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Inizio tumultuoso per il Gran Premio di Formula 1 a Melbourne, in Australia. Noi c’eravamo. Dove? Lì sul podio: i 3 scalini più ambiti da ogni pilota. G.H. Mumm Cordon Rouge Formula 1, la Cuvée emblema di ogni celebrazione, è tornata ad annaffiare le vittorie dei piloti. Dal 2000 immancabile compagna, testimone vitale della grandezza di questi eroi moderni con cui ha innestato un legame unico. “Motore” di emozioni, strumento cardine di un rituale intriso di significato: l’apertura dello champagne sul podio, in cui la gioia viene ‘concretamente’ condivisa.

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Su www.henrythepodiumist.com, lettura obbligata per tutti gli amanti della Formula 1, abbiamo trovato tutte le informazioni su questo rito…e molto altro.

 Qual è l’origine dell’usanza di stappare lo champagne sul podio?

 La nascita della consuetudine di stappare lo champagne sul podio ha una storia affascinante. Risale al 1950 la tradizione di rendere omaggio al vincitore della F1 con una bottiglia di champagne, quando il leggendario pilota argentino Juan Manuel Fangio si vide offrire come premio per la sua vittoria a Reims del GP di Francia, una cuvée di champagne. Fu però un caso fortuito a definire la cerimonia del podio così come oggi la conosciamo. Nel 1966 al pilota Jo Siffert, vincitore della 24 Ore di Le Mans, scoppiò il tappo della sua bottiglia di champagne, probabilmente perché surriscaldata. Tale imprevisto ebbe come risultato di annaffiare di bollicine il pubblico. L’anno dopo Dan Gurney bagnò deliberatamente la folla e dal quel momento il gesto entrò nella leggenda della Formula 1. Con l’arrivo della legge Evin nel 1991, lo champagne viene però vietato sul podio. Nel 1997 a Magny-Cors Bernie Ecclestone decide di inviare uno dei suoi assistenti a comprare lo champagne e rintroduce la consuetudine. (tratto da www.henrythepodiumist.com)

 MAISON G.H. MUMM

 Dal 1827. 187 anni di ricerca costante dell’eccellenza e rigoroso rispetto della tradizione. Può essere riassunta così la straordinaria storia della Maison G.H. Mumm, ispirata fin dalle sue origini dall’imperativo: “Solo il meglio”. Parole che Georges Hermann Mumm, suo padre fondatore, amava ripetere. Fu proprio lui nel 1875 a rivestire ogni bottiglia con il prezioso Cordon Rouge, il nastro rosso della Legione d’Onore, il più alto riconoscimento francese creato da Napoleone I. Al di là del simbolo d’eccellenza che rappresenta, il Cordon Rouge è la profonda incarnazione dello spirito G.H. Mumm: ricerca della perfezione e spirito d’avventura. Stile raffinato, rispetto delle tradizioni, tensione verso l’innovazione e qualità del terroir: questi gli elementi unici che hanno reso G.H. Mumm una Maison d’eccellenza nel mondo dello champagne. Nel 2011 il prestigio della Maison si riconferma con i numerosi riconoscimenti nel panorama internazionale, dall’ambito titolo di “Winery of the year” alle medaglie d’oro al “Critics Challenge” di San Diego, il “San Francisco International Wine Competition” e il “Los Angeles International Wine & Spirits Competition”. A settembre 2012 alla Maison è stata conferita la medaglia d’oro per la Cuvée de Prestige Blanc de Blancs in occasione del rinomato International Wine Challenge (IWC). Un riconoscimento che va ad aggiungersi ad altre due medaglie d’oro vinte al Decanter World Wine Awards e all’Imbibe Sommelier Awards. G.H. Mumm è un marchio di proprietà di Pernod Ricard, e promuove il consumo responsabile degli alcolici.

 +info: www.ghmumm.com

 +info: Ufficio stampa OTTO

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