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La nuova Cantina, nata dalla fusione tra la Cantina Sociale di Mombaruzzo (AT) e la Cantina Terre di Ricaldone (AL), è stata presentata a fine giugno alla Casa dell’Asti. La “Tre Secoli” – questo il nome della nuova cantina – si trova nella zona dell’Alto Monferrato; i vigneti dei soci si estendono principalmente sulle colline che separano i bacini del Belbo (alla longitudine di Nizza Monferrato) e del Bormida (a quella di Acqui Terme), ma vi sono soci conferitori anche da zone più lontane come l’ovadese.


La nuova cantina, con 1300 ettari, è il maggior vinificatore di uve di proprietà a livello regionale: in particolare, è il maggior produttore di vini da uve moscato e brachetto e tra le prime per il barbera. La scelta del nome Tre Secoli per la nuova cantina è frutto della selezione di una giuria di quaranta esperti che hanno accettato di prestare volontariamente la loro opera; vuole indicare la continuità con la storia della cooperazione su questo territorio ed in particolare riconduce all’anno di fondazione della Cantina Sociale di Mombaruzzo, il 1887: questa storia ha quindi attraversato tre secoli, diciannovesimo, ventesimo e ventunesimo.

Il vertice aziendale della nuova cooperativa sarà espresso dai due presidenti Francesco Bertalero (Mombaruzzo) e Franco Zoccola (Ricaldone) e dai rispettivi direttori di produzione, gli enologi Daniela Pesce e Paolo Pronzato. La nuova cantina, conta su un organico di venti persone più diversi operai avventizi nel periodo vendemmiale. Vi sono cinque figure tecniche tra cui due enologi con funzioni direttive, un enologo responsabile di laboratorio e sistema qualità, due agronomi specialisti di vigneto. I soci cooperatori sono 450. I due stabilimenti di Mombaruzzo e Ricaldone rimarranno entrambi in funzione per poter soddisfare le necessità di trasformazione dei quantitativi di uva prodotta nel territorio, vi sarà solo una parziale riorganizzazione dei conferimenti e delle lavorazioni, che vedrà Mombaruzzo maggiormente specializzata nella lavorazione dei rossi e Ricaldone dei bianchi. La dimensione delle strutture renderà possibile in futuro accogliere anche altre nuove aggregazioni se ve ne saranno le condizioni.

Entrambi gli stabilimenti sono dotati di impianti moderni ed efficienti, anche se in parte collocati all’interno di immobili d’epoca. I conferimenti delle uve sono sottoposti ad un sistema severo di valutazione della qualità dei carichi e relativo smistamento. Da anni opera il servizio di consulenza viticola a favore dei soci e diversi programmi di ricerca sono stati attuati e sono in corso presso le cantine, sia in campo viticolo che enologico, in collaborazione con varie università e istituzioni scientifiche, con la Vignaioli Piemontesi e con la società partecipata Terre da Vino (valutazione vitigni bianchi non tradizionali, appassimento uve in cella a bassa temperatura, diversi sistemi di potatura e allevamento).
I dirigenti ed i soci della cantina Tre Secoli hanno rivendicato con orgoglio la natura di cooperativa della loro impresa.

I presidenti Francesco Bertalero Franco Zoccola hanno così commentato: “Questa operazione di fusione ha l’obiettivo di continuare ad assicurare un futuro ai nostri viticoltori e a quel paesaggio viticolo che rende magnifiche le nostre colline, tanto da poterle candidare a patrimonio dell’umanità tutelato dall’UNESCO. Un patrimonio che è soprattutto celebrazione del lavoro, quello di generazioni di vignaioli. Ed in ultima analisi è soprattutto questo che, come cooperativa, ci distingue da altre imprese: la priorità che noi diamo al lavoro”. Il logo scelto per rappresentare l’identità della cantina è stato disegnato da Gian Franco (Boss) Ferrero di Canelli.

Ufficio Stampa Tre Secoli

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