Da quando aprì nel 2015, dopo un piano di recupero meticoloso per rispolverare una proprietà d’altri tempi caduta in disuso, Villa Làrio ha messo in fila evoluzioni sapienti e praticamente perfette. In principio erano sei camere di boutique hotel, poi estese al magnifico complesso attuale che conta diciotto suites, dopo il restauro del 2021; oggi è tempo di un nuovo capitolo, che racconta (ancora una volta) di lusso esclusivo e miscelazione intraprendente.
La novità del 2023, qui sulle rive di Pognana che si specchiano letteralmente nel cuore del Lago di Como, è una minuscola rivoluzione liquida, guidata da Raffaele Albanese: già protagonista nel settore del bar milanese e non solo, con presenza in collettivi imprenditoriali e la conduzione di un locale in Brera, Albanese è ai comandi delle operazioni miscelate di Villa Làrio, che per la nuova stagione introduce, prima di tutto, il bar sospeso: gli ospiti, che siano residenti nella struttura o in arrivo dall’esterno, sia in auto che in barca (attracco privato esattamente di fronte, in linea d’aria, agli storici Cantieri Ernesto Riva), possono infatti accomodarsi appena oltre il molo, e lasciarsi sorprendere dalla sensazione di galleggiare in aria, a poche spanne dall’acqua.
Nella roccia a sfioro su cui poggia il giardino di Villa Làrio è stata ricavata una piattaforma con sedute e tavolini, e la possibilità di sdraiarsi su delle amache intrecciate e sospese per vivere una esperienza emozionale sul Lago di Como. Parallelamente, le ricette di Albanese imprimono un’impennata alla proposta di Villa Làrio, che pur mantenendo la propria identità da Dolce Vita, con bevute fresche e mai complesse, spingono su stagionalità, territorialità e apprezzabile ricerca.
A ridosso del bar è stato infatti avviato un orto, parte integrante dei due ettari della proprietà, che raccoglie erbe aromatiche di interessante varietà e profondità: è qui che Albanese coltiva e raccoglie la materia prima per le preparazioni che andranno ad arricchire la cocktail list, e si tratta di argomenti da intenditori. Si passa dal super juice (tecnica di estrazione del succo di agrume che garantisce maggiore concentrazione e longevità al succo, abbattendo i costi e ottimizzando le risorse) alle tinture idroalcoliche, che possono essere utilizzate assolute o come base per ulteriori combinazioni.
La drink list stagionale di Villa Làrio segue quindi il progetto Botanical Garden to Glass: dall’orto al bicchiere, utilizzando la quasi totalità della materia prima, abbattendo al massimo gli sprechi e puntando dritto sull’elemento vegetale. Ingredienti tradizionali vestono abiti nuovi, più freschi e aromatici, come vodka al limone lattofermentata (utilizzata per un Martini di tutto rispetto), kombucha al tè verde, fava di cacao e vermouth di finocchio selvatico. Un nuovo passo che Villa Làrio compie per rivisitare il lusso tradizionale e renderlo ancora più unico. Se possibile.