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E’ Giacomo Albieri il Campari Barman of the Year, che si è aggiudicato l’ottava edizione della competition targata Campari Academy nella finalissima andata in scena a Milano martedì 15 marzo. Un contest con 1.000 bartender in lizza, sul tema della “passione senza tempo” ispirato a grandi storie di uomini e donne. L’atto conclusivo dopo mesi di lavoro, fra tanto studio, ricette e tappe di selezione, sullo sfondo quella red passion stile Campari in grado di mettere tutti d’accordo. Una sfida a tre in un ambiente più ristretto e ovattato rispetto alle precedenti edizioni, il Bulk di Milano è vestito di rosso, un’eleganza negli stessi luoghi dove una ventina di anni fa sorgeva un centro sociale che ha lasciato in eredità il nome e la stessa voglia di cultura e convivialità.

Sono momenti particolari per tutti questi, anche per i partecipanti che per due giorni si sono estraniati dal mondo tra notizie di guerra che arrivano dall’Ucraina e i prezzi impazziti nel nostro paese con impatto sul caro vita e sulle spese di tutti i giorni. A giocarsi la finale insieme a Giacomo Albieri, classe’94 da Verona, c’erano Edris Al Malat di Milano e Antonio D’Auria di Roma. Si parte e dopo il video di intro su una mega parete da cui seguire live la finale (anche in diretta social), vengono premiati i finalisti. Riccardo Carli, Alberto Di Maria, Monaco Alfonso, Geanfranco Chavez, Damara Lanzone, Elisa Spinoni e Cosimo De Rosa, per loro il sogno si è interrotto in semifinale, ma rimane comunque una grande esperienza vissuta. Uno sguardo alla giuria, dove spicca la stella di Monica Berg, uno dei personaggi più influenti della barindustry, insieme a Leonardo Leuci, Guglielmo Miriello, Tess Posthumus e Tommaso Cecca, mentre Samuele Ambrosi svolge la funzione di tenere i tempi a capo della giuria tecnica e per la parte di comunicazione Andrea Ceccarini group brand manager Campari.

L’ordine di estrazione vede scendere prima in gara Antonio D’Auria, salernitano d’origine ma romano d’adozione che aveva conquistato la finale ispirandosi alla miscelazione tiki di sulle tracce di Don the Beachcomber, mentre per la finale si concentra su un concetto di musica funky, dichiarando il suo amore per la musica, mentre per il drink nella ricerca andata in scena in giornata su ingredienti particolari ha puntato tutto sul Giappone e alcuni elementi della cucina asiatica. Non è mai facile uscire per primi, un po’ di tensione è palpabile, smorzata dai presentatori della finalissima, Alessandro Procoli e la conduttrice tv Martina Panagia. E’il turno di Giacomo Albieri, si mette dietro al bancone del Bulk iniziando subito alla grande con un impatto sicuro e diretto. “Ho sentito parlare di una gara di una finale sono qui perché mi è stato chiesto venire la presentare la nostra drink list d’avanguardia semplice e moderna, con il socio nonché lavapiatti Claudio Perinelli”. L’approccio è quello giusto, Giacomo, al secolo @JackPlutonio sui social, è esplosivo come non mai, non molla un centimetro e si capisce subito che grazie a uno speech così diretto e coinvolgente sarà dura fare meglio, anche perché la preparazione del drink “Germoglio” a base di Campari, Espolon Reposado, sciroppo pomodori e capperi e liquore al cacao sembra convincere il palato della giuria che assaggia attenta. Tocca a Edris Al Malat, l’approccio si fa più elegante e con un grande savoir faire, la presentazione del suo cocktail “Gran Finale” a base di Campari, Cordial Cinzano, Appleton Estate e Trois Rivieres lascia il segno e si capisce che probabilmente per la vittoria finale sarà una partita a due.

