Lo scorso anno gli Stati Uniti sono stati i primi consumatori al mondo di vino al mondo con 30 milioni di ettolitri: 2,4 arrivano dall’Italia dove hanno acquistato bottiglie per 1,1 miliardi. In Italia, invece, i consumi nazionali – sottolinea la Coldiretti – sono scesi attorno ai 20 milioni di ettolitri, dietro Stati Uniti e Francia, con un taglio del 19 per cento dall’inizio della crisi nel 2008.
Il calo dei consumi interni è tuttavia compensato dalla crescita delle esportazioni. Le vendite all’estero del nostro prodotto sono ammontate a 5,1 miliardi di euro nel 2014. L’Italia – spiega la Coldiretti – è il principale fornitore straniero di vino degli Usa per un quantitativo di circa 2,4 milioni di ettolitri, superiore di 1 milione di ettolitri a quello dell’Australia, secondo paese di riferimento. Oltre il 20% del vino exportato made in Italy è diretto verso gli Stati Uniti che lo scorso anno hanno acquistato bottiglie per 1,1 miliardi, il massimo di sempre. Gli americani, in particolare, amano tra i toscani Chianti e Brunello di Montalcino e il piemontese Barolo; tra i bianchi il Pinot e il Prosecco.
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