© Riproduzione riservata
Due anni e sei mesi, questione di timing. Sono due anni che Ginarte è stato lanciato sul mercato ed è riuscito a fare centro, un Dry Gin dal carattere toscano, fortemente legato al mondo dell’arte. Sei mesi fa invece avrebbe dovuto svolgersi a marzo la tappa milanese del tour Ginarte recuperata giovedì 17 settembre al Ceresio 7 di Milano. Un periodo in cui la pandemia ha cambiato consumi e modi di vivere il mondo del bar, ma non l’interesse per un prodotto che è riuscito a bucare la bottigliera trovando il suo spazio. Ginarte Frida Khalo è diventato un classico in pochissimo tempo, merito di un packaging con design minimalista e di una bottiglia squadrata con una comunicazione azzeccata, legando il brand alla figura mitica dell’artista Frida Kahlo, oltre alle caratteristiche organolettiche di un gin prodotto nella maniera classica.
Alla presentazione milanese per la stampa Francesco Bargellini, anima commerciale e marketing di Ginarte, ha raccontato le ultime novità. “Quando siamo usciti sul mercato due anni fa volevamo differenziarci, Ginarte nasce come un prodotto intimamente legato al mondo dell’arte. La collaborazione con Frida Kahlo Corporation è stata una svolta, dopo le tre personalizzazioni realizzate dal pittore olandese Lou Thissen, Ginarte questa edizione della bottiglia, creata in onore della grande pittrice messicana Frida Kahlo, sta dando dei risultati importantissimi come visibilità e opportunità commerciali. Frida Kahlo è una delle artiste più cliccate sul web, anche più di Warhol e di Picasso, la partnership è stata subito vincente e ce ne siamo resi conto quando durante i mesi bui del lockdown i nostri social erano inondati di foto Ginarte Frida Khalo. E’ diventata in poco tempo una bottiglia oggetto del desiderio che tutti vogliono avere”.
Alcuni osservatori hanno definito Frida la prima artista selfie della storia visto che per via di un incidente per molti anni della sua vita da immobilizzata vedeva solo il suo corpo che iniziò a ritrarre. Avanguardia e creatività, passione e amore, un legame tra il mondo dei distillati e dell’arte che vuole essere un itinerario, esprimendo un messaggio positivo e d’ispirazione per l’arricchimento della persona e della fiducia in se stessi. “Ginarte è un viaggio nella bellezza, Frida Kahlo è un simbolo internazionale di energia, caparbietà e stile, da questa questa ispirazione è nata una bottiglia straordinaria che va oltre ogni convenzione- continua Bargellini- Stiamo coprendo l’Italia con eventi dedicati nelle principali città per raccontare il prodotto, ma stiamo anche lavorando sull’export per esportare Ginarte in una ventina di paesi dove la richiesta c’è e il posizionamento del prodotto nella fascia medio-alta ci consente di entrare in contatto con bar di un certo livello. Abbiamo molte richieste di artisti che vogliono legare il loro nome a Ginarte, stiamo pensando alla prossima relaese, intanto aspettiamo il prossimo 10 ottobre quando verrà inaugurata alla Fabbrica del Vapore una mostra su Frida Khalo, ci piacerebbe fare qualcosa per l’occasione”.
Filippo Sisti Ginarte Frida Kahlo
Filippo Sisti Ginarte Frida Kahlo
Pubblicato da Beverfood.com Edizioni su Venerdì 18 settembre 2020
Un gin realizzato con cura artigianale, con un nome come del calibro di Filippo Sisti come brandambassador, uno dei bartender senza dubbio più creativi della scena italiana, che per sua stessa ammissione non fa cose semplici che piacciono a tutti ma a quattro persone su dieci. “Io generalmente non mi lego alle aziende e ai prodotti, lavoro solo con le cose che mi piacciono. Quando ho assaggiato Ginarte mi è subito piaciuto un sacco per il fatto che è un gin molto versatile, ce ne sono pochi paragonabili a livello lavorativo. Quando lo annusi si sente una sensazione di dolcezza e subito dopo arrivano le note di secchezze. Prima di dire di sì ho sperimentato con le due bottiglie che mi avevano dato in prova, capendo che era il prodotto giusto ed equilibrato per la sua versatilità per fare i miei drink ma anche per realizzare grandi classici come un Ginarte Tonic o un Negroni, dove Ginarte esce eccome su bitter e vermouth. Mi ha convinto il prodotto ma anche il fatto che si tratta di un’azienda solida, non solo in senso economico ma nel fatto che credono davvero in quello che fanno”.
Un distillato di bacche di ginepro selvatico che nascono solo sull’appennino toscano, le delicate fragranze aromatiche di questo ginepro, rispettate da una particolare distillazione sottovuoto, sono in grado di generare un gusto unico. Fra i botanical utilizzati, sono state selezionate alcune piante che con l‘arte hanno un legame particolare. Elementi come la nepitella, il cartamo, la reseda odorata, il guado di Montefeltro e la robbia, erano infatti usati per la creazione di pigmenti colorati dai più importanti pittori del Rinascimento. In aggiunta, erbe come angelica, lavanda, ibisco, fiori di sambuco, germogli di pino, pino mugo e aghi di pino consentono di realizzare un gin pulito e complesso allo stesso tempo. Tre livelli di distillazione e un finissimo processo di filtrazione, frutto di una tradizione antichissima, permettono a tutte le componenti di esprimere al meglio le proprie caratteristiche aromatiche, per dar vita al sapore straordinario di Ginarte.
Un periodo caldo questo per Ginarte che sarà main sponsor della Florence Cocktail Week, con un evento in programma venerdì 25 settembre al Four Seasons Hotel. In questa settimana invece sta andando in scena la Tuscany Cocktail Week, con Ginarte protagonista in quattro serate. Nel week end del 19 e 20 settembre prenderà il via la campagna media con la modella israeliana Yana Rubinstein, a cui seguirà un mixolgy tour autunnale con Filippo Sisti che proseguirà nell’estate 2021 per raggiungere i migliori locali delle destinazioni più cool del sud Italia e delle isole.
© Riproduzione riservata