Germoglio by Giacomo Albieri
Germoglio by Giacomo Albieri

Nel mezzo della finale si prende la scena il “Maestro” Salvatore Calabrese, una leggenda vivente del mondo del bar che oltre essere uno dei maestri ispiratori di questa passione senza tempo dell’ottava edizione, insieme a personaggi contemporanei che hanno già innovato la miscelazione moderna come David Wondrich e Dario Comini, i partecipanti potevano trovare l’ispirazione anche da maestri del passato come Ada Coleman e Jerry Thomas per creare un cocktail originale. Il Maestro sale in cattedra, ricorda il suo legame storico con la Campari Bartender Competition, oltre a raccontare qualche aneddoto tra bottiglie esclusive della sua super collazione e ricordare di aver preparato drink ad alcuni personaggi storici tra regnanti, politici e jet-set. Ma è tempo di tornare in gara, la novità di quest’anno è quella che i partecipanti devono preparare un twist su dei classici a richiesta del Maestro Calabrese. Tra una rivisitazione di Collins, Daiquiri e Sidecar con i tre finalisti che elaborano la ricetta mettendo sempre un tocco di Campari insieme ad altri brand del gruppo, la prova anche se sembrerebbe pesare in maniera relativa sul giudizio finale, ancora una volta ci fa capire quanta abilità bisogna possedere per stare dietro al bancone in maniera sicura e consapevole e ci si avvia verso l’annuncio del vincitore finale.

Attimi di conteggi e di fogli che girano, lo staff di Campari Academy dopo una serata dall’organizzazione impeccabile rispetta il timing e intorno alle 23 ci si mette insieme al centro della sala per annunciare l’atteso vincitore dell’ottava edizione della Campari Bartender Competition. Un viaggio che è durato molti mesi, dalle iscrizioni che si erano chiuse a novembre, alle tappe in giro per l’Italia tra Milano, Roma, Bari e Catania, alle amicizie nate in gara e consolidatesi anche fuori dallo scenario ufficiale, tutto si chiude all’annuncio di Gusavo Calì, direttore di Campari Academy che dopo i ringraziamenti di rito apre la fatidica busta. Prima viene annunciato il terzo classificato, Antonio D’Auria, come ci aspettavamo sarà lotta a due. Gli sguardi e le telecamere vanno fisse sui due contendenti all’epilogo finale. Ande the winner is……Giacomo! E’ lui l’ottavo Campari Barman of the Year, un trampolino di lancio che ti cambia la carriera, dopo l’abbraccio sincero con il secondo classificato Edris e con tutti i finalisti, Jack Plutonio viene portato in trionfo dai compagni di gara e fatto volare in cielo, per un anno rappresenterà il brand iconico dell’aperitivo italiano per eccellenza. Le sue prime parole a caldo che abbiamo raccolto a caldo. “Mi sento galvanizzato, diciamo che è stata un’esperienza importante, ci ho lavorato per lungo tempo, non è il primo tentativo anzi, però abbiamo raggiunto un ottimo risultato e sono estremamente contento di quello che abbiamo fatto. Il segreto? A me piace molto la semplicità, pochi ingredienti lavorati al massimo per ottenere il picco massimo del gusto da ogni ingrediente, in modo da avere il drink semplice, elegante ma soprattutto incisivo”.

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I Cocktails della Finale

Germoglio by Giacomo Albieri

Giacomo Albieri

Ingredienti:

  • 35 ml Campari
  • 35 ml Espolon Reposado Aromatizzata alle Olive Taggiasche
  • 10 ml Sciroppo Pomodori e Capperi
  • 10 ml Liquore al Cacao

Preparazione: Trowing

Guarnizione: Pomodoro secco, foglia di bambu, sale di capperi, cioccolato fondente e scorza di limone

Bicchiere: Old Fashioned

Gran Finale by Edris Al Malat

Edris Al Malat

Ingredienti:

  • 30 ml Bitter Campari
  • 30 ml Cordiale Cinzano 1757 Dry, Hibisco e Lemon Gras
  • 20 ml Appleton Estate 12yo
  • 10 ml Trois Rivieres Cuvee De L’ocean

Preparazione: Stir & Strain

Guarnizione: Germoglio di shiso viola e profumo di sandalo e mandarino rosso

Bicchiere: Goblet

Funky Fusion by Antonio D’Auria

Antonio D'Auria

Ingredienti:

  • 1 ¾ Oz Di Asian Shrub Home Made
  • 1 Oz Campari
  • 1 ¼ Oz Espolon Tequila Blanco
  • 1 Oz On Top Granadilla Citrus Soda

Preparazione: Shake & Double Strain

Guarnizione: Peel lime, ciuffo di menta

Bicchiere: Collins

INFO www.campariacademy.it

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