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Quello che sta succedendo oggi può essere in parte paragonabile al cosiddetto “Gin Craze”, ovvero la Gin Mania. Inghilterra del XVIII secolo, il gin è la bevanda largamente più diffusa, molto spesso anche l’unica forma di sostentamento della popolazione. Si distilla praticamente di tutto e di più, con i pub che fanno affari d’oro.
In quel periodo viene promulgato il Gin Act, ovvero una legge speciale per mettere un freno alla piaga degli effetti collaterali dell’esplosione del gin, che impone una tassazione al distillato che sta facendo la fortuna di tanti. Corsi e ricorsi storici, in parte anche oggi assistiamo a una vera e propria Gin Mania con un crescente interesse verso il gin. Citazione storica forse un poco azzardata, ma il bello del mondo del beverage è anche non prendersi troppo sul serio. Siamo stati a TheGINDay 2017 per la due giorni organizzata da Bartender.it il 10 e 11 settembre allo Spazio Megawatt di Milano. Nella miriade di banchetti da degustazione dove praticamente è stato esposto tutto il panorama mondiale del gin, abbiamo voluto giocare un po’ alla ricerca degli assaggi più pazzi della kermesse, raccontando trend storici, le novità per noi più curiose e le mode del momento. Per la quinta edizione Luca Pirola e lo staff di Bartender.it non si sono fatti davvero mancare nulla, con un a vera e propria fiera del gin come in Italia non si era mai vista.
Intervista a Luca Pirola di Bartender.it organizzatore di TheGINDay 2017
PRINCIPE DE LOS APOSTOLES
Un gin che viene dalla fine del mondo, dall’Argentina. Una vera chicca nello sconfinato portafoglio di referenze tra i gin nel catalogo monstre di Compagnia dei Caraibi, che ancora una volta ci lascia a bocca aperta. Sentori mentolati, erbacei, in distillazione anche la yerba mate, tanto cara agli argentini. Un prodotto che viene dalla mente di Renato Tato Giovannoni, il mixologist più famoso dell’America Latina, proprietario della Floreria Atlantico, uno dei locali inserito fra i Best 50 Bars in the World.
Intervista a Francesco Pirineo di Compagnia dei Caraibi
BEVANDE FUTURISTE
Stiamo sempre a raccontarci del gin, delle sue caratteristiche e della sua storia. Ma cosa sarebbe un cocktail a base di questo distillato senza una tonica di livello? La risposta migliore in fatto di soft driks al TheGinDAY 2017 arriva da Bevande Futuriste, una gamma importante sempre più apprezzata dai bartenders, con una svolta bio che guarda al futuro e alla sostenibilità, con un occhio anche ai grandi classici.
Intervista a Gloria Ragni di Bevande Futuriste
Intervista a Elena Ceschelli di Bevande Futuriste
PANAREA GIN
Capita di assaggiare al TheGinDAY prodotti talmente nuovi che non sono stati ancora messi sul mercato. Come con Panarea Gin, un prodotto che viene dalla storia di distillazione della famiglia Inga, dal 1838 un nome importante nel mondo degli spirits di casa nostra. La famiglia Inga possiede da anni una casa sull’isola di Panarea, da qui viene il nome di questo prodotto. E allora è il caso di gustarlo sia nella versione liscia, per sentire bene le note gustative della distillazione da erbe e frutti tipici del Mediterraneo, ma anche in un classico Gin Tonic. La morte sua, da berne a secchiate d’estate magari in riva al mare delle Eolie.
GIN VOLCANIC
Solo chi è abituato a vedere il vulcano dalla finestra di casa poteva pensare di importare un gin dal nome Volcanic. Viene dalla Spagna, da quella che è una delle terre promesse del gin che fa tendenza, in Italia che lo ha fatto scoprire Mavi Drink, alla sua prima uscita ufficiale al GinDAY 2017. Un London Dry gin frutto di tre distillati di altissima qualità, combinati con pietre vulcaniche e acqua purissima.
Intervista ad Armando Follari di Mavi Drink
GIL
Da pazzi le bacche di ginepro di Rocca Imperiale, i limoni IGP, il bergamotto. Da brividi, come ogni volta che parlo con Ivano Trombino, il demiurgo di Vecchio Magazzino Doganale. Dopo il Gil di cui avevamo già parlato, ecco il Gil Peated, un autentico gin rurale italiano. Quando si dice territorialità, con la Calabria protagonista, una scoperta in fatto di utilizzo di materie prime come la torba sulla Sila.
Intervista a Ivano Trombino di Vecchio Magazzino Doganale
www.vecchiomagazzinodoganale.comwww.compagniadeicaraibi.com
GORDON’S PREMIUM PINK
In un mondo al maschile come quello degli spirits, pensate che sia da folli fare un gin rosa? Un po’ piacione, ruffiano, un prodotto con un colore in grado di ammaliare le donne. Ci ha scommesso niente meno che Gordon’s, partendo dalla ricetta originale della fine dell’800 e nella versione rosa si combinano la naturale dolcezza dei lamponi e delle fragole con il sapore intenso del ribes. La bocca di fuoco del colosso di Diageo è pronta a fare faville.
MARTIN MILLER’S 9 MOONS
Gin sempre più prodotto da miscelazione, ma non mancano le esperienze di degustazione. Martin Millers, nella sua gamma ha introdotto un prodotto che matura per nove mesi in botti americane di bourbon. Un blend unico che utilizza l’acqua proveniente dall’Islanda, perché l’acqua proveniente dall’isola dei geyser è pura e incontaminata.
Intervista a Maurizio Andriani di Rossi&Rossi
www.martinmillersgin.comwww.doc.it
RINALDI
In quanti avrebbero scommesso che i grappaioli del Trentino si sarebbero messi a fare il gin? Solo dei pazzi potevano pensare tutto questo cinque anni fa, ma non GinPilz, nato dalla mano del mastro distillatore delle grappa di casa trentina Pilzer, nel cuore della Val di Cembra. Provato nel banco di Rinaldi, fianco a fianco a un’altra eccellenza di casa nostra, il Ginepraio, proveniente dalla Toscana.
Infervista a Fabrizio Tacchi di Rinaldi e Bruno Pilzer di Distillerie Pilzer (GinPilz)
GIN GIASS
I primi esperimenti non sono stati fatti in laboratorio, ma in una lavastoviglie. Questa la storia di Gin Giass, pronunciato alla milanese, che significa ghiaccio. Cinque ragazzi che hanno messo insieme tante idee con alla base la voglia di stupire. Siamo sicuri che ne sentiremo ancora parlare molto, nell’agguerrita competizione tra le startup del gin in fondo si arriva solo con progetti interessanti basati sulla qualità. E dopo aver toccato le località di villeggiatura dei milanesi nell’estate 2017, i ragazzi si preparano alla prossima pre-view tra le Alpi per l’inverno.
EDINBURGH GIN DISTILLERY
La Scozia non è solo la patria delle higlands e del whisy, ma ci sono delle realtà veramente crazy anche nel gin. E’ il caso di Edinburgh Gin Distillery, ci troviamo a Edimburgo, il primo gin scozzese a essere messo sul mercato. Nella versione Seaside come base si utilizzano botaniche della costa scozzese e viene utilizzata l’alga Bladderwrack. Non manca una nota salmastra, un prodotto che sta già diventando un cult nelle linee dei locali servizi da Ghilardi Selezioni.
www.edinburghgin.com
www.ghilardiselezioni.com
BULLDOG LONDON DRY GIN
Cifre da pazzi quando pensiamo ai numeri economici che girano nel mondo del gin, come l’acquisizione di Buldog, entrato a fare parte nel 2017 del Gruppo Campari per il prezzo impressionante di 58 milioni di dollari. Un prodotto classico, un london dry gin, dove c’è anche spazio per la creatività di bartender del calibro di Samuele Ambrosi, al lavoro con un mix esotico di dodici botanici provenienti da otto paesi diversi.
www.bulldoggin.com
www.campari.com
The Gin Day è un evento Bartender.it
+ info:
www.bartender.it
www.theginday.it
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