Serata da Nobel. Lo spettacolo del vino, appuntamento che ha visto protagoniste le 15 cantine italiane che appartengono al Gruppo Italiano Vini a Milano nel corso di una serata andata in scena lunedi 17 ottobre al Westin Palace di Milano. Un grande banco di assaggio e uno spettacolo teatrale vero e proprio, dove è stato dato ampio spazio alla linea dei Nobel, selezione di etichette e di vini vere eccellenze del Gruppo Italiano Vini. Dei fuoriclasse, frutto del lavoro della squadra degli enologi del GIV, provenienti da nove cantine collocate in otto regioni diverse, dalle Lombardia al Veneto, passando per l’Emilia Romagna, la Toscana, Lazio, Basilicata, Puglia sino ad arrivare in Sicilia, per un totale di 12 vini che rappresentano il top dell’enologia nazionale.
FOCUS GIV CON IL DIRETTORE GENERALE ROBERTA CORRÀ
Al GIV Day di Milano abbiamo incontrato anche Roberta Corrà, da circa due anni Direttore Generale di GIV, per un focus sugli sviluppi in un settore trainante dell’economia come quello del vino. “Sempre di più il vino italiano è alla ricerca della qualità e anche il Gruppo Italiano Vino non si sottrae a questa regola. Da segnalare il recente accordo stretto con Tmall, la piattaforma più pregiata di Alibaba, il colosso cinese di acquisti on-line più diffuso nel mercato asiatico, dove contiamo di aumentare la nostra presenza con i vini di tutta la linea, ma soprattutto con i Nobel, con un accordo per la distribuzione secondo la formula B2C. Con questo progetto infatti tendiamo ad aumentare la visibilità e la conoscenza dei nostri prodotti di punta, per fare in modo che il Gruppo Italiano Vini venga riconosciuto come una realtà territoriale importante. Non si tratta di un discorso puramente legato all’aumento delle vendite, piuttosto ci interessa aumentare la nostra brand visibility in mercati in cui il nostro Gruppo ha ancora margini di crescita e le piattaforme digitali sono fondamentali per fare questo”. In questi tempi si è parlato di possibili acquisizioni da parte del GIV, consorzio che fattura complessivamente 500 milioni di euro, all’interno del panorama vitivinicolo italiano, il DG Roberta Corrà non ha smentito ma ha confermato alcune linee guida per possibili nuovi ingressi. “Sulla mia scrivania di proposte di acquisto in questo periodo ne arrivano molte. Per quanto riguarda possibili acquisizioni in questo periodo dico solamente che stiamo valutando due situazioni di realtà importanti, puntando alla qualità dei vini requisito fondamentale in una fase come quella attuale dove i consumi specialmente in Italia sono stagnanti e solo con etichetta di livello si può pensare di vincere la sfida della concorrenza. Stiamo guardando con interesse due zone vinicole dove il GIV non è presente, la nostra strategia di sviluppo mira prima di tutto a consolidare la presenza per valutare solamente acquisizioni che possano creare un valore aggiunto aumentando la nostra qualità di prodotto”. E a rinforzare la squadra di Roberta Corrà, da settembre un innesto del calibro di Giovanni Negri, manager con esperienze in realtà vinicole importanti, che andrà a ricoprire la carica di Direttore Marketing e Innovazione del Gruppo Italiano Vini.
BANCO DI ASSAGGIO NOBEL
Nel corso della giornata grande afflusso al banco di assaggio dove le etichette di punta del GIV sono state letteralmente prese d’assalto. A cominciare dai vini bianchi e bollicine, con il Vigna del Cristo di Cavicchioli e il metodo ancestrale di Bellei, passando per i bianchi con il Frascati Superiore Riserva Luna Mater di Fontana Candida e lo Chardonnay di Rapitalà ormai diventato un classico. Sconfinata la batteria dei rossi, davvero l’imbarazzo della scelta tra il Nebbiolo della Valtellina di Nino Negri con Valtellina Superiore Vigneto Fracia e Sfursat 5 Stelle, il vino simbolo del rinascimento del vino valtellinese creato a inizio annni ‘80 dalla mano dell’enologo Casimiro Maule, passando per il Veneto con due grandi Amarone della Valpolicella, il Proemio della Santi e Le Origini di Bolla. Tanto sud con la Basilicata che fa la parte del leone con due versioni di Aglianico della Cantina Re Manfredi, l’Aglianico del Vulture e il Vigneto Serpara, mentre la Puglia del vino ci regala un Primitivo del Salento dal nome di Artas.
LO SPETTACOLO DEL VINO
Quando il mondo del vino incontra la poesia e il teatro. Tanti i rimandi a citazioni importanti nello spettacolo durato un’ora e mezza, a cura della Compagnia Binario 7 diretta da Corrado Accordino. Degustazioni di dodici vini, i Nobel appunto, che vengono accomunati a grandi personaggi italiani della storia che il premio dell’Accademia di Stoccolma l’hanno ricevuto. Si parte con Dario Fo e il 1997, la brezza dei colli romani e della serate al chiar di luna. Quando esci dalla Sicilia di Quasimodo, un Chianti dove si scomoda il Carducci e la sua Toscana tra la nebbia e gli irti colli. Pirandello figlio del caos e un colloquio immaginario tra Enrico Fermi ed Ettore Majorana con un calice di Primitivo di Puglia. La Valtellina e la sua viticoltura eroica sono paragonati alla scrittrice sarda Grazia Deledda, per Re Manfredi viene scomodato niente meno che Dante. Ancora Valtellina con Leonardo che ne cantava le lodi dei vini e dei monti e il Proemio, un nome che evoca la strada da cui partire. Ultimo atto con Bolla e la storia dell’Amarone in America, chiusura con un applauso agli enologi del GIV, sono loro i veri Nobel della serata.
INFO www.gruppoitalianovini.com