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Cinquantacinquenne, chiantigiano DOC, Giovanni Manetti è il nuovo presidente del Consorzio Vino Chianti Classico. La nomina è avvenuta oggi da parte del nuovo Consiglio di Amministrazione che ha affidato, all’unanimità, al proprietario della nota azienda chiantigiana Fontodi, il delicato compito di condurre il Consorzio attraverso le sfide di un mercato, come quello del vino, sempre più sempre più proiettato in una dimensione di concorrenza globale.

 

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La passione per il mondo del vino di Giovanni Manetti, che ama definirsi viticoltore-artigiano, lo ha portato a viverne molteplici aspetti, da tecnico, da imprenditore e da partecipante attivo alla vita della denominazione, come consigliere del CdA dal 1992 e poi, dal 2012, in veste di Vice Presidente del Consorzio Vino Chianti Classico.

Questa esperienza varia e matura ha accolto il pieno consenso delle differenti categorie, rappresentate nel Consiglio di Amministrazione del Consorzio (viticoltori, vinificatori, imbottigliatori), le quali hanno condiviso un approccio strategico basato sulla ulteriore valorizzazione della denominazione Vino Chianti Classico attraverso una continua ricerca della qualità del prodotto fatta di autenticità e territorialità, migliorandone il posizionamento e l’immagine sui mercati nazionale e internazionale.

Manetti, quattordicesimo presidente del Consorzio dalla sua fondazione (1924), raccoglie l’eredità di Sergio Zingarelli che per sei anni lo ha guidato con capacità e passione, e a cui il CdA ha tributato un sentito ringraziamento per l’instancabile contributo e la determinazione con la quale ha affrontato anche momenti difficili della vita consortile.

 

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Il passaggio di consegne fra i due presidenti avviene in un momento particolarmente importante per il Consorzio e il futuro della denominazione Chianti Classico. Il Consorzio negli ultimi anni ha infatti sempre di più acquisito la consapevolezza del legame indissolubile che esiste fra un prodotto d’eccellenza e il suo territorio di produzione. Fra i progetti del prossimo triennio avranno infatti un ruolo prioritario l’avanzamento dell’iter per la candidatura Unesco del Chianti Classico come paesaggio culturale e la governance del Distretto Rurale del Chianti, d’intesa con i comuni del territorio: un organismo destinato ad essere il punto di riferimento per le politiche di sviluppo locali.

Sono molto contento della nomina, soprattutto perché è espressione della volontà di tutta la compagine sociale.  I tre anni che mi aspettano saranno sicuramente impegnativi e mi auguro di poter continuare con successo la strada intrapresa dai miei predecessori e contribuire al consolidamento e alla valorizzazione di una delle eccellenze del mondo vitivinicolo italiano e internazionale.

 

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