In questi giorni si è molto parlato delle proteste contro le chiusure, spesso composte da molti ristoratori esausti. Ma se è vero che l’unione fa la forza, merita di essere segnalata l’iniziativa dei locali di Piazza delle Erbe a Genova.
Il loro comunicato stampa, oggi diffuso, recita come segue:
“Noi, locali di Piazza delle Erbe, come sempre, sentiamo la necessità di restare uniti, di darci forza e sostegno, facendo vedere che ci siamo, ma chissà per quanto. Perché un intero mese privo di zone gialle potrebbe essere il colpo di grazia per le nostre attività come per tantissime altre. Lo slogan scelto è molto chiaro: vogliamo solo lavorare.Vogliamo lavorare in sicurezza.Vogliamo sicurezza per noi, per i nostri dipendenti e soprattutto per i nostri clienti.Piazza delle Erbe è tra i punti centrali della nostra città e vederla vuota, inutile, come semplice luogo di passaggio per coloro che abitano nel centro storico, ci rattrista ogni giorno di più. Noi esercenti lo abbiamo accettato, siamo consapevoli della situazione di emergenza che vive il nostro Paese, ma in questo momento ci troviamo a gridare alla nostra emergenza: ci troviamo schiacciati dentro a un paradosso normativo che alimenta solo tensioni. Ci chiediamo perché non si possa pensare di utilizzare i tavoli all’aperto, in totale sicurezza e controllo, anche durante la zona arancione. Siamo coscienti del fatto cheper bere e mangiare si debba abbassare la mascherina e per questo motivo continuiamo a insistere sull’importanza dell’utilizzo dei tavoli esterni, e di tutte le misure che garantirebbero la sicurezza. Da troppo tempo siamo diventati il capro espiatorio diuna politica che ignora le nostre richieste e le nostre necessità, ma ci grava di ruoli che non ci competono, chiedendo di garantire la sicurezza esterna al nostro locale anche quando siamo costretti a lavorare solo con l’asporto. Obiettivo della nostra iniziativa è dire che siamo qui per trovare e proporre soluzioni per lavorare in sicurezza per la tutela e sopravvivenza dei nostri locali, mettendo al primo posto la salute.”
A seguire viene annunciato il loro atto di disobbedienza civile e pacifica che entrerà in vigore da oggi:
“A partire dal 7 aprile tutte le nostre attività rimarranno aperte dopo le 18:00 con le serrande alzate e le luci accese, rispettando quello che impone il dpcm, non effettuando alcun servizio da asporto ma illuminando la piazza.”
La speranza espressa è che questo gesto porti ad un confronto tra i lavoratori e a un dialogo con le Istituzioni, esprimendo proposte e critiche, sperando che possa scaturire presto una nuova normalità anche grazie a proteste costruttive di questo tipo.