In occasione della Giornata Nazionale del Made in Italy, ASSOBIBE – l’associazione di Confindustria che rappresenta le imprese che producono e vendono bevande analcoliche in Italia – celebra le imprese del comparto che sono espressione del Made in Italy nel Mondo. «Prodotti iconici come le aranciate, i chinotti, le cedrate e gli aperitivi analcolici, sono fortemente legati al territorio e capaci di suscitare ricordi di sapori antichi. Le bevande analcoliche portano un po’ della nostra cultura all’estero: un’eccellenza nazionale da sostenere e tutelare», ha commentato Giangiacomo Pierini, Presidente ASSOBIBE.

Le bevande analcoliche hanno una lunga tradizione italiana consolidatasi all’inizio del ‘900 per diventare un vero e proprio ambito industriale nazionale. Una tradizione molto apprezzata anche all’estero dove la varietà e la peculiarità degli ingredienti tipici del Made in Italy conquista un numero sempre più crescente di consumatori: le gassose, spume, cedrate, aranciate, gli aperitivi analcolici sono prodotti molto amati per l’impiego della materia prima italiana e per la creatività tipica del Paese. L’export è in continua crescita e ha registrato un +117% negli ultimi 10 anni e un +20% nell’ultimo biennio, raggiungendo numerosi mercati, tra i quali gli USA, Canada e Regno Unito.
L’intero comparto non esprime solo valore economico diretto e indiretto (pari a 4,9 miliardi di euro) ma anche valore sociale – 83mila occupati – e territoriale con un’intera filiera profondamente radicata nel Paese.

Oltre la tradizione, è l’innovazione a guidare l’intero comparto. Innovazione che parte dall’utilizzo di ingredienti tipici per arrivare a nuove ricette formulate per tutte le esigenze, con versioni a ridotto o nullo apporto calorico. Grazie, infatti, a una serie di accordi siglati con il Ministero della Salute sono stati raggiunti risultati evidenti come: l’incremento del 41% delle bevande a ridotto o nullo contenuto calorico e una riduzione del 41% dello zucchero immesso in consumo negli ultimi 15 anni. L’innovazione è costante anche nel packaging: tutto il materiale utilizzato dalle imprese è riciclabile al 100% (vetro, alluminio e plastica) e negli ultimi anni sono numerose le attività messe in campo per ridurre l’impatto ambientale.
Le bevande analcoliche rivestono anche un ruolo sociale nella vita degli italiani. Secondo la ricerca “Bevande analcoliche come Comfort Food: il valore, il significato e le emozioni” [1] – effettuata da Euromedia Research per ASSOBIBE – il 61,8% degli italiani ama concedersi un momento per sé in compagnia della bevanda analcolica preferita per la sensazione di relax e appagamento che riesce a generare. Per oltre 7 italiani su 10 il consumo è associato a momenti di socialità e convivialità (rispettivamente per il 73% e il 74%) e facilita momenti di confronto e relazione (56,5%). Bere una bevanda analcolica è un rituale che evoca ricordi ed esperienze positive a cui gli italiani non vogliono rinunciare.
La Sugar tax danneggia il Made in Italy
Il settore vive un momento di grande incertezza dovuto all’incremento dell’inflazione, dei costi di materie prime ed energia e al calo dei consumi, a cui ora si aggiungono anche le politiche USA in continua evoluzione. Incertezza e preoccupazione alimentata anche dall’entrata in vigore della Sugar tax prevista per le prossime settimane. Nonostante, infatti, il parere positivo di MIMIT (Ministero delle Imprese e del Made in Italy) e MASAF (Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali), l’approvazione dell’ordine del giorno nel dicembre scorso e gli emendamenti presentati da Lega e FI nell’ambito del provvedimento c.d. MilleProroghe, la tassa che si applica alle bevande analcoliche con e senza zucchero, è prevista dall’1 luglio 2025. La sua entrata in vigore provocherà non solo un aumento dei prezzi per i cittadini con conseguente calo delle vendite – già in decrescita negli ultimi due anni –, ma anche un incremento della burocrazia per le imprese.
[1] La rilevazione di Euromedia Research è stata effettuata tra 12 e il 18 Aprile 2024. La base campionaria, composta da 4.000 unità, è stata sviluppata sulla rappresentatività nazionale (all’interno di ogni area geografica sono state rispettate le relative proporzioni demografiche presentate dall’ISTAT) dei cittadini dai 18 anni in su (errore statistico 1,5%).
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