E’ stata presentata, direttamente sull’isola carcere di Gorgona, la nuova vendemmia del vino Gorgona firmato Frescobaldi, prodotto con vermentino e ansonica e realizzato insieme ai detenuti dell’ultima isola carcere rimasta in Italia. Nato ad agosto del 2012, Frescobaldi per Gorgona è un progetto il cui obiettivo è dare ai detenuti la possibilità di fare un’esperienza professionale nel campo della viticoltura e offrire loro concrete opportunità di formazione e lavorative, una volta terminato il periodo detentivo. Gorgona 2013 ha un partner d’eccezione: il Maestro Andrea Bocelli, che quest’anno ha scritto un testo e firmato l’etichetta del vino.
“Sono sempre più orgoglioso – continua Lamberto Frescobaldi – di presentare questo progetto, che mi ha coinvolto, anno dopo anno, e che torna a commuovermi e a darmi grandi soddisfazione, non solo enologiche. La prima vendemmia di Gorgona (2012) è stata tenuta a “battesimo” a maggio dell’anno scorso presso il DAP dal Ministro per la Giustizia, e a gennaio 2013 anche il Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano ha ricevuto la magnum numero 1: un ottimo inizio per un progetto che intende continuare ad aiutare la colonia penale e i detenuti in modo concreto. Quest’anno sono riuscito a coinvolgere una persona sensibile alle tematiche sociali come Andrea Bocelli e spero che questo permetta al progetto di continuare a fare conoscere Gorgona come una best practice italiana”. Co-protagonista del progetto, Carlo Mazzerbo, Direttore del carcere di Gorgona che commenta: “Per noi è motivo di soddisfazione veder crescere questo progetto, iniziato molti anni fa, con l’obiettivo sia di reintrodurre la coltura vitivinicola sull’isola, ma soprattutto di specializzare i nostri utenti in questo importante settore. Il nostro sogno era quello di far conoscere la particolare realtà sociale dell’isola anche attraverso la produzione del vino, prodotto di sintesi di tradizioni e cultura di ogni luogo e, grazie alla preziosa collaboraione con l’Azienda Frescobaldi, questo sogno si è potuto realizzare, perchè l’Azienda ha capito e valorizzato il lato umano e sociale del produrre sull’isola di Gorgona, trasformando i nostri detenuti addetti al settore in veri attori di un prodotto di eccellenza”.
Il progetto è stato reso possibile anche grazie alla collaborazione di altri partner che hanno messo a disposizione la propria professionalità, oltre a strumenti di lavoro indispensabili per lavorare le vigne. Da Giorgio Pinchiorri, patron dell’Enoteca Pinchiorri, uno dei ristoranti italiani più conosciuti al mondo, che ha creduto da subito al progetto scegliendo di contribuire, con la sua cucina esclusiva, a promuovere il patrimonio enogastronomico dell’isola della Gorgona. Quest’anno, per sostenere ulteriormente il progetto, l’Enoteca ha messo una borsa di studio a disposizione di un detenuto, una volta terminato il proprio percorso detentivo. Altri partner come Simonetta Doni dello Studio Doni & Associati, specializzato nella creazione di etichette di vini, ha realizzato a titolo gratuito la nuova veste grafica del vino, interpretando le caratteristiche che rendono unica l’isola e il progetto e l’Argotractors, società del Gruppo Argo nata nel 2007 con l’obiettivo di creare un polo trattoristico di valenza mondiale, ha dato in comodato d’uso un trattore da frutteto per le attività da svolgere in vigna.
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+info sul vino del carcere di Gorgona: www.intravino.com/grande-notizia/da-fukuoka-a-frescobaldi-il-vino-del-carcere-di-gorgona-profuma-di-rieducazione-e-liberta/