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Chilometro zero e benessere, in cima alla lista dei trend più macinati degli ultimi anni non cambia nulla. Ma per gli amanti del genere, le combinazioni di queste due filosofie sono sempre in evoluzione, e per il 2021 gli scenari si fanno interessanti.

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A TUTTO BENESSERE  – Nel settore beverage stanno infatti emergendo proposte costruite su frutta e piante dagli enormi valori nutrizionali, per rispondere alla sempre maggiore consapevolezza dei consumatori circa salute e wellness: nel 2021 Flavor Trends di Flavorman, azienda di sviluppo bevande con sede negli USA, si evince chiaramente la rampante richiesta di bevande che apportino benefici al sistema immunitario, cognitivo e umorale. “Per esempio”, spiega la direttrice ricerche di Flavorman, Kristen Wemer, “la ciliegia acerola (acerola cherry, nativa del Centro America e dei Caraibi, ndr) è sempre più popolare, grazie al suo ricchissimo contenuto di vitamina C. È chiaro che sia un trend del momento, che probabilmente vedremo ancora più sviluppato nella prossima generazione di prodotti”.

PANDEMIA BOOM – L’azienda di analisi Innova Market Insights, con sede in Olanda, propone numeri a solido supporto di ciò: il 60% di un campione di consumatori da tutto il mondo è alla ricerca di cibo e bevande che integrino o migliorino il proprio sistema immunitario. Circa la metà del campione ha inoltre espresso interesse a provare bevande funzionali. Va da sé, il momento storico sta dando un enorme contributo: “La pandemia ha accelerato la richiesta di prodotti funzionali, alla luce dell’aumento di attenzione e preoccupazione per la salute. I frutti esotici sono i più ricercati, perché percepiti come i più benèfici e interessanti anche alla vista”.

VITAMINE – Anche le varietà domestiche, in ogni caso, stanno vivendo una nuova giovinezza grazie al rinvigorito apprezzamento di contenuti vitaminici e salutari. Secondo Kyra Appleby, responsabile dell’innovazione per la leader iTi Tropicals, nel New Jersey, “vitamine, minerali, antiossidanti e fitochimici sono fondamentali per aumentare il contenuto naturale di una bevanda, ridurne la percentuale di zucchero e potenzialmente anche l’importo calorico. L’obiettivo massimo è dunque creare una bibita che non solo sia buona, ma che sia anche nutriente”.

GIARDINO DI CASA – Secondo gli esperti, in ogni caso, le varianti alla frutta restano le preferite dei consumatori. Soprattutto quelli locali: gusti citrici come limone e lime sono capisaldi del mondo beverage, seguiti ormai a pochissima distanza dal pompelmo. “Sono prodotti estremamente versatili”, racconta Katie Clark di Flavorman, “perfetti per aromatizzare la soda, creare cocktail e smussare le note eccessivamente medicinali di alcuni ingredienti funzionali”. Nello specifico Clark segnala un aumento di varietà selezionatissime, come key lime, limone Meyer, pompelmo sanguigno, che rispecchiano la volontà dei brand di intercettare lo spirito regionale di ciascuna proposta, per differenziarsi dal resto del mercato. Quanto ai frutti esotici, mango e guava sono leader assoluti.

TRIP DEL GUSTO – Un colosso come Monin, faro mondiale nel settore di sciroppi e succhi, segnala inoltre il valore immaginario di un prodotto tipico di regioni lontane. Brian Loukmas, vice presidente del settore innovazione, lo racconta bene: “Frutti esotici e misconosciuti permettono al consumatore di viaggiare in sicurezza, in un momento come quello attuale in cui non è possibile farlo fisicamente”. Nell’ultima tornata di sviluppo, Loukmas ha riscontrato un preponderante interesse per frutto della passione, guava e yuzu: “Bevande che contengano questi elementi sono garanzia di gusto e look unici, anche se il consumatore potrebbe esitare di fronte a proposte mai sentite prima. È qui che entrano in gioco i frutti locali, per essere combinati con quelli esotici e rendere la bevanda approcciabile”.

MENO È MEGLIO – Ciononostante, la maggior parte degli acquirenti continua a ricercare semplicità, di fatto l’elemento chiave del trend: i ready to drink ispirati a classici essenziali come Margarita o Paloma, il succo di mirtillo tornato in auge, l’anguria. “Sono sapori conosciuti e senza fronzoli, che a volta danno quasi un tocco di nostalgia ma sono i più apprezzati in generale”. L’ingrediente di maggior peso pare essere l’acqua di cocco, strapiena di elettroliti, vitamine e minerale, e molto versatile: “Si mescola benissimo con molti altri ingredienti perché è quasi incolore e ha un sapore leggero, mai invadente”. E ancora mango, guava, lytchee, yuzu, pitaya (il mitico frutto del drago), sono i gusti destinati a farla da padrone nel futuro prossimo.

LE TRE CHIAVI – Chiudendo, infine, con i frutti locali, secondo la Clark sono tre gli aspetti da valutare: disponibilità, costo e familiarità. “Il trend dei frutti esotici sarà sempre dipendente dalla loro disponibilità, che sia legata alle difficoltà logistiche o di produzione. È necessario un rapporto di estrema fiducia con il distributore”. La familiarità verrà coltivata, come detta, miscelando un ingrediente meno noto con altri già conosciuti: sarà così nel beverage, nei caseari, negli integratori. Stando al 2021 Flavor Trends, ci si può aspettare aromi come hibiscus, sambuco e fiori d’arancia associati a elementi più comuni, per aromatizzare tè, acque rinforzate, kombucha e simili. “Sarà interessante vedere non tanto quale frutto diventerà il nuovo trend, ma in quale ambito verrà applicato, alla luce di ormai infinite possibilità. Bevande funzionali, ipocaloriche, a zero zuccheri: è tutto sempre più dinamico e sempre più interessante”. 

fonte: bevindustry.com

 

 

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