Una regione piccola piccola dalle grandi potenzialità, purtroppo ancora non del tutto espresse. Abbiamo fiducia e aspettiamo in un futuro prossimo vini più identitari e contemporenei. Per ora il panorama è soprattutto ad appannaggio di prodotti di stampo antico, rustici e potenti, frutto di surmaturazioni che soffocano le caratteristiche che il Molise potrebbe esprimere nei suoi vini.
Una regione in miniatura, stretta tra Adriatico e Appennino: pochi chilometri vocati alla coltivazione di vite e ulivo. In Molise, profondamente mediterraneo, strettamente connesso con Campania e Abruzzo, montepulciano, aglianico, falanghina e trebbiano la fanno da padroni, nelle sfaccettate versioni determinate dalle caratteristiche pedoclimatiche del territorio. Insieme a questi la tintilia, autoctono rosso, dagli esuberanti profumi di frutto e di erbe: un bel vitigno nervoso e vitale. Un panorama incoraggiante. Per ora però queste caratteristiche lasciano intuire potenzialità in buona parte ancora inespresse: manca peculiarità e riconoscibilità. Ci si confronta per lo più con vini rustici, dal linguaggio vecchio stile, tutto potenza e surmaturazione che non rende giustizia alle specificità dei vitigni locali. Fanno eccezione pochissime aziende con prodotti dallo stile moderno. Su tutte Di Majo Norante.
I TRE BICCHIERI
Molise Aglianico Biorganic ’11 Di Majo Norante