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Ci sono dei prodotti iconici che si legano a doppio filo alla denominazione di appartenenza e alla propria azienda. Come nel caso del Gavi Pisé, un vino che sta scrivendo la storia contemporanea del Gavi e della cantina La Raia, azienda agricola biodinamica che si trova a Novi Ligure in provincia di Alessandria nel cuore delle colline del grande bianco piemontese, acquistata nel 2002 dalla famiglia Rossi Cairo. Un cru prodotto con uve cortese biodinamiche, affinamento di due anni sur lies, con un inedito passaggio in legno, una limited edition di 3.000 bottiglie che narrano l’evoluzione del Gavi Pisé nel tempo.

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“Il Gavi Pisé rappresenta il nostro massimo impegno, la nostra ricerca continua per valorizzare il vitigno Cortese: la scelta solo di uve perfette, due anni di affinamento sui lieviti autoctoni e da questa annata, la 2018, anche un passaggio in botte di rovere per scoprire cosa ancora può raccontare questo Cortese- racconta Piero Rossi Cairo– Il risultato è sorprendente, struttura nitida, una longevità ancora maggiore e una esplosione di profumi e sentori che richiamano l’aria intrisa dei fiori che crescono alla Raia. Con un tocco leggero e sinora inedito di vaniglia. L’annata 2018 è una nuova evoluzione del nostro cru, riconosciuto, sin dalla prima edizione, proprio per la sua capacità di evolvere in bottiglia e nel bicchiere.”

Piero Rossi

Un vigneto tra i più antichi de La Raia, da qui arrivano le uve del Gavi Pisé situate a 300 metri sul mare su un promontorio esposto a sud-ovest, zona vocata alla coltivazione del vitigno autoctono Cortese. Terra rossa, drenata e sabbiosa, la produzione per pianta e consente di ottenere uva di straordinaria qualità. Vigneti trattati solo zolfo e rame, secondo i dettami della biodinamica, 48 ettari sui 180 ettari complessivi che vedono 60 a seminativo e i restanti occupati da pascoli e boschi. I grappoli destinati al Pisé vengono selezionati e vendemmiati a fine di settembre. Dopo la pressatura soffice dei grappoli, avviene la decantazione statica del mosto a bassa temperatura. La fermentazione alcolica avviene in botti Stockinger di rovere da 25 ettolitri dove il vino fermenta e permane sui lieviti per 12 mesi. Viene quindi trasferito in vasche di acciaio inossidabile dove completa il suo affinamento sur lies per altri 12 mesi, a temperatura controllata, imbottigliato e dopo almeno 6 mesi viene rilasciato sul mercato.

Il Gavi Pisé ha fatto la sua prima comparsa sul mercato nel 2005, per l’edizione del cru 2018 la permanenza prolungata su lieviti autoctoni e il leggero passaggio in legno, valorizzano ulteriormente la complessità olfattiva e la struttura. Un nome non casuale, che racconta la tecnica di costruzione della cantina La Raia, realizzata in terra cruda, il pisé, che garantisce in cantina un ottimo scambio termico e le migliori condizioni per la lavorazione delle uve. Un grande bianco dal colore giallo paglierino scarico, con lievi riflessi verdognoli. Naso intenso, con sentori complessi, fra il floreale e la frutta matura, dove esce nitida una nota mielosa. In bocca il Pisé è decisamente sapido, con una buona persistenza e un’acidità ben presente che ne consentirà l’evoluzione nel tempo virando su sentori di terziari al naso e acquistando lunghezza e finezza in bocca.

INFO www.la-raia.it

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