri clienti che hanno voluto manifestarci il loro consenso mettendo a disposizione del buffet delle loro specialità. Abbiamo così avuto l’onore di degustare le polpettine di vitella del Buca Lapi, il foie gras del Chianti delle Tre Panche, il peposo e i fagioli all’olio degli OstiNati di Empoli, la pappa col pomodoro della Sosta di Pio VII, la schiacciata con l’uva della talentosa foodblogger Stefania Storai, i mini-burger vegetariani di melanzana del ristorante Agriosteria del Frantoio e pane e schiacciata del Panificio La Spiga. Tutto insieme a grandi classici della mia famiglia come il cous cous di pesce e la caponatina di mia madre Antonella D’Isanto”.

Diana D’Isanto con i neo-Sommelier AIS Firenze.

“Una menzione speciale – conclude Diana – va infine al Consorzio Vino Chianti e al suo direttore Marco Alessandro Bani, che ci hanno omaggiato con degli ottimi vinsanti. A tutti loro va un nostro sentito ringraziamento, ma ci teniamo a ringraziare anche tutti gli ospiti intervenuti: il Comandante della stazione dei Carabinieri di Tavarnelle Giuseppe Cantarero, l’assessore Roberto Fontani, Massimiliano Pescini, l’artista Elisabetta Rogai, ma anche tutti i Sommelier, i clienti, i giornalisti, i blogger e gli amici presenti”, sono i vivi ringraziamenti del giovane volto femminile de “I Balzini”.

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