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IL FUTURBAR? Cangiante, Hi-tech e interattivo


Come sarà il bar del futuro? È questa una domanda che Host, l’International Hospitality Exhibition da sempre focalizzato sulle ultime tendenze e le novità di prodotto e di servizio, non poteva non affrontare. Ecco quindi nascere l’idea di Futurbar, la nuova iniziativa di Host 2015 realizzata in collaborazione con il Consorzio FIA, realtà di consulenza specializzata nelle applicazioni tecnologiche innovative. Perché certo la tecnologia avrà un ruolo centrale nei locali concepiti negli anni prossimi a venire. Futurbar ne è un esempio, e si potrà “toccare con mano”, visitare ed ammirare in un’area dedicata a Host 2015.

Interattivo e tecnologico, l’ambiente del futuro sarà in grado di fondere spazio reale e virtuale grazie a una tecnologia non invasiva e invadente, ma piuttosto in grado di evocare sensazioni e mondi sempre diversi. “L’idea alla base dell’interazione naturale consiste nella fusione in una sola dimensione dello spazio fisico e del mondo digitale – spiega il Presidente del Consorzio FIA, Oddone Sangiorgi –. La tecnologia è presente in maniera importante, ma è invisibile. Non abbiamo più tastiere, ma tavoli sulla cui superficie spostare documenti elettronici (immagini, ma anche testi) come se fossero reali; non monitor, ma pareti o pavimenti che rispondono alla presenza di chi passa, ai suoi gesti e movimenti”. È una tecnologia mai fine a se stessa, e che è comunque entrata ormai a fare parte delle nostre vite di tutti i giorni, rendendosi indispensabile. “Il tema chiave non è la tecnologia – prosegue Sangiorgi – . L’obiettivo è trasformare il bar o il ristorante in un nuovo media che da un lato reinterpreti la comunicazione pubblicitaria, dall’altro sia una piattaforma per costruire relazioni tra gli utenti, trasferendo nel mondo fisico i meccanismi delle community del Web”. Anche il concetto di architettura e interior design cambia, perché non si lavora più con i volumi, gli spazi fisici e le luci, ma con gli strumenti digitali. Il contenuto virtuale colora lo spazio in maniera diversa, creando un’atmosfera suggestiva nella quale confluiscono sollecitazioni sonore, luminose, olfattive. “Pensiamo a un locale che allestisce un’ambientazione caraibica: troveremo tavoli che sembrano acqua, la brezza e i profumi dell’Oceano, una dominante luce blu, un sottofondo di musica latina. La sera dopo sarà invece il caso di un’ambientazione metropolitana, quella successiva qualcos’altro e così via” conclude Sangiorgi.

Fonte: www.host.fieramilano.it/

 

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