Gli ultimi giorno di Agosto sono come la vigilia di capodanno degli studenti. Per i più giovani infatti, un nuovo anno sta per cominciare. Si tratta dell’anno scolastico, che da Settembre diventerà la quotidianità per un intera generazione. Dalle elementari all’università, le giornate sui banchi sembrano a chi le vive giornate di prigionia, mentre vengono rimpiante da chi si trova già nel mondo del lavoro. Già, perché imparare è una delle esperienze più belle e formative della nostra vita, ed è solo successivamente, quando ripensiamo al bagaglio di conoscenza che abbiamo acquisito che capiamo l’importanza del percorso intrapreso.
Nella vita di ogni studente c’è un momento fondamentale, ovvero quello delle scelte. Che Liceo fare? E successivamente che Facolta? La scelta di specializzarsi è sempre accompagnata da una buona dose di incertezza, perché più di ogni altra contribuirà a formarci e ci darà gli strumenti per decidere la strada da intraprendere.
Fino ad oggi il percorso per diventare bartender non si distingueva molto da quello di un bravo studente. Era un percorso fatto di fatica, studio e sacrifici, per poi diventare un professionista e trovare la propria opportunità lavorativa mettendo in pratica quello che si è appreso a scuola.
Già, a scuola, perché è proprio questa la terminologia che si usa. Scuola di bartending. Fino ad oggi non esisteva in Italia un’“università” di bartending che permettesse di specializzarsi in tematiche molto specifiche. È forse questo uno dei motivi che hanno portato Michele Dal Bon e Mauro Uva a convogliare gli “Avenges” del beverage del NordEst per creare a Verona una vera e propria Scuola di formazione e specializzazione, con lo scopo di creare un indirizzo di studi che non esisteva prima: una scuola di Mixology Territoriale. L’idea infatti è quella di dare la possibilità agli studenti di imparare e specializzarsi, partendo dalle basi, fino ad arrivare ad argomenti molto complessi ed attuali.
I due fondatori non sono nuovi a queste tematiche visto che da più di un anno portano avanti il progetto Graspology, finalizzato a creare conoscenza intorno al distillato Italiano per eccellenza, ovvero la Grappa. È proprio da qui che nasce il progetto di fare cultura sul prodotto nostrano, creando un percorso specialistico di studi dedicato. Un progetto in cui tante aziende hanno deciso di credere. Tra i partner infatti già figurano aziende come Nardini, Distilleria Schiavo, Luxardo, Bonaventura Maschio o Domenis.
“Il nostro progetto di territorialità non è assolutamente limitato al Veneto” dichiara Mauro Uva “Per noi Territoriale vuol dire tutta Italia, e ci piacerebbe anzi riuscire a coinvolgere altre aziende d’eccellenza di altre regioni, come Fred Jerbis o Antico Magazzino Doganale”.
Cosa si imparerà dunque in questa facoltà del buon bere? A sfruttare i prodotti tipici del territorio, dalle grappe agli amari, passando dagli homemade di erbe locali oppure imparando i segreti per abbinare piatti della tradizione con cocktail innovativi.
L’inaugurazione è prevista per inizio Ottobre, ma già alcuni eventi in anteprima serviranno a creare attesa intorno al progetto, come ad esempio il primo storico evento di Graspology in Distilleria, che vedrà a fianco vari nomi del mondo della Grappa (Insieme, invece di farsi la guerra dei campanili!!! chapeau a tutte le aziende coinvolte!).
Settembre non è solo la fine dell’Estate, è l’inizio dei progetti per il futuro, il momento in cui si gettano le basi e si prendono le scelte . E se è vero che ogni nuovo progetto si porta dietro una dose di scommessa, ci sono secoli di storia e cultura enogastronomica a garantire che quella di Mauro e Michele è una scommessa su cui puntare